Aumentano le vendite di Vini italiani nelle aste internazionali

Sotheby ha da poco pubblicato il suo Ranking relativo alle vendite di Vini del 2014. Mentre nessun Vino/Produttore italiano ha fatto la sua comparsa nella Top 10 generale dei Vini più costosi al mondo guidata, da una “Cantinetta” qualunque, come l’ovviamente inarrivabile Domaine de la Romanée-Conti, sembra esserci un forte interesse per le aste di Vini italiani, in particolare, negli Stati Uniti, grazie anche ai molti e facoltosi compratori di chiare origini italiane.
Tra i Vini italiani più venduti e battuti al prezzo più alto figurano come sempre i mitici toscani Masseto, Sassicaia e Solaia, oltre all’Amarone di Quintarelli ed i preziosi Vini piemontesi di Angelo Gaja, Bruno Giacosa e Conterno.



L’Italia è arrivata “tardi” nel mondo del collezionismo, ma si sta facendo valere al suono del martelletto del banditore d’asta e se pur a noi comuni mortali interessi relativamente poco di queste episodiche vendite da capogiro, purtroppo e per fortuna è anche grazie a questo tipo di risultati e di visibilità che l’intero comparto del Vino italiano può avvicinarsi in termini di reputazione a quello francese che, da sempre, ha saputo giocare le sue carte nel modo migliore in questa sorta di “borsa del Vino”.
Ormai è palese che da anni la qualità dei Vini italiani sia giunta a livelli che ci pone, almeno a mio modesto parere, sul tetto del mondo per un’infinita serie di motivi, ma soprattutto per la varietà di etichette e denominazioni che siamo riusciti a portare in auge, cosa che alcuni criticano come eccessiva e dispersiva, ma che in realtà è ciò che ci ha permesso di emergere e che ci darò modo di regalare al mondo Vini irripetibili altrove.

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