Quando pensiamo ai cibi più costosi al mondo la nostra mente va subito verso i Caviali Beluga, il tartufo bianco di alba, lo zafferano o il pregiatissimo Manzo Kobe giapponese…Se pensiamo alle bevande, invece, è ovvio che ci sovvengono nomi di grandi vini, cognac, whisky, rhum, ma in pochi sanno che tra i primi “cibi” (intesi come materie prime) e tra le prime bevande più cari al mondo si piazzano ben 3 tipologie di caffè, nello specifico della categoria dei caffè digeriti.
I caffè digeriti devono il loro nome al fatto che siano parzialmente “digeriti” da animali ghiotti di bacche di caffè ed una volta arrivati nello stomaco dell’animale, subiscono il processo di digestione, ma i chicchi rimangono integri, in quanto quei particolari animali non riescono a digerirli del tutto.
Grazie all’ambiente a PH acido che incontrano durante la digestione, però, perdono quel tradizionale gusto amaro tipico delle proteine sulla superficie, diventando al contrario dolci e dal sapore caramellato. I chicchi, una volta defecati, vengono lavati (per fortuna…direi!!!) e lasciati essiccare al sole, per poi essere tostati/torrefatti e successivamente macinati fino a diventare le più costose tazzine di caffè al mondo.
Questi 3 caffè “super-expensive” sono:
– Black Ivory (Avorio Nero) – proveniente dalla regione del Golden Triangle, nel nord della Tailandia, deve la sua fama ad un piccolo gruppo di elefanti. Gli elefanti, nutriti con le bacche di caffè provenienti da piantagioni vicine, digeriscono parzialmente i chicci che vengono raccolti dai loro “conducenti” direttamente dallo sterco. I chicchi vengono poi essiccati al sole e tostati. Il caffè “Avorio Nero” ha un sapore terroso e delicato, ma è il prezzo a non essere così “delicato”, in quanto costa più di 1.000€ al chilo. Per fare un singolo chilogrammo di caffè torrefatto, sono raccolti circa 10.000 chicchi, di cui una parte vengono persi nel processo poiché gli elefanti ne masticano alcuni;
– Kopi Luwak – Sicuramente il più famoso dei tre ed anche il caffè più caro del mondo. Proviene dalle isole indonesiane di Sumatra, Giava e Sulawesi e ne vengono prodotte solo poche decine di chili all’anno. I veri e propri “produttori” di questo pregiato caffè sono le civette della palme (Luwak), piccoli mammiferi che arrampicandosi sugli alberi di caffè ne mangiano i frutti maturi. Le bacche rosse del caffè, ingoiate vengono successivamente digerite nello stomaco e i succhi gastrici, ricchi di enzimi particolarmente zuccherini, tostano, per così dire, naturalmente i chicchi. Una volta espulsi, questi vengono raccolti, puliti e venduti. Il caffè ha un gusto forte e complesso con retrogusto di zucchero bruciato, (caramello) e note di cioccolato;
– Bird Jacu – A Pedra Azul, Espirito Santo, Brasile, Camocim Estate produce una qualità di caffè che deve la sua esclusività ad un uccello sudamericano chiamato Jacu.
Questi uccelli sono erbivori ed abitano le piantagioni forestali (zone coltivate con piante di caffè all’ombra di alberi ad alto fusto) ed anch’essi, come il Luwak, si cibano con le ciliegie di caffè mature. Si tratta di un processo di selezione naturale per il caffè di qualità, in quanto è l’animale a scegliere quali ciliege mangiare e quali scartare perché poco mature o “malate”. Dopo che l’uccello Jacu ha ingerito la ciliegia, defeca i chicchi, tramite feci inodore, che cadendo a terra sotto, vengono raccolti per poi essere puliti ed essiccati. Il caffè dell’Uccello Jacu produce una tazza piacevolmente mite. La fragranza secca è caratterizzata da un sapore delicato di nocciola, mentre i composti aromatici contengono note di melissa con un leggero retrogusto piccante. Il caffè è dolce, corposo e leggermente acido rispetto al caffè tradizionale.
Dove potete trovare questi rari ed esclusivi caffè? In Italia i ristoranti e le caffetterie che li hanno in carta sono davvero pochissimi e tra questi, vi consiglio quello in cui li ho trovati io, ovvero il Papposileno di Cavriglia (AR), che oltre ad avere una cantina degna di nota (Vini e birre), ha una carta dei caffè davvero da intenditori!
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