Il soggetto di questa ricerca è il Resveratrolo, che molti di voi conosceranno, ma che per i neofiti del termine andrò a presentarvi rapidamente:
Il resveratrolo è un antiossidante, che è stato scoperto essere contenuto in tutti i vini, in quantità variabile. Di certo è presente maggiormente nei Vini ottenuti da uve a bacca rossa, poiché si trova nella buccia, che nella fermentazione del Vino bianco non entra in contatto con il mosto (eccezion fatta per alcuni vini Naturali e gli “orange wines”).
Anche nei vini rossi stessi, però, la quantità è variabile: sembra, infatti, che l’altitudine dei vigneti influisca positivamente sulla presenza di Resveratrolo nell’uva e quindi nel Vino prodotto, così come nei terreni in cui è stato utilizzato meno azoto nella concimazione.
Il Resveratrolo è arrivato sulle pagine delle più importanti riviste medico-scientifiche mondiali in quanto fu individuato come principale responsabile di quello che fu chiamato “paradosso francese”: si era infatti notato che la popolazione residente nella parte meridionale della Francia, nonostante avesse un’alimentazione quotidiana ricca di grassi animali, simile a quella di alcuni stati americani, era meno soggetta a malattie di tipo cardiovascolare. Visto che i francesi sono grandi consumatori di vino rosso, è stata fatta un’indagine scientifica su questa bevanda, scoprendo così che conteneva il resveratrolo.
La stessa indagine è stata fatta in Italia da enti diversi in anni diversi e se in passato si arrivò a dire che oltre ad essere un cardioprotettore, il Resveratrolo e quindi il Vino poteva prevenire addirittura il cancro ed essere un ottimo antivirale contro le influenze stagionali, purtroppo un’ultima ricerca condotta proprio nel Chianti, patria del bicchiere di “Vino Rosso a tavola a pranzo e cena”, sembra aver ribaltato tutto, attribuendo al Resveratrolo ed a tanti dei suoi fantomatici pregi l’epiteto di Bufala.
Lo studio è stato effettuato dal 1998 al 2009 dai ricercatori della Johns Hopkins University, su un campione di 783 individui, uomini e donne chiantigiani di 65 anni.
Dopo aver valutato i questionari sulle abitudini alimentari del campione ed aver eseguito degli esami sulle loro urine per misurare i livelli di resveratrolo, i responsi sono stati i seguenti: più di un terzo del campione è morto nel giro di nove anni. Al 5% dei partecipanti è stato diagnosticato un cancro e il 27% ha sviluppato una malattia cardiaca nel corso dello studio. Dopo aver tenuto in considerazione fattori come età e sesso, chi presentava concentrazioni più elevate di resveratrolo non è risultato avere meno probabilità nel tempo di morire, per qualsiasi causa, rispetto a chi non aveva traccia della sostanza nell’urina. La concentrazione di resveratrolo inoltre non è risultata in alcun modo associata con marcatori dell’infiammazione, di malattie cardiovascolari o dei tassi di cancro. Questo sta a significare che, con buone probabilità, il Resveratrolo non gode di tutti i “poteri benefici” di cui per anno abbiamo sentito parlare.
Una notizia positiva, però, c’è anche per noi Winelovers, ovvero, che il Vino (in particolare il Rosso) è ricco di molte sostanze e di vari tipi di polifenoli, tutti antiossidanti, se pur in piccola parte, ma la cosa che sembra essere la più preziosa, per quanto inaspettata, è l’alcol. E’, infatti, la componente alcolica del Vino che, se assunta in quantità moderate (pari a quella contenuta in 3 bicchieri al giorno per l’umo e a 2 per la donna), può garantire una notevole protezione cardiovascolare, un miglioramento del controllo glicemico, un abbassamento del colesterolo cattivo e un aumento del metabolismo.
Ovviamente l’alcol è pur sempre una sostanza cancerogena e che può provocare problemi al fegato ed a tutti gli organi interni se assunto in quantità elevate, oltre a portare ad un’accelerazione dell’invecchiamento cellulare e neuronale.
In conclusione, il Vino Rosso fa bene, ma non bevete nella speranza che questo possa farvi scampare a qualche male, perché purtroppo il destino è proprio un bel bastardo, a volte, e sarebbe troppo bello se bastasse davvero il nostro Amato Vino a salvarci!
Io il Vino preferisco vederlo come una cura dell’anima, della nostra interiorità, ancora prima che del nostro corpo… anche perché l’influenza me la sono beccata con annessa ricaduta, quindi non potrei dire altrimenti! :-p
Spero che a voi tutti vada meglio!
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