Vitigni storici e tecniche di vinificazione moderne e bio per i Vini della Cantina Vasari

Oggi vi porto tutti nella splendida
Sicilia, più precisamente a Santa Lucia del Mela, dove la famiglia
Vasari dal 1628 è impegnata nella produzione di Vini di qualità. 
Produrre un buon Vino di qualità
è un’arte,
e come una vera arte richiede Esperienza, Capacità e
Passione.”

E’ questo il punto
di vista di questa famiglia e dell’azienda da essa gestita riguardo
l’antica arte della vinificazione, che pur mantenendo forte il
contatto con la tradizione e con le tecniche tramandate di padre in
figlio, vede in questa Cantina a regime Biologico (dal 1990)
un’interprete contemporaneo e mai scontato.

Dedizione ed intuizione sono i valori
che ancora oggi ispirano il lavoro della famiglia Vasari nella
conduzione della Cantina, oggi guidata da Ruggero Vasari e dal nipote
Michele. Quest’ultimo vanta una storia in controtendenza con ciò
che sin troppe volte accade ai giovani del Sud, che lo ha visto ritornare in Sicilia, 
senza alcun rimpianto, per coadiuvare lo zio Ruggero nella gestione della Cantina, dopo
aver conseguito la laurea in Giurisprudenza ed un Master tributario a
Roma e dopo aver ricoperto ruoli di crescente responsabilità negli uffici
legali di alcune banche a Milano.
I vigneti sono impiantati nelle zone
più fertili dell’azienda a 250/300 mt. di altezza con esposizione
Ovest-Nord/Ovest sulle colline sovrastanti la valle del fiume Mela
nei comuni di Santa Lucia del Mela e Merì.
Le viti sono curate con metodi naturali
e trattate con potature corte
e sapienti così da favorire una bassa
resa del ceppo, garantendo una superiore qualità delle uve.
L’attenzione nei confronti
dell’ecosistema nel quale è inserita l’azienda, unitamente alla
conoscenza di ogni singolo vigneto, consente di ottenere Vini che
esaltano appieno le proprietà organolettiche del terroir di
provenienza.
La famiglia Vasari è stata tra le
prime in Sicilia ad abbracciare il metodo dell’agricoltura
biologica
applicando a tutti i procedimenti, dalla vigna alla
cantina, dettati dalla certificazione bio, oltre a vantare
un’attenzione tale nel processo produttivo da renderli adatti anche a
vegetariani e vegani.

I Vitigni coltivati sono rigorosamente
autoctoni: Catarratto, Inzolia e Grillo per i bianchi, Nero d’Avola
e Nocera
per i rossi.

Il Vino di punta dell’azienda è,
sicuramente, il Mamertino, Vino che affonda le sue radici nella
storia, tanto che se ne hanno notizie sin dall’epoca dei Romani e che
deve il suo nome ai Mamertini, cioè “figli di Mamerte” (il
dio osco della guerra, che corrispondeva alla divinità latina
Marte), erano dei soldati mercenari, che si impadronirono a
tradimento di Messina, allora città greca.
In un breve excursus storico citerò
alcuni passaggi importanti che rendono il Mamertino uno dei Vini più
importanti
dell’enologia italiana, in quanto a tradizione e
storicità:
nel 289 A.C. i Mamertini piantarono nel
territorio di Milazzo e delle colline attorno a Milazzo nel
circondario oggi dei comuni di Santa Lucia del Mela e di Meri’ “una
pregevole vite per la produzione di un pregevole vino”
appunto
del Mamertino.  Si parla di un Vino caldo, generoso e confortevole offerto da Giulio Cesare in occasione del banchetto per celebrare il suo
terzo consolato, addirittura nel “De Bello Gallico”.

