Il Vino dei Puffi – Blue Wine

Ultimamente durante la mia quotidiana razione di letture enocentriche provenienti da ogni angolo del mondo o letto spesso di un “Vino” (lo chiamano così…) che a quanto pare sta facendo parlare di sé davvero tutti i #WineLovers e gli addetti ai lavori del mondo: Blanc de Bleu Cuvée Mousseux.

Per comodità e con una punta di ironia, seguirò lo spunto offertomi dalla Wine Blogger Casey Ewers, chiamandolo Vino dei Puffi (per lei Smurf Wine).


Questo Spumante è prodotto dall’azienda Premium Vintage Cellar e per evitare di essere presto sin troppo poco sul serio, dato che sto pur sempre parlando di un Vino blu, che ho appena chiamato Vino dei Puffi, posso dirvi che ha vinto la medaglia d’argento nel 2012 BevStar Awards…ehm…se li conoscete… 
Passando all’etichetta,  sicuramente è molto più spendibile in termini di wine marketing quell’accattivante “Blanc de Bleu – cuvée mousseux”, che in Italiano reciterebbe più o meno così “bianco di blu – cuvée frizzante”. Da questo primo approccio potete già evincere l’acume dell’azienda nello scegliere ogni singolo particolare di questo prodotto.

La domanda è… come hanno ottenuto il colore blu? 
Niente coloranti artificiali…meno male… il vino assume questo colore perché al 100% di uve Chardonnay (californiano) viene aggiunta qualche goccia di estratto purissimo di mirtillo. Nulla ci cui preoccuparsi, quindi… se non il colore stesso, che sicuramente non invoglia i puristi del Vino e delle bollicine ad assaggiare qualcosa di così estremo ed a suo modo alieno.
Parliamo di uno spumante brut di 11% che a quanto evinco dalle varie note degustative online è perfetto come aperitivo, ma può essere azzardato anche come spumante da pasto, in abbinamento a piatti particolari di pesce. Il mirtillo condiziona più la mente che il palato.


Il prezzo è alto, con una media di 38€ (fonte wine-searcher.com), ma con mio immenso rammarico non sembra essere ancora disponibile in Italia… credo che stanotte non dormirò! 
Scherzi a parte, come sempre, voglio vedere il bicchiere mezzo pieno, anche se preferirei riempirlo con qual cosa di un colore meno “Puffesco”, e vorrei porre l’attenzione sulla grande operazione di marketing che questo Vino rappresenta in quanto ha suscitato l’interesse di appassionati e media di tutto il mondo, diventando, tra l’altro, un prodotto ideale per eventi come i matrimoni, dove notoriamente non può mancare “qualcosa di blu”.
L’importante è, comunque, non confondere questo Vino con gli Champagne o tanto meno con i nostri spumanti italiani, in quanto siamo ben lontani dalla qualità e dalla purezza delle vere bollicine.




Qualora qualcuno di voi l’abbia già assaggiato non esitate a segnalare le vostre opinioni a riguardo…io ne sto cercando una bottiglia da inviare a Cristina D’Avena per i suoi 50 anni…anche se suppongo la sua reazione potrebbe essere più o meno quella che vedete qui sotto.


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