DestinazioneVino incontra Filippo Butussi e Cristian Specogna – il presente ed il futuro del Vino in Friuli

Come promesso oggi vi porto con me in Friuli, a bordo della VinoMobile di DestinazioneVino, e più precisamente in uno dei luoghi più belli e suggestivi, nonché enoicamente vocati, ovvero Corno di Rosazzo. Lo farò parlandovi di due Cantine friulane che vantano una storia importante, ma che io ho scelto per il loro presente e per ciò che promettono di fare in futuro, grazie a coloro che ne sono volto, mani, mente e cuore, vale a dire i giovanissimi produttori: Filippo Butussi e Cristian Specogna.

Partiamo dal nostro arrivo, e non me ne vorranno le altre stupende location nelle quali abbiamo pernottato, ma è impossibile non innamorarsi di Villa Butussi, la magnifica dimora storica che ci ha ospitati nei nostri 2 giorni in Friuli. Ad attenderci, oltre al confortevole “fogolar” acceso ed ad un’ottima cena, c’era Filippo Butussi, che con sua moglie e la sua bimba, si dimostra sin da subito un gradevolissimo padrone di casa.

Eravamo tutti un po’ stanchi, ma quando si parla di Vino e, soprattutto, quando trovo qualcuno che mi tiene testa a parlantina e passione, è impossibile rinunciare alla condivisione, che nel mio caso si è protratta, senza alcun accenno di noia e di stanchezza, fino alle 3 del mattino inoltrate.
E’ stata proprio in quella chiacchierata così naturale e concreta, così equilibrata e spontanea, che ho iniziato a comprendere perché i Vini della Cantina Valentino Butussi (Biologica) mi avessero già stupito in passato per armonia ed identità.
Filippo è l’enologo della Cantina di famiglia, ma in realtà è molto più di questo, è un curioso, un irreprensibile lavoratore ed ha un gran bel palato e queste sono le doti che io reputo, da sempre, fondamentali se si vuole riuscire a fare un Vino unico, non omologato, dalla spiccata personalità. Se inizialmente la grande preparazione enologica, oserei dire scientifica, di Filippo potesse intimorire un po’ un romantico del Vino come me, in realtà la semplicità e la schiettezza con le quali ogni concetto veniva esplicato ha trasformato in un batter d’occhio il mio timore nella voglia di conoscere, di apprendere, di sapere ed è questo ciò che ho fatto, ho ascoltato, dal primo all’ultimo, come mai mi era accaduto, lo ammetto.
Bellissima l’alternanza fra momenti di intensa professionalità e quelli di sincera convivialità, vissuti con la famiglia Butussi, dedita in toto alla stessa causa: fare grandi Vini con rispetto e lungimiranza!
La prima lezione che ho appreso da questa tappa di DestinazioneVino riguarda un vitigno che mi è sempre piaciuto, ma che non pensavo potesse dare risultati così validi ed unici nel loro genere a distanza di anni… molti anni… e sto parlando della Ribolla Gialla, che grazie agli assaggi condivisi con Filippo si è dimostrata un’uva degna di grandi Vini da invecchiamento, dove l’acidità e lo scheletro minerale permettono una longevità disarmante, che non cede il passo all’ossidazione e riesce ad evolversi in una danza armonica di tutte le sue componenti. La possibilità di attingere a terreni con condizioni pedoclimatiche differenti e la conoscenza che definirei intima di ogni vigneto, sono i segreti di questi grandi Vini, che anche in annate difficili, riescono a dare risultati di sicuro equilibrio.
Se del Pignolo della Cantina Valentino Butussi avevo già scritto, posso dire in tutta certezza, di aver assaggiato solo Vini degni di grandi tavole, in grado di adattarsi perfettamente a cucine importanti, sia locali che nazionali ed in alcuni casi anche internazionali. Tante le etichette prodotte, ma ognuna con la sua personalità ed il suo ruolo ben preciso: Sauvignon, Friulano, Pinot Grigio, Ribolla (ferma e spumante), Chardonnay, Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Refosco e le Riserve Rosso e Bianco di Corte, per finire con i tipici Vini dolci friulani Verduzzo e Picolit.
Impossibile scegliere, ma di certo l’assaggio di vecchie annate ha dimostrato quanto, da decenni, si lavori verso la ricerca della sola qualità, senza compromessi, nella Cantina Butussi.
Lasciata la splendida atmosfera creatasi durante un pranzo in famiglia a casa Butussi, con i fratelli Matia e Tobia ed il mitico papà Angelo, la VinoMobile punta dritta verso una nuova tappa: l’Az. Agr. Specogna.