Strabone, grande geografo romano classificò il Mamertino fra i
migliori vini dell’epoca, e Plinio lo pone al quarto posto in
classifica tra 195 vini, mentre il francese Andrè Tehernia, nel suo
libro “Le vin de l’Italie Romaine” definisce il Mamertino
“quatrième grand cru classé” ed ancora Marziale scriveva
“…date al Mamertino il nome che volete, magari quello dei vini
più celebri”.

Nella storia recente il Prof. T. Paulsen scrive del e sul
Mamertino ne “I Vini Tipici della Provincia di Messina”
edito nel 1930 e lo definisce un “…vero autentico prodotto del
territorio tirrenico della costa del messinese”.

Non credo occorra dire altro sulla storia di questo Vino, ma è
giunto il momento di parlarvi, con estremo piacere,
dell’interpretazione odierna del Mamertino (Rosso & Bianco) che
la Cantina Vasari ha ridonato al nostro secolo, unitamente alle mie
impressioni su un altro Vino pregno di tradizione, ovvero il Nocera,
frutto dell’omonimo vitigno:



Mamertino Rosso DOC 2009 (BIO): Uvaggio Bio di Nero d’Avola 90% e Nocera
10% per un Vino che sprigiona conforto e calore sin dalla mescita,
passando per un naso di rara intensità, in cui il frutto emerge con
impeto, ma senza mai eccedere, per finire con un sorso che nella sua
integra ed ampia struttura conferma i suoi profumi tramutandoli in
sapori intensi e persistenti. Se questo è il Vino che bevevano i
Romani, beh… non se la passavano affatto male!

Mamertino Bianco DOC 2013 (BIO): prodotto sempre con uve biologiche di catarratto 60%,Inzolia 20% e Grillo 20%, questa versione in bianco del
Mamertino gioca tutto sull’equilibrio fra un bouquet intenso e
fruttato, un entrata in bocca secca e decisa ed un finale omogeneo e
molto gradevole.

Un Vino elegante e sapiente, che, almeno per me, è difficile
smettere di bere, data la sua estrema piacevolezza.

Nocera Sicilia IGT (BIO): frutto della vinificazione in purezza di
un vitigno storico, presente solo nel comprensorio di Milazzo e Santa
Lucia del Mela
, in provincia di Messina, ovvero il Nocera.

Un Vino che si fa apprezzare per la sua particolarità…per
intenderci, uno di quei Vini che appena avvicini il naso al calice,
ti fanno dire “E questo, che ca…volfiore di Vino ‘è?!?”, in quanto profondamente
diverso da tutti gli altri vitigni, se pur il fatto che venisse usato
prevalentemente come “uva da taglio” per il Nero d’Avola, ne
ricorda lontanamente alcuni sentori, come quelli tipici di piccoli ed
integri frutti rossi, con velati accenni floreali.

In bocca è un Vino di carattere, vivace, sprintoso e dinamico,
che inizialmente sembra risultare aggressivo, ma che rivela la sua
storica memoria, trovando rapidamente una sua dimensione, unica ed
originale, fatta di un gioco di forze sempre in equilibrio, ovvero
alcol, astringenza e freschezza.

Ne risulta un Vino da approcciare con piena fiducia, senza remore
e senza pregiudizi di sorta, che solo a chi avrà la capacità di
“ascoltare” la sua storia saprà dare sensazioni fuori dal
comune. Io ci ho provato e penso di aver compreso perché uno dei
vitigni più antichi mai impiantati in Italia è stato capace di
resistere e persistere arrivando fino ai giorni nostri, grazie alla
sua personalità forte e tenace.


Credo che il connubio fra storia e contemporaneità che io ricerco
in ogni Cantina, abbia nell’Azienda Agricola Vasari un esempio perfetto e
difficile da eguagliare, ma che, come sempre, il miglior modo per
comprendere i loro Vini sia quello di assaggiarli, come ho fatto io,
senza lasciarsi troppo condizionare dalle mie umili parole, ma con la
consapevolezza di poter stappare Vini Veri fatti da persone
altrettanto Vere!

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