Detto questo, non c’è cosa più bella nella vita ed ancor più in quella di un WineLover, di essere stupiti e di aver modo di cambiare idea riguardo un mondo, quello degli spumanti italiani (lasciamo fuori gli ancora inarrivabili Champagne), che è comunque è indubbiamente in fase ascendente e che, sicuramente, non manca di varietà di proposte e di qualità delle stesse.
Ecco perché giorni fa ho deciso di cercare di riallacciare i miei rapporti con il mondo dei Vini spumantizzati e per farlo ho scelto di affidarmi ad una delle più importanti aziende del settore spumantistico italiano, la Foss Marai, grazie ad una grande esperta di bollicine, nonché Brand Manager dell’azienda, la carissima Marinela Vasilica Ardelean. Troverete maggiori informazioni in un articolo che ho dedicato ad un suo progetto tempo fa: www.wineblogroll.com.
- In cosa consiste la figura professionale del Brand Manager e
come si arriva ad avere un ruolo del genere?
Credo che oltre alle conoscenze e le competenze tecniche, sia necessaria, innanzi
tutto, una dote personale di sensibilità nel comprendere l’anima
della azienda di cui vogliamo portare a conoscenza le peculiarità, facendo emergere pregi riconoscibili e riconosciuti e ponendo il prodotto al centro di una visione a 360° della produzione e della filosofia aziendale. Il tutto attraverso le azioni di comunicazione più affini e consolidate , in tempi in cui la comunicazione mirata risulta
basilare per veicolare un Brand, ma ancor più la qualità dei suoi prodotti.
- Parlami del tuo rapporto con il territorio in cui vivi e con
l’azienda Foss Marai.
Il mio approccio con il territorio Veneto non può che essere
quello di riconoscere ed apprezzare un territorio policromo, in cui la
conoscenza diventa un fatto culturale important . Vivo in una
regione, che può offrire contesti tanto differenti quanto egualmente affascinanti come le Dolomiti e Venezia, testimonianze che
il mondo stesso apprezza e visita per diletto, per cultura, per una enogastronomia importante, e per quella aria
di familiarità ed ospitalità delle genti venete.
E’ proprio in queste grandi doti che un’azienda leader nel settore spumantistico italiano, come Foss Marai, si rispecchia, divenendo così un
testimonial importante di un’eccellenza territoriale
italiana, il Conegliano Valdobbiadene.
- Quali sono le peculiarità che rendono unica l’azienda Foss
Marai in Italia e nel mondo?
La unicità, parola non facile , ma che ben si adatta a Foss
Marai, direi in primis la costante ricerca di un concreto miglioramento del proprio prodotto.
Lo dice chiaro il nostro clime, “è un vino che è diventato
migliore di quanto pensava di essere”,
consideriamo, poi, che questo proviene da una serie di aspetti aziendali, quali territorialità, storicità, ricerca e
sviluppo, marketing e comunicazione e soprattutto il
rispetto del territorio e per ogni componente della filiera, in
primis con il cliente consumatore.
- E’ indiscutibile l’attenzione che Foss Marai ha per ognuno dei 5 sensi ed è impossibile non notate l’importante cura nella scelta del packaging e dell labeling, sai dirci di più a riguardo?
Persino Aristotele sosteneva che la forma è, in alcuni casi, sinonimo di sostanza, e se pur, senza
esasperare la ricerca di un’esteriorità troppo evidente, le scelte operate dall’azienda in quanto a packaging e labeling sono mirate a garantire maggior visibilità ai nostri Vini.
L’eleganza e la finezza che contraddistinguono il contenuto incontrano le medesime caratteristiche nel contenente, come a voler dichiarare apertamente le proprie attitudini interiori, all’esterno.
In azienda da tempo siamo affiancati da un think thank di giovani
creativi, assistiti da un visual di spessore internazionale.
Di recente abbiamo creato la shop
philosophy Foss Marai, un indirizzo preciso, attuale ed innovativo volto ad accompagnarci nel prossimo futuro.
- Il territorio di Conegliano-Valdobbiadene è famoso
quasi totalmente per il prosecco, ma quali altri vini produce
l’azienda? Abbiamo sentito parlare di un passito…sai dirci di più?
L’azienda ha, da tempo, diversificato la sua
produzione con l’acquisto di una
bellissima masseria in Puglia, dove i vigneti sono impiantati con una
decina di tipologie di uve, di cui Bombino Bianco, Uva di Troia,
Primitivo di Manduria, Moscato Reale, in totale quasi 100 ettari.
In questo territorio il Moscato ha
un’espressione davvero unica, cosicche si
è scelto di impreziosire la nostra proposta, inizialmente con un
Moscato Reale petilante, un passito di grande espressione, e da pochi
mesi, è nata una recente creazione, Dolce Reale. Questo
risultato davvero esaltante ha piacevolmente incontrato il gusto
internazionale del consumatore.