Cristian Specogna è lì ad attenderci con la sua compagna Violetta e suo fratello Michele, per quella che per me non è solo una mera tappa del tour, bensì un tuffo in un contesto che ammiro da tempo, dove nascono alcuni dei Vini che di più mi hanno colpito negli ultimi anni.
Cristian è un caro amico, ma come non perdo mai occasione di ribadire, è proprio con gli amici che si è più critici e non si hanno mezzi termini, eppure a questo giovanissimo vignaiolo, che ha saputo, insieme a suo fratello, portare così in alto il nome di quella che poteva sembrare solo una fra le tante piccole aziende friulane, non riesco a dire altro che GRAZIE! Perché, basta guardarlo negli occhi mentre racconta la sua terra e berci qualche calice insieme, senza badare troppo alle formalità, per comprendere quanto sia l’attaccamento alla sua terra ed ancor più alla sua Cantina, una realtà che affonda le radici 
nel passato di una famiglia che ha da sempre lottato e che ora raccoglie i frutti di un lavoro paziente, minuzioso e soprattutto rispettoso.
Vini unici quelli che abbiamo avuto modo di assaggiare, dai tre bianchi “entry level” che potrebbero essere i Vini di punta di moltissime Cantine per qualità e pulizia, passando per le Riserve delle quali vi parlai qui, fino a vere e proprie rarità che hanno portato la degustazione su un piano quasi mistico, tanta era la contemplazione riservata a certi assaggi. Se con Filippo Butussi avevo avuto modo di testare l’estrema longevità della Ribolla, grazie a Cristian Specogna ho compreso che il Pinot Grigio ramato sembra vivere in una realtà parallela nella quale il tempo scorre in maniera completamente differente.
Per quanto mi dispiaccia non aver potuto dedicare tutto il tempo che avrei voluto alla Cantina Specogna, sono felice di aver scelto quel giorno per la visita di DestinazioneVino e questo perché ho potuto vedere con i miei occhi quanta sia la sinergia e quali siano i valori dei produttori friulani, che mettono verità nei propri Vini e pretendono altrettanta verità.


Non voglio rischiare digressioni in sfere che non mi competono, ma come sapete questo WineBlog non è altro che un diario di viaggio, a volte con il corpo, altre con la mente ed altre ancora con il cuore, ma ciò che ci tengo a condividere con voi è la mia sincera fiducia ed ammirazione nei confronti di entrambe le Cantine che ho scelto di visitare in questa splendida regione che è il Friuli.
Concludo confidandovi ad un orecchio che, ormai, per fortuna, sono bravo a nascondere alcuni picchi emozionali, ma non vi nego che un paio di lacrimucce in questa tappa sono scese, ed entrambe le volte per dei Vini inattesi, pazzeschi nella loro capacità di dare senza pretendere nulla in cambio.

Me ne torno dal Friuli con tante nuove sfide con me stesso, con un bagaglio di conoscenze ed emozioni personali sicuramente molto più amplio e con una voglia matta di tornare presto! Per ora non posso che consigliare a voi di andare a trovare queste realtà e tutte le altre decine di Cantine validissime presenti sul territorio
.

F.S.R.
#WineIsSharing
#DestinazioneVino

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