A Cannubi il Barolo significa Famiglia, come quella dei F.lli Serio & Battista Borgogno

La chiamano madre del Barolo, più recentemente è diventata per
molti la “collina della discordia” e resta uno dei terroir
più importanti in Italia e nel mondo: Cannubi.

Questa collina ora menzione geografica aggiunta/aggiuntiva, situata nel Comune di Barolo, sembra sia stata citata in
etichetta per la prima volta nel ‘700 quando del Barolo non vi era
traccia, cosa che conferisce importanza ed una certa sacralità a
questi pochi ettari di vigne con esposizioni a 360°, per lo più
coltivate a Nebbiolo.

Ho fatto questa doverosa premessa perché oggi vi parlerò di una
Cantina che seguo da tempo, che è, davvero, per me una delle più
sane e solide espressioni del Vino inteso come famiglia, passione e
rispetto del territorio, ovvero l’azienda dei F.lli Serio & Battista Borgogno.

Da 5 generazioni producono Barolo, nel cuore dei Cannubi, con
pochissime modifiche alla tradizione, se non le ovvie migliorie
tecnologiche, e la medesima voglia di fare da tramite fra la Natura e
chi ne berrà il suo succo.

In questa Cantina è impossibile non respirare l’Amore per la
propria terra, ma ancor di più la sintonia fra i membri di una
famiglia fatta di generazioni diverse, che si completano
vicendevolmente, senza mai togliere, ma aggiungendo all’azienda
valori e competenze capaci di dar vita a grandi prodotti e grandi
idee, sempre nel massimo rispetto della tradizione.



Vedere la Collina di Cannubi dall’alto è un’emozione unica, che
fa percepire quanto meravigliosa possa essere la sinergia fra uomo e
Natura in certi casi.

Una storia famliare, quella dei fratelli Borgogno, che affonda le
radici nell’800, quando il Cavalier Francesco Borgogno iniziò a
produrre e vendere Vino, che commercializzava sua moglie nella sua
piccola osteria a Barolo. Francesco lasciò la sua proprietà a
Lodovico, proprietà che la famiglia ancora oggi ricorda con
nostalgia. Dopo aver ereditato “solo” una piccola cascina
con un po’ di terreno annesso proprio in Cannubi, Serio &
Battista
, che proseguirono la discendenza, furono  davvero
lungimiranti dando vita, attraverso quella piccola, ma inestimabile,
proprietà il loro sogno di produrre Vino di qualità attraverso le
conoscenze e la passione che il padre aveva tramandato loro.

Oggi resta Serio a tramandare il suo sapere ed il suo Amore per la
terra nella quale ha visto nascere le sue emozioni più belle e
crescere le più grandi soddisfazioni.

La Cantina, per ovvi motivi anagrafici, è, però, condotta dalle
figlie Anna e Paola Borgogno, che si seguono la promozione,
 l’ufficio, l’amministrazione , la vendita, la logistica  e
 l’accoglienza con il prezioso supporto di Federica Boffa,
esponente della quinta generazione di Famiglia.

Marco Bolla e la figlia Emanuela, Nipote di Serio Borgogno seguono
con passione i vigneti e la cantina,   conducendo personalmente
ogni fase: dalla potatura alla vendemmia,  dalla pigiatura
all’imbottigliamento.

Il team aziendale è completato dal prezioso aiuto di Luca Sarotto
(enologo) e Luca Marengo,
 ormai parte integrante della Famiglia
, che con  Marco ed Emanuela  seguono rispettivamente il
lavoro in vigna ed in Cantina.

Una familiarità che si riscontra in ogni sorso dei loro Vini ed
in particolare del prodotto di punta, il Barolo Cannubi, frutto di un
lavoro attento, ma soprattutto di una spontanea e vigorosa
espressione della terra perché, come dice Serio, “Il vino si
produce in vigneto!“.

Il lavoro in Cantina è, anch’esso, all’insegna della tradizione,
nella quale ritroviamo l’uso dei Tini per la fermentazione e delle
grandi botti di Rovere di Slavonia  per i lunghi invecchiamenti.

Per quanto riguarda i terreni, l’azienda possiede 3 Ha nel cuore di Cannubi, tutt’attorno
alla sua cantina e  1 Ha di Dolcetto, 

in Area Liste, sempre a Barolo ed attinge a storici e selezionati
viticoltori, per completare la sua produzione, acquisendo solo
piccolissime partite di uva di qualità, che verranno vinificate
nella Cantina della Famiglia Borgogno per la produzione di Barolo
Classico, Barbaresco, Nebbiolo d’Alba, Barbera d’alba, Dolcetto
d’Alba e Gavi
, oltre a un ottimo Barolo chinato ed un interessante Grappa di Barolo.

Passiamo alle mie impressioni riguardo i Vini che ho avuto la possibilità di assaggiare:


Nebbiolo d’alba DOC 2011: l’occhio passa attraverso il suo rosso rubino, tanto da poter vedere i vostri commensali da un punto di vista meravigliosamente interessante, quello del vostro calice! Alla confettura ed al frutto si aggiungono note di viola, uno spunto floreale che dona freschezza al naso, che ritroveremo in bocca con un acidità marcata, ma dovuta. Un Nebbiolo di grande rotondità, che si fa apprezzare e si fa bere con inattesa semplicità, data la complessità del suo bouquet.
Un autentico viaggio nelle terre del Nebbiolo!

Barolo Cannubi DOCG 2010:Rubino, con minimi cenni di evoluzione,
che ne fanno auspicare facilmente grandissima longevità. Metti il
naso nel bicchiere ed i piccoli frutti rossi e la speziatura intensa
e vivace lo invadono. Tira un po’ più su il calice, ed in bocca
entrerà un Barolo secco, dall’asprezza e l’astringenza educate e mai
esagerate. Un Vino di notevole equilibrio e buona persistenza, che
nonostante la sua apparente durezza, ha un grande cuore, come quello
della Grande Famiglia Borgogno dopotutto!





Barolo Cannubi Riserva DOCG 2007: Il colore è quello classico che più classico non si può, già tendente al granato, ma lascia pensare che siamo comunque di fronte ad un puero Barolo, che maturerà e saprà riscaldare ancor di più il cuore di chi lo assaggerà. Il naso è di grande intensità, molto netto nel suo frutto rosso maturo ed intrigante nelle note speziate di grande carattere. In bocca la sua potenza non sfocia mai nella vile volgarità, bensì assume connotazioni eleganti e fascinose.
Non amo il termine austero, che nonostante sia da ritenersi un pregio per Vini come il Barolo, racchiude nel suo reale significato accezioni negative, che personalmente non ritengo adatte al Vino in genere, tanto meno a questo, ma se volete chiamatelo pure austero! Io preferisco apprezzarne l’equilibrio fra durezza e morbidezza, che anche in un gran Barolo, non stona affatto! Lungo…davvero lungo, come le sensazioni che lascia in bocca, nella mente e nell’animo.


In sintesi il mio punto di vista emozionale e professionale sulla Famiglia Borgogno ed i Vini che ho avuto modo di degustare, è quello di chi non può che lasciare che la storia, la tradizione, la passione e l’entusiasmo imperterrito e mai sopito di chi fa Vino in modo così umano, gli entrino dentro, lasciando grande ricchezza sotto ogni punto di vista.
Se vi capita di passare da quelle parti, beh… non perdetevi lo spettacolo di Cannubi e dei suoi Vini, la Famiglia Borgogno ed il grandioso Serio vi aspetteranno a braccia aperte!

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