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Vini Naturali VS Facebook – La diatriba continua…

Ormai da anni leggo e scrivo di Vini Biologici, Biodinamici, ancestrali e, soprattutto, Vini Naturali ed il mio punto di vista è ormai chiaro, penso molto equilibrato e razionalmente comprensibile (lo troverete qui: www.wineblogroll.com/vininaturali) ma
ci terrei a condividere con voi un episodio divertente, che manifesta
da una parte ciò di cui il Vino in generale non ha bisogno e dell’altra
ciò di cui l’uomo non avrebbe bisogno…

Lo
faccio citando alcuni commenti (togliendo i nomi nel rispetto della
loro privacy, ma essendo commenti pubblici potrete trovarli nel mio
profilo facebook) in risposta ad uno dei miei soliti post ironici su
facebook, ovvero il seguente:

“Sono
stato bannato da un gruppo perché ho parlato di un Vino‬ Biologico,
mentre il gruppo era destinato ai ‪#‎Vini‬ Naturali…ehm… una cena (a
base di street food toscano – fa figo, ma significa panino col
lampredotto!) a chi sa definire la locuzione“Vino Naturale”?!?”

commenti

Sono
stata oggi ad un convegno sul biologico per cercare confronti e
spunti di riflessione. Quello che fa molto male al mondo del vino (e
pure agli altri) é la divisione a compartimenti stagni ed
l’atteggiamento da Talebani. Non se ne può più.



“booo…”


A me basta che sia buono, quanto adoro i manufatti australiani non lo sa nessuno!!!”


“I talebani del
vino naturale fanno male al vino naturale….e poi il vino naturale
non esiste, il vino è un bellissimo prodotto di ingegno umano”



“Beh, naturalmente è un vino biologico con ascendenze vegane…”


“Vino fatto a c…o”


“ma perché esiste un vino non naturale? sono perplessa…”


“gli estremismi
sono sempre errati….. se un vino è buono, lo bevo senza risentire di
mal di testa o bruciori di stomaco e sento che non è stato
“arruffianato” chimicamente, per me è un buon vino, indipendentemente
che abbia il marchio Bio, Demeter o nessun tipo di certificazione. Io
mi gusto il vino, non la retro etichetta.”



“Non ti curar di
loro, ma guarda e sorpassa. Leggiamo sovente i tuoi articoli e son
sempre ben redatti ed interessanti. Complimenti !”



Se un talebano
del biologico ha scritto testualmente : ” A me il Brett piace e non è
un difetto. Dove sta scritto nei sacri testi dell’Ais ?



Sinceramente
non penso possa esistere un vino Naturale nel senso letterale della
parola. L’uomo influisce sempre nei processi di vinificazione, che sia
controllo della temperatura o delle fermentazioni … il vino Naturale
non esiste ..
.


W
la tolleranza…ma sto capendo quanto questo valore sia raro…aldilà
dei proclami. FB dovrebbe essere anche un luogo di confronto…ma prova
ad avere, semplicemente, idee diverse da un tuo “amico”…e lo vedrai,
spesso…scomparire dai tuoi contatti, perché ti ha tolto l’amicizia…e
magari anche il saluto! Che malinconia…poveri spiriti…


Facebook
crea tanti casini perché è un’arma a doppio taglio : non vedi negli
occhi l’interlocutore per cui non si capisce il tono della
conversazione…


Ora
molti estremisti porranno l’attenzione sulla “facilità” di certi
commenti e sulla loro schiettezza, a volte, magari, povera di contenuti
“tecnici”, ma questo è facebook ed è bello che sia così! Molte delle
persone che hanno commentato sono molto più colte e preparate in materia
di quanto si possa evincere da un semplice commento, che, come nel caso
del mio post, rappresenta in casi come questi un ironico sfogo nei
confronti di ciò che fa male al Vino, che vorrei suscitasse un
interessante e propedeutico dibattito riguardo la comunicazione nei
riguardi dei Vini considerati “Naturali”, non dagli estremisti, bensì da
associazioni serie, che ammiro, come Vinnatur, che credo
possano, davvero dare un contributo importante alla sensibilizzazione
nei confronti di pratiche enologiche e di vinificazione in genere, più
sostenibili e rispettose. 
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Evento Enoico del Weekend: Ciliegiolo d’Italia Narni

Oggi, come spesso accade prima del weekend, vi segnalo un evento enoico
da non perdere! Io purtroppo sarò occupato altrove, ma se avessi il
dono dell’ubiquità questa manifestazione non me la sarei di certo persa:
Ciliegiolo d’Italia.

Sarà l’affascinante cittadina di Narni, in provincia di Terni, ad ospitare la prima edizione di Ciliegiolo d’Italia, evento dedicato ad uno dei vitigni autoctoni tra i più illustri del Bel Paese.more

Il Vino Biologico da Romagna che “vi raccomando” per qualità e prezzo

Tutti
ci chiediamo quanto sia effettivamente possibile produrre Vini con
costi molto accessibili mantenendo, comunque, standard qualitativi
accettabili e, se possibile, votati al raggiungimento di obiettivi
importanti. Io stesso mi trovo di fronte a dei dilemmi relativi alla
qualità-prezzo, al condizionamento del “branding” e quindi della fama di
un’etichetta o di una Cantina nei confronti della cifra che siamo
disposti a pagare per quel Vino, ma l’unica cosa che mi dico ogni volta
che giungo a qualche interessante conclusione in merito a questo
argomento, è che, come diceva un tizio spettinato dalla faccia buffa,
che andava persino male a scuola...”tutto è relativo!”.


