La Famiglia Goretti – 4 generazioni di Vini fra storia, arte e passione

Il mio viaggio in Umbria continua e non poteva non passare per quella che, fonti storiche alla mano, sembra essere la Cantina più antica di Perugia: la Cantina Goretti.
La Famiglia Goretti consta di 4 generazioni che dagli inizi del ‘900 non hanno mai smesso di produrre Vino.

L’azienda storica è denominata Agricola
Goretti
ed ha sede a Pila, proprio alle porte della città di Perugia.
I vitigni si estendono su di un terreno collinare al centro della
zona classificata DOC Colli Perugini, dominati da una torre
trecentesca di proprietà (Torre Goretti), restaurata recentemente, che ho ritrovato poi nelle etichette dei Vini Goretti. 

Una Torre che non è solo un importante inno alla storia della Famiglia e dell’Azienda, bensì rappresenta, oggi, un complesso multifunzionale con enoteca, sale degustazione, cucine
e camere dove vengono effettuati trattamenti con i prodotti naturali,
utilizzando la linea di cosmesi a base di polifenoli estratti dal Vino, denominata Winetherapy. Un progetto, questo, mi spiega la gentilissima Sara, l’attuale manager dell’azienda coadiuvata dalla più giovane, ma egualmente preparata ed appassionata, sorella Giulia, nato dalla sua tesi di
laurea conseguita, ovviamente, alla facoltà di Agraria, in Viticoltura ed
Enologia.    
La
Famiglia Goretti, pur avendo le sua radici a Perugia (Pila), ha saputo percepire sin da subito le potenzialità del territorio di Montefalco, tanto da vanta una seconda realtà aziendale, moderna e votata al futuro, proprio al
centro dell’area del Sagrantino di Montefalco DOCG e Rosso di
Montefalco DOC
: la Fattoria Le Mura Saracene.
Ulteriore segno del legame di questa famiglia con la storia del proprio territorio ed in questo caso con l’Arte, è rappresentato dalla presenza di un vero e proprio capolavoro (ora riproduzione), posizionato all’ingresso della Torre, raffigurante Aulo Metello, cosiddetto
“Arringatore”, il cui originale è stato rinvenuto proprio nelle
attuali tenute della Famiglia Goretti. 
Se ritrovavamo la Torre nelle etichette dei Vini Goretti, questa statua da addirittura il nome al Vino risso di punta dell’azienda, chiamato, infatti, “L’Arringatore”.
Se questo è il legame dell’Azienda e della Famiglia Goretti con il territorio storicamente inteso, important è, altresì, l’attenzione che questa Cantina ha nei confronti del contesto naturale, etico e sociale in cui è posizionata la proprio realtà produttiva.
Dallo sviluppo ecosostenibile, frutto di una visione profondamente rispettosa dell’ecosistema attraverso l’utilizzo delle migliori tecniche
agronomiche sia in vigna che in cantina, all’attenzione al sociale, con iniziative a sfondo benefico, come l’aver 
realizzato un’etichetta ad hoc per
contribuire alla raccolta fondi di una onlus “Avanti Tutta”, nata
per migliorare le condizioni di vita e di convalescenza dei pazienti
malati di cancro. Sono solo alcune delle note di merito di un’Azienda che ha tutto il meglio di una Famiglia, ma che sa imprendere come la più contemporanea delle realtà produttive.
I vitigni coltivati sono Trebbiano,
Chardonnay, Grechetto, Pinot Grigio, Sangiovese, Merlot, Ciliegiolo ed ovviamente, per quanto riguarda le Mura Saracene, il Sagrantino. Uve che da oltre 10 anni sono controllate e coccolate da due enologi toscani di fama internazionale come il Dott.
Vittorio Fiore
e la
Dott.ssa Barbara Tamburini.


La Famiglia Goretti rappresenta, per me, un raro connubio fra storia e contemporaneità, fra tradizione e fresca modernità, che ho ritrovato nei Vini che ho avuto modo di degustare.