- Concludi con un tuo punto di vista sulle nuove annate e sulla
situazione odierna del mercato del vino in una delle zone, da sempre, trainanti
dell’enografia italiana.
Quello che si evince dagli ultimi assaggi è una grandissima
ricerca di qualità ed i primi ad essere orgogliosi e consapevoli
sono i produttori.
Il pubblico sta rispondendo sempre con maggior entusiasmo a quello
che è il Prosecco Superiore DOCG unitamente alla ribalda di interessanti novità come: Cartizze Metodo Classico, Prosecco senza
solfiti, Sur lie ( Prosecco col fondo).
Oggi questo territorio mette a disposizione la possibilità di
divertirsi con ulteriori approfondimenti.
Il Prosecco è il “vino dell’annata” e
normalmente si consuma entro l’annata, quindi un vino sincero, che rispecchia in pieno tempo, clima, scelte enologiche ed esigenze di mercato. Un
vino che non passa mai di moda, rimane sempre un vino divertente,
per tutte le età, perfettamente democratico in quanto accessibile a
tutti per gusto e costo.
Nel ringraziare Marinela per il tempo dedicato a questa breve, ma interessantissima intervista, è il momento di parlare dei 3 Vini che ho avuto modo di assaggiare e che hanno avviato il mio iter di riconciliazione con il mondo del perlage.
Foss Marai Capo 3: innanzi tutto si tratta di un metodo Cavazzani, o “charmat lungo”, che conferisce una maggior struttura al Vino ed un più complesso ed interessante profilo organolettico, che volendo esagerare (ma non poi così tanto) lo avvicina ad un metodo classico.
Uno spumante che si adatta di annata in annata in base ai vari fattori che contribuiscono alla produzione di un Vino destinato ad assecondare al meglio le esigenze di mercato, ma con rara eleganza e soprattutto, senza cedere a meri compromessi, data l’unicità di ciascuna produzione. Piacevolmente floreale e dolcemente fruttato è capace di creare atmosfere intriganti e divertenti, ma sempre “classy”, grazie alla sua nota agrumata freschissima per stupire in fine con note sapide e minerali. Di persistenza inaspettata!
Foss Marai Surfine: sicuramente una delle bollicine italiane preferite da Marinela, che se pur di parte, è sempre più che sincera ed oggettiva nell’esprimere i suoi gusti. Un Brut di un equilibrio e di una precisione stilistica notevoli, che abbina alle più classiche note di pesca e di fiori spontanei, una ben evidente sfumatura peperonata. E’ proprio questa impronta tipica del Sauvignon Blanc a rendere questo spumante super sia come aperitivo, che soprattutto a tutto pasto, non solo con piatti di pesce, bensì con una frugale, ma sempre divertente cenetta con un bel filoncino di pane, meglio se toscano (sciapo), con salumi dolci-sapidi. Vincente nel retrogusto e nella persistenza… Marinela ha ragione…è proprio un bel Vino!
Dolce Reale Foss Marai: inizio subito dicendo che era la bottiglia che mi vedeva un po’ perplesso… vuoi perché è fra i 3 la novità assoluta, ancora (credo) fuori mercato, ma in realtà non ho alcuna remora nel dire che è in assoluto il Vino che di più mi ha stupido ed emozionato. Uno spumante dolce diverso! Finalmente direi!!!
Si tratta di un dolce molto suadente, mai volgare, che seduce il palato ed incuriosisce la mente. Dopo moscati spesso “monotomologaticamente” identici (passatemi il neologismo) ed altri iper-dolci, grandi Asti a parte, ho finalmente trovato il mio spumante delle feste!
Ci tengo a sottolineare che i Vini della Foss Marai si vanno a collocare in una fascia di prezzo ottimale, che ne denota leadership settoriale, ma anche accessibilità, con un rapporto qualità-prezzo difficile da eguagliare.
Sono davvero lieto di aver avuto modo di entrare a contatto con un’azienda, che se pur nota in tutto il mondo, fa ancora perno su un nucleo familiare coeso e compatto come quello della mitica famiglia Biasiotto.
Una famiglia che negli anni visto crescere notevolmente il ruolo del proprio Brand nel panorama nazionale e globale, ma che non ha mai peccato di superbia, continuando imperterrita nella sua ricerca mirata ad offrire Vini sempre più buoni accessibili a tutti per piacevolezza della beva e costo, ma, altresì, in grado di destare l’interesse dei palati più esigenti.
Tutto questo in un territorio, quello del Conegliano-Valdobbiadene che è da anni ormai il motore trainante dell’economia vitivinicola italiana in termini di numeri!
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