Oggi,
ad esempio, vi porto in Romagna per comprendere come si può fare Vino,
per di più Biologico, contenendo i costi e facendo qualità!
La Romagna è
una terra che, dopo anni di ambigue “politiche” (in tutti i sensi)
produttive sta ritornando a crescere ed a regalarci idee e prodotti
davvero interessanti e l’azienda di cui vi parlerò oggi, nonostante sia
giovanissima, ne è già un ottimo esempio dell’inversione di marcia della
viticoltura romagnola, che punta dritta verso destinazioni di rilievo!


L’azienda in questione è AMARACMAND ® (“mi raccomando” in romagnolo), un’azienda vitivinicola 100% biologica, prevalentemente a conduzione familiare, capitanata dell’imprenditrice Tiziana Matteucci
e supervisionata da un team di giovani enologi ed enotecnici
rigorosamente under 30, i quali all’interno dell’azienda svolgono
un’importante ruolo di ricerca e innovazione in direzione della
genuinità, della salubrità dei propri prodotti vinicoli biologici ottenuti rispettando l’ambiente. 
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Vino e Social Networks – Instagram Marketing

Il Vino ed i Social Networks!
Due
mondi così agli antipodi eppure sempre più convergenti, sia per quanto
concerne la comunicazione e la condivisione individuale che per quanto
riguarda il marketing aziendale. E’ palese che, da Wine Blogger, io non possa prescindere dal social sharing, ovvero dalla condivisione di post come quello che state leggendo tramite i miei profili sui principali social networks
(facebook, twitter, linkedin, pinterest, instagram ecc…), ma sempre
più spesso mi rendo conto di quanto la condivisione a fine informativo e
quella meramente personale, convergano sempre di più, ad esempio
postando la foto di un mio viaggio o di una mia degustazione informale,
senza alcuna citazione al blog.

“Essere
social”, non significa essere apatici, evitare il contatto diretto con
le persone fisiche, come demagogicamente viene sostenuto da alcuni
detrattori, bensì, vuol dire, ampliare le proprie conoscenze, i propri
contatti professionali ed anche, perché no, la propria cerchia di amici,
senza dover più badare ai limiti imposti da tempo e distanze. Come
tutto e come il Vino stesso, la regola è l’equilibrio, la moderazione,
una gestione consapevole e ponderata della propria presenza online.

Detto
questo, tra le forme di comunicazione, sicuramente, quella visiva è
attualmente quella che risulta più efficace in termini di visibilità e
di potenzialità, anche, a livello promozionale ed ancor più se il visual marketing, com’è chiamato in gergo tecnico, coincide con l’emotional marketing
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Vini po-etici nella poetica terra di Bolgheri

I cipressi che a Bólgheri alti e schietti

Van da San Guido in duplice filar,

Quasi in corsa giganti giovinetti

Mi balzarono incontro e mi guardar.”

Sì…
sono certo che abbiate già intuito, dai meravigliosi versi di Giosué
Carducci, che la meta del nostro enoico-letterario viaggio sia proprio Bolgheri, meravigliosa terra e di certo uno dei territori più noti nel panorama vitivinicolo italiano ed internazionale.

Avrei potuto parlare delle storiche e blasonate Cantine del bolgherese,
ma, come sapete, la mia ricerca è votata alla novità, allorché essa
faccia rima con qualità e positività, che spinta da un’innata curiosità
mi porta a conoscere realtà che, spesso, molti di voi ancora non
conoscono, ma che vale davvero la pena approfondire.


Nello specifico, oggi siamo a Villanoviana, che quei “Cipressi alti e schietti” li ha scelti per la propria effigie. Villanoviana è l’azienda agricola guidata da Barbara Monacelli & Marco Belli,
due giovani ed intraprendenti emiliani, che grazie ai genitori di Marco
si sono avvicinati a questo luogo carico di poesia, bellezza e
potenzialità produttive.

Le due personalità di Barbara & Paolo sono complementari ed
armoniche, peculiarità che ritroveremo nei Vini da loro prodotti, di cui
a breve vi parlerò.

Nata nel 2010 Villanoviana
produce Vini con blend rossi di Merlot, Cabernet Franc ed un bianco
basse Vermentino con una piccola percentuale di Viognier. Parliamo di
una produzione di neanche 30.000 bottiglie, che mira alla qualità
raggiunta senza metodi invasivi né in Vigna né in Cantina.
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I 10 post più popolari dell’anno su Wine Blog Roll

Ad
un anno dal cambio di dominio in Wineblogroll.com e dall’inizio di una
nuova avventura enoica, ci tenevo a riportare i 10 post che hanno
riscosso più successo in termini di visite.

Eccovi i 10 articoli più letti da 12 mesi a questa parte:

Quanto la Filosofia diventa Vino ed il Vino diventa filosofia…: Gianfranco Fino;


A Montalcino sulle ali delle Potazzine: Le Potazzine;


Le Marche che non ti aspetti – Dalla nuda e “Cruda Terra”…: Terra Cruda;


Le Riserve Specogna – Grandi intuizioni ora Grandi Vini: Vignaioli Specogna


Buona lettura da

Francesco Saverio Russo

#WineIsSharing!

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