In onore di Halloween quindi, non potendo andare in giro per i classico “trick or treat” perché troppo cresciuto, mi sembrava opportuno buttar giù due o tre idee riguardo l’abbinamento vino-zucca.
In primis, possiamo, come sempre, adottare due criteri per procedere con l’abbinamento, ovvero quello per concordanza o quello per contrapposizione e sostegno, in quanto il sapore della zucca è notoriamente uno dei più delicati delle cucina ed ha un’importante tendenza dolce della quale è impossibile non tener conto nella ricerca del suo eno-compagno perfetto.
Io mi permetterei di proporre 3 piatti e tre abbinamenti molto differenti fra loro, ma che provandoli, sono certo vi daranno grandi soddisfazioni:
– Risotto alla zucca e rosmarino: la dolcezza e la delicatezza di questo piatto va accompagnata con un Vino morbido, ma che sappia sprigionare la giusta dose di acidità e sapidità. Io ho scelto un Fiano, nello specifico un Fiano Sannio (sottozona Taburno) della Fattoria La Rivolta. Un Vino Bio, dotato della giusta aromaticità, ma soprattutto di sapida e minerale freschezza, che ben equilibra la tendenza dolce di questo piatto così, allo stesso tempo, “povero” ed elegante.
– Tortelli di zucca burro e salvia: qui andiamo facili facili, abbinando ad un piatto così pieno ed equilibrato, tipico della tradizione lombarda, una bollicina di Franciacorta, meglio se Saten. Io ho pensato ad un Franciacorta Saten della Cantina Lovera. Un vino cremoso, grazie alla minor pressione in bottiglia, come cremoso sarà il ripieno dei vostri tortelli. Acidità e freschezza, anche in questo caso, serviranno a dare il giusto supporto per un piatto così delicato, ma egualmente strutturato.
– Vellutata di zucca e patate con mandorle tostate: l’abbinamento, forse, più estroso, ma anche quello che vi darà più soddisfazioni. Un Verdicchio dei Castelli di Jesi, con il suo finale amandorlato è il Vino ideale per un piatto in cui la dolcezza è mitigata dalla tostatura delle mandorle, ma che necessità di un vino secco e di struttura, per non rischiare di risultare stucchevole. Io stapperei il Deserto, un Verdicchio dei Castelli di Jesi D.O.C Classico Superiore dell’Azienda Agricola Socci, e tra i tre prodotti, opterei per il Deserto, in quanto quello con il richiamo più percettibile alla mandorla.
Che ne pensate? Provate almeno uno di questi abbinamenti e fatemi sapere! Sono certo che ne rimarrete entusiasti.
Ah…dimenticavo…
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