Il Gambero ha segnalato ancora una volta Vini eccellenti tra tutti la Ribolla di Gravner, il Myò di Zorzettig, il Picolit di A. Gigante, che molti di voi conosceranno già, quindi non mi resta che proporvi qualche mio extra che reputo, opinabilmente, interessante ed all’altezza dei grandi nomi elencati dalla famosa guida italiana, partendo da ottime bollicine, da tenere in grande considerazione.
Blanc de Noir – Az. Girolamo Dorigo
Ferbint Vino Spumante COF DOC- Accordini
Ribolla Spumante COF DOC- Toblar
Riesling Venezia Giulia IGT – Marco Cecchini
Vitovska Venezia Giulia IGP – Zidarich
Malvasia Istriana Venezia Giulia IGT – Zidarich
Solo MM9 Vitovska Biancio IGT – Vodopivec
Picolit COF DOCG – Jacuss
Verduzzo COF DOCG – Jacuss
Duality Sauvignon Blanc DOC – Specogna
Radikon Venezia Giulia IGT – Radikon
Vigne 50 anni Friulano COF DOC – Le Vigne di Zamò
Vigna Dominin Refosco FVG D.O.C. FCO Buttrio- Meroi
Ovalis Colli Orientali del Friuli DOC – Ronco Margherita
Pignolo FVG DOC – Valentino Butussi
Schioppettino Petrussa COF DOC – Petrussa
Un amico giorni fa, durante una degustazione, mi ha detto “io ancora non capisco ancora la tua idea di vino… ti piacciono i vini <<naturali>>, ma anche quelli più convenzionali, cerchi piccole cantine, ma poi non denigri quelle che fanno un milione di bottiglie”. Forse quel mio amico ha ragione, dovrei puntare ad una nicchia, dovrei decidere a tavolino cosa bere e cosa non bere perché, proprio io che parlo sempre di valori e principi, dovrei scegliere in funzione di essi, eppure io non ci riesco, lo ammetto! Non riesco ad avere pregiudizi di sorta quando mi trovo un Vino nel bicchiere. Lo bevo, semplicemente e con profondo rispetto, senza aspettarmi nulla più di ciò che la mia mente di suggerisce dando un’occhiata all’etichetta, ricordando qualcosa del varietale o rimandando a qualche assaggio sulla stessa linea, ma poi cosa resta? Resta l’impatto visivo, restano i profumi, resta il gusto? Sì, ma per come li percepiamo noi, individualmente, quindi non sono forse “solo” sensazioni, emozioni? E perché dovrei rischiare di perdere la possibilità di stupirmi di fronte ad un vino che se pur prodotto con una tiratura maggiore riesce ad esprimere qualità? Non so, forse per alcuni “piccolo è bello” a prescindere o è necessario avere una propria identità più filosofica che gustativa o emozionale quando ci si approccia al Vino, ma a me, per ora, non interessa. Magari è solo questione di tempo, chissà? Eppure continuo a credere che, togliendo obbrobri industriali e chimici e seguendo la qualità ed il rispetto, la soluzione sia solo quella di assaggiare, assaggiare, assaggiare! Magari scatterà l’amore per una “nicchia” o magari confermerò che il mio palato ed il mio cuore siano di larghe vedute, ma una cosa è certa, tra i Vini che ho elencato oggi c’è davvero un po’ di tutto, ma a me piacciono tutti!
Perché limitarsi, no!? 😉
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