Vino Novello VS Beaujolais Nouveau

Si sta per avvicinare il tempo del Vino
Novello
, ma mentre in Francia, come ogni anno l’attesa per il
Beaujolais nouveau cresce e milioni di bottiglie aspettano di partire
per le mete più disparate ed in particolare per gli USA, in Italia
la produzione, nonché il consumo, di Vino Novello stanno diminuendo
in maniera sempre più importante. In Francia il Beaujolais nouveau è
un must da quando era solo un fenomeno regionale, per giunta
clandestino, fino all’inizio delle esportazioni globali con una vera
e propria gara degli importatori per accaparrarselo prima degli
altri. Di certo il Brand “Francia”, la localizzazione, la
specificità del Vino, prodotto con sole uve Gamay, piuttosto che la
capacità di aver lanciato un vero e proprio trend intorno al
Beaujolais Nouveau, fanno la differenza, basti pensare agli oltre 120
eventi organizzati nella sola regione del Beaujolais intorno a questo
Vino ed al fatto che gli americani, scarsetti nel consumo di rossi
(solo il 30%), facciano i salti mortali per avere il B.N. nei propri
locali.
In Italia la situazione è ben diversa,
in quanto non parliamo di un Vino riconducibile ad un’unica regione o
ad un unico varietale, tanto meno ad un metodo di vinificazione
unitario, in quanto si produce Vino Novello in pratica in tutte le
regioni, con oltre 60 uve differenti e con la possibilità di
utilizzare anche solo il 30% di uve da macerazione carbonica. Tutto
questo non rende riconoscibile in quanto a uva e localizzazione,
tanto meno riconducibile ad una sola area di produzione il Novello
che, purtroppo, anche per questa mancanza di unitarietà e di forza
del “brand”, dopo picchi davvero importanti in termini di
produzione e consumi, sta avendo cali imponenti, che spero vedano
un’inversione di marcia almeno nel consumo locale, già a partire da
quest’anno.
Non sono un grande amante del Novello,
sono sincero, ma come ogni cosa che fa parte della tradizione e della
storia enoica e familiare italiana mi incuriosisce e merita il mio
rispetto e poi, diciamolo, un bicchiere di novello con delle belle
caldarroste scalda l’animo come poche altre cose! 
Tra l’altro in
molti abbinano il Vino Novello alla realtà rurale, senza sapere che
ha radici nobili, essendo stato imbottigliato per la prima volta con
questo nome dai Marchesi Antinori nel 1975.

Tornando ai metodi di produzione, la
peculiarità fondamentale che contraddistingue questo tipo di vino, è
la macerazione carbonica, una tecnica di vinificazione che prevede
l’immissione di grappoli di uva interi, per un tempo variabile, in
un contenitore chiuso ermeticamente saturato di anidride carbonica.
Per l’assenza di ossigeno si verifica un processo di fermentazione
alcolica intracellulare che porta le cellule dell’uva al
metabolismo anaerobico e trasforma gli zuccheri in alcol, con un
forte consumo di acido malico e, a differenza di una fermentazione
alcolica tradizionale, una produzione significativa di glicerolo.
L’uva non viene inizialmente pigiata,
ma viene lasciata a macerare per qualche giorno a una temperatura
intorno ai 30°, con il peso dell’uva stessa a permettere una prima
parziale e leggere spremitura, mentre l’alcol estrae dalla buccia
il colore e le principali sostanze aromatiche. Dopo la macerazione
l’uva viene pigiata e l’eventuale residuo zuccherino trasformato
in alcol terminando la vinificazione in maniera tradizionale.
Il Vino Novello è in genere beverino,
ovviamente poco tannico, dal colore brillante, con acidità spiccata,
grande fragranza e non vantando grande stabilità, è consigliabile
berlo entro i 6 mesi dall’imbottigliamento.

Il Vino Novello, probabilmente, per
motivi intrinseci alla sua disomogeneità, non vanterà mai i numeri
e l’appeal del Beaujolais e, purtroppo, il brutto vizietto di
tagliarlo con rimasugli di Cantina e l’inadattezza di alcune uve alla
produzione di questo Vino, non lo renderanno mai un prodotto dalla
qualità media accettabile, ma io lo continuo a vedere come un rito,
gioioso e semplice, fatto di momenti di grande convivialità, cene in
famiglia avendo come colonna sonora il brusio delle chiacchiere e lo
schioppettio del camino acceso.
Ah…
dimenticavo, in Italia verrà immesso sul mercato dal 30 ottobre,
mentre il Francia dalla mezzanotte del 3° mercoledì di novembre
(sono più “fighi” non c’è niente da fare! Anche la data è
un’operazione di marketing!)
Evito battute su San Martino, ma di certo, nel dubbio forse è meglio far seguire al Novello un Vino un po’ più impegnativo! 😉
Buon Novello a tutti! 

F.S.R.
#WineIsSharing

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