Emilia terra di Lambrusco e Metodo Classico – Cantina della Volta di Christian Bellei

L’Emilia è una di quelle terre del Vino in grado, negli ultimi anni, di stupirmi sempre di più e tra le realtà che hanno contribuito a far crescere in me l’amore per i Vini di questa regione c’è, sicuramente, quella di Christian Bellei e della sua Cantina della Volta.
Spronato da un gruppo
di amici winelovers, Christian, nel marzo del 2010, fa rinascere
l’antica Cantina di famiglia a Bomporto (Modena), terra del Lambrusco di Sorbara e storico porto porto che dava rifugio alle imbarcazioni (Buon Porto), da qui il logo dell’azienda.
La Cantina, come la vediamo oggi,
sorge, anzi risorge, proprio nel luogo in cui nel 1920 era stata
fondata l’azienda vinicola di famiglia, la Francesco Bellei & C.
Parliamo di una realtà nata con l’intenzione ben chiara di dedicarsi prevalentemente alla produzione di metodo classico e la modernità degli impianti e delle attrezzatura lo testimoniano.
Ovviamente non poteva mancare il metodo tradizionale della fermentazione in
bottiglia
, tanto caro a questa terra.
Ho da subito apprezzato l’approccio molto attento nella conduzione dei vigneti che, dati alla mano, risultano avere grande equilibrio ed un notevole benessere del sottosuolo. Quest’attenzione in vigna si protrae nella selezione delle uve, sane, provenienti dai più vocati vigneti delle zone del Sorbara, con particolare
attenzione per la potatura e per la vendemmia che avviene
esclusivamente con raccolta a mano in cassette, con un peso non
superiore ai 17 Kg, per evitare lo schiacciamento degli acini.
Cantina della Volta usa solo uve di
lambrusco di Sorbara in purezza, Pinot Nero e Chardonnay per la
produzione dei propri vini metodo classico, rifermentati in bottiglia
col fondo e fermi.
Nei Vini che ho avuto modo di assaggiare ho percepito un netto filo conduttore dato dalla grande piacevolezza di beva coadiuvata da freschezza e mineralità, il tutto veicolato da un’elegante carezza fatta di fini bollicine.
“TRENTASEI” Lambrusco di Modena Spumante D.O.C.
BRUT Metodo Classico – Vendemmia 2010:
quel meraviglioso mix di romanticismo e passione che ritroviamo nell’Amore e nel tramonto, di quelli dallo spettro cromatico infinito, sfumature di rosso che tendono al rosa antico, fino a bruciare nell’arancio metallico del rame incandescente. Note sinestetiche al naso, che ricordano tutto ciò che di rosso, rosa ed arancio si possa trovare nel Vino, dalle bacche ai piccoli frutti rossi, all’acqua di rose finanche una leggerissima nota agrumata, il tutto con una chiosa lievitosa che mi ricorda il forno sotto casa, che purtroppo ora è stato rimpiazzato da qualche altra attività priva di fascino.

Lambrusco Rosé di Modena Spumante D.O.C. Metodo Classico – Vendemmia 2010: altro giro altra corsa nel romanticismo, stavolta dal sapore antico, velato, garbato di una donna che vuole essere corteggiata, ma non ti darà mai la soddisfazione di fare il primo passo. Da bravo cavaliere sei tu a farlo ed è così che… t’ha già “fregato”! Un naso di rara armonia, inizialmente tutto spostato sui classici del classico, con un extra torta sbrisolona mantovana (dai su… un modo alternativo per dire nocciole e mandorle tostate con biscotto al burro). Al di là degli aromi, ciò che mi ha steso di questo Rosé è la sua verticalità, che sembra avere una naturale consecuzione nella minerale sapidità che segnano una via univoca dalla lingua al cuore. “Vertical limit”!

“IL MATTAGLIO” Vino Spumante Dosaggio Zero  Metodo Classico s.a.: “l’intruso”, ovvero l’unico ad non essere prodotto con uve lambrusco, tra quelli assaggiati, bensì con uve Chardonnay e Pinot Nero. Un intruso di tutto rispetto, dato il risultato, che lo va a collocare nella speciale categoria dei “vertical limit” appena creata e testimonia quanto sia forte e trasversale il connubio Christian Bellei – Metodo Classico. Se tanto mi da tanto, col suo gusto ed il suo equilibrio potrebbe spