vi porto con me in un mondo nella mia seconda grande passione, che
ritengo imprescindibile dalla prima (quella per il Vino), ovvero la
Cucina e lo faccio grazie ad un “personaggio” che negli ultimi
mesi ho seguito molto,in quanto mi ha sin da subito ispirato fiducia
e simpatia, ma soprattutto grande stima per la sua filosofia
culinaria: Hirohiko Shoda.
detto Hiro, è lo Chef che ha portato la cucina senza fornelli,
intrisa di colore, sapore, freschezza e tanta, tanta tecnica sugli
schermi del Gambero Rosso Channel, ma ho deciso di intervistarlo in
quanto, oltre
a vantare un esperienza di oltre 7 anni al fianco del grande Chef Massimiliano
Alajmo de Le Calandre (3 stelle Michelin e considerato uno dei 50 migliori
Ristoranti del mondo da anni ormai), il caro Hiro è anche un egregio esperto di Vino e Sommelier. Tanto che la rivista del Gambero Rosso ha scelto proprio lui per un articolo dedicato ai 3 bicchieri.
la mia breve, ma interessantissima intervista “estorta” grazie
alla sua cara compagna Letizia, fra un impegno e l’altro, in un
periodo che coincide con il lancio del suo primo libro di Cucina che prende il
nome, proprio, dal suo programma sul Canale del Gambero: “Ciao,
sono Hiro”.
Da quanto tempo sei in Italia?
Mi sono trasferito in Italia nel 2006, a 29 anni. Ho deciso di
trasferirmi in Italia per poter vivere realmente e concretizzare la
mia cucina nel posto dove nasce.
Ho vissuto per 8 anni a Padova. Oggi vivo a Roma.
Eri già uno Chef in Giappone o lo sei diventato qui?
Ho lavorato per oltre 10 anni nell’alta ristorazione in
Giappone, una prima esperienza in Italia nel 2003 e poi stabilmente
in Italia dal 2006 ad oggi. Ho studiato e conosco tutte le cucine
internazionali, tuttavia non bisogna mai fermarsi, sono molto curioso
e cerco sempre di scoprire ed immaginare nuovi accostamenti.
Cosa ti piace di più della cucina italiana?
Le materie prime e gli ingredienti valorizzati nella loro
naturalità; il piacere di condividere tutti i cibi a tavola con la
famiglia, aspetto che rispettiamo molto anche in Giappone.
Conosci il Vino italiano? Cosa pensi a riguardo?
Certo, conosco il Vino italiano e internazionale, ho
studiato e preso il diploma da Senior Sommelier. Dagli anni
’80 in poi il Vino italiano ha avuto una grande evoluzione e
diffusione in tutto il mondo, la cultura del Vino si sviluppa
sempre di più, si vogliono conoscere le origini dei vitigni
autoctoni, legati a quel territorio e anche i possibili abbinamenti
con la vasta gamma dei cibi locali.
Cosa pensano in Giappone del Vino italiano e della Cucina
italiana?
In Giappone apprezzano la storia e la cultura italiana, le
origini antiche, c’è un grande rispetto. Molto interesse per il
clima e per le peculiarità del territorio, per le grandi differenze
di gusti e sapori da Nord a Sud, da regione a regione.
Il tuo ingrediente preferito?
Cucinando e vivendo in Italia, forse
l’ingrediente che ritengo il più prezioso, direi fondamentale è
l’olio extravergine di oliva. Ce ne sono diversi tipi, da
abbinare a diversi piatti ed ingredienti, dal crudo al cotto, dalle
proposte più tradizionali fino a quelle più creative.
Consiglieresti ai nostri lettori una tua ricetta con un
abbinamento Cibo-Vino?
Uno dei piatti che ho presentato nel mio programma “Ciao,
sono Hiro” e che compare anche nel mio libro di ricette
appena uscito: il filetto di fesone marinato con salsa allo zafferano
e foglia d’oro da abbinare ad un ottimo spumante rosè.
Nuda crudità che sposa la leggerezza delle bollicine!
Un consiglio per abbinare il sakè?
Il sakè non sta molto bene con piatti elaborati, quindi lo
vedo bene accanto ad ingredienti sapidi in purezza, come la bottarga,
oppure le acciughe, oppure al prosciutto crudo.
Ci
tengo a sottolineare che, a differenza di molti altri “protagonisti”
di programmi TV di Cucina, Hiro, come il mitico Giorgione, suo caro amico che spero di ospitare presto su WineBlogRoll, si è rivelato (era facilmente
intuibile dal suo approccio alla Cucina stessa) una persona davvero
sobria ed alla mano, priva di sovrastrutture e di grande umiltà,
nonostante le sue indubbie competenze ad ampio spettro dalla Cucina
al Vino.
Credo
che sentiremo parlare ancora ed ancora di questo Giapponese sempre
più italiano, che sa strappare risate con il suo simpatico accento e
sa, allo altresì, dare spunti interessanti con le sue idee geniali
in Cucina.
Confido di vedere quanto prima, nel suo programma
(come in altri), una valorizzazione del Vino, magari proponendo
abbinamenti come quelli che Hiro stesso ha saputo cogliere in
occasione di questa intervista.
Se vi
siete persi la presentazione del Libro “Ciao, sono Hiro”, svoltasi ieri a Roma, presso la
Galleria Alberto Sordi, vi consiglio di cercare il suo libro in
libreria o ordinarlo online, magari da qui: http://www.amazon.it.
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