Grechetto D.O.C. Colli Perugini (100% uve Grechetto) 2013: Nel bicchiere è giallo paglierino con riflessi verdognoli, quasi “verdicchioso” direi. Al naso prevalgono sentori fruttati tropicali ed a polpa bianca, le leggere floreali di mimosa conferiscono a questo Grechetto in purezza una sobria e primaverile eleganza. Oltre al colore ritrovo una nota amandorlata tipica, anche, del “cugino” verdicchio, al quale, da marchigiano di origine, non ho timore nel dire che non ha nulla da invidiare.
Il sorso è composto e ricco, fresco con una punta di piacevole e stuzzicante nota salina.
Finale piacevolmente lungo che ti permette di goderti, ad occhi rigorosamente chiusi (dato che ormai potete anche smettere di guardare il Vino nel bicchiere), questo affresco di Umbria rigogliosa, cortese e vitale.

Sagrantino di Montefalco D.O.C.G.  2008 (100% uve Sagrantino): prodotto dall’azienda parallela di Montefalco, Le Mura Saracene, questo Sagrantino mi ha colpito sin da subito per la sua femminilità! Un Sagrantino femminile?!? Si, a me è parso femminile perché talmente complesso nei sui aromi di piccoli frutti rossi e prugna, peperino nelle sue nette e piacevolissime note speziate e boisé, loquace nel suo modo di protrarre gli aromi anche oltre il consueto approccio del Sagrantino, da farmi pensare per la prima volta ad un Vino, spesso sin troppo mascolino, come ad un’intrigante Donna.  In bocca ha un corpo ben definito ed i tannini, a mio parere, vantano un educazione rara per questo vitigno, che rende il sorso davvero piacevole e mai troppo aggressivo. Un Sagrantino adatto agli uomini, che hanno voglia di emozionarsi ed essere stupiti, ma anche alle donne che spesso non riescono ad apprezzare il Sagrantino a pieno per la sua natura prorompente. A me ha dato sensazioni davvero positive! Provare per credere!



L’Arringatore D.O.C. Colli Perugini Rosso 2008 (Uve: 60% Sangiovese, 30% Merlot, 10% Ciliegiolo): colore classico del Sangiovese e profumi di visciola e viole, seguiti da piccoli frutti rossi. Il gusto è intenso, tanto quanto il naso, ma allo stesso tempo morbido e con tannini dolci, risultato dell’oculato utilizzo del legno. Il finale di fumo, radice di liquirizia e la nota lieve di cuoio, tipica del Merlot, rappresentano a pieno la scelta stilistica, oserei dire perfettamente azzeccata, degli enologi.
Un Vino che vanta un nome importante, che si sta meritando il nome che porta in etichetta e di certo la sua piacevolezza renderebbe eventuali arringhe casalinghe molto più spontanee e spigliate!

L’azienda produce anche olio, miele, grappe ed un pregiato Brandy invecchiato ben 25 anni (quando avrò modo di provarlo ve ne parlerò di certo, ma se mi battete sul tempo, fatemi sapere!), oltre ad altre etichette di Vini frutto di vitigni, per lo più del territorio.
L’impressione che mi hanno dato i membri della Famiglia Goretti ed in particolare Sara con cui ho avuto modo di interagire in merito direttamente, è quella di una realtà che non ha mai perso l’attaccamento alle proprie radici, storiche e morali, ma che punta dritta verso un futuro, con modestia, oculatezza e senza mai strafare! Ogni singolo tassello è frutto di un lavoro di squadra e di una reciproca fiducia agevolata da un legame familiare davvero unico!
Da una Famiglia così ci si poteva solo aspettare Vini che sapessero coniugare al meglio passato, presente e futuro e che siano forieri di sensazioni tanto intense quanto sincere e rispettose del territorio.
Se passate dalle parti di Perugia, non mancate di fare un salto in Cantina, sono certo che non rimarrete delusi!

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