Italia vs Spagna – da Valentino Rossi al Vino

Nel mondo del Vino e dello sport la rivalità, forse, più sentita per noi italiani è quella con i cugini-rivali francesi, ma ultimamente c’è una nazione che abbiamo sempre snobbato sotto tanti punti di vista, ma che ci ha dato parecchie “lezioni” sia a livello enoico che sportivo, se pur in modalità e condizioni differenti: la Spagna.
Ho fatto questa premessa perché proprio in questi giorni si sta consumando una sorta di melodramma sportivo che coinvolge il campione dei campioni, uno dei più grandi comunicatori e sportivi di tutti i tempi, nonché (ovvio valore aggiunto) un marchigiano che faceva le penne in quel di Tavullia fino alle prime vittorie in quella che allora era la classe 125cc… va beh… avete capito, sto parlando di Valentino Rossi, per amici e tifosi Vale46!

Senza andare troppo a fondo nelle dinamiche sportive, di certo ciò che sta accadendo mette in luce una grande mancanza di rispetto per chi ha portato uno sport seguito solo da un target specifico di appassionati motociclisti ad un vero e proprio show seguito in egual modo dalla massaia di Voghera o da chi con le due ruote ci va anche a far la spesa, ma soprattutto sta offrendo una visione antisportiva di uno sport che è da sempre, più di altri, basato su valori di fair play dei quali peccano altri sport. Qualcuno, magari, spieghi a questi “simpaticoni” che i loro cachet sarebbero notevolmente più bassi se il Dottore non avesse portato questo sport al livello di audience globale odierno e che le moto degli anni A.V. (Avanti Valentino) non avevano neanche un decimo degli sponsor che ora figurano sulle livree di questi missili con le ruote.

Ok, mi fermo altrimenti mi leggerete per la prima volta infervorato ed io di solito sono molto molto equo e pacifico!
Comunque, oltre a scrivere questo articolo per schierarmi apertamente con Vale e con tutti coloro che amano questo sport anche e soprattutto grazie a lui, mi piacerebbe prendere spunto da tutto ciò per parlare di una cosa di cui non parlo mai: il Vino! :-p
Scherzi a parte, per quanto conti relativamente poco, l’Italia e la Spagna, infatti, si giocano da diversi anni il primato nella produzione di Vino e mosto, insieme alla Francia, ma non tutti sanno che alcune pratiche da noi rigorosamente osteggiate come l’irrigazione spinta in Spagna (soprattutto al Sud) sono praticate ampiamente con un aumento delle rese, forse, esagerato in quanto lesivo in termini di qualità. D’altra parte, però, nelle ultime classifiche di gradimento (che io non amo particolarmente, ma che servono ad avere il polso più ampio della situazione) i Vini spagnoli risultano essere molto apprezzati ottenendo addirittura i primissimi posti e piazzando numerose realtà tra le prime 100 al mondo. Persino in termini architettonici gli spagnoli sembrano essere più avanti di noi, vantando alcune fra le più belle Cantine moderne al mondo.

Abbiamo fatto sempre “la gara” sulla Francia, ma forse, un po’ come è stato con lo sport (vedi il calcio), dovremmo iniziare a guardare alla Spagna come un rispettabile “avversario” da conoscere e comprendere, pur mantenendo salde le nostre convinzioni che, di certo, ci pongono su un gradino superiore in termini di tradizione, qualità e progresso. Sia chiaro, se dai cugino d’oltralpe abbiamo sempre da imparare in termini enologici e di eno-marketing, ai cari amici spagnoli possiamo solo insegnare, ma sembra ormai certo che, un po’ come in moto, sappiano correre molto veloce ed imparino ancor più velocemente dagli errori. Ovviamente le mie sono parole enfatizzate dalla voglia di battere in ogni settore possibile ed immaginabile la Spagna dopo le batoste che ci hanno dato in 11 sul rettangolo verde e nel motomondiale negli ultimi anni, ma sto solo cercando di ironizzare su quanto, a volte, siamo noi italiani i veri Don Quijote, in quanto vediamo mulini a vento ovunque, abbiamo sempre bisogno di un avversario da battere, da affrontare e, purtroppo, criticare, manifestando sempre profonda insicurezza nei nostri mezzi, che invece sono infinitamente grandi e partono da lontano, affondano le radici nella storia e nei nostri cuori ben più coraggiosi di ciò che vogliamo far credere.
Io credo che nel Vino e nello Sport la rivalità sia fondamentale per crescere, ma solo se costruttiva e rispettosa e noi, per fortuna, il rispetto lo conosciamo sin troppo bene!
E’ per questo che, pensando a come organizzarmi per godermi a pieno la gara del MotoGP di Valencia, ho pensato tra me e me “beh, se questi testoni di spagnoli il fair play non sanno neanche dove stia di casa, glielo insegniamo noi a suon di calici!”.

(nel video sottostante un esempio di antisportività… si dice così?!? Bah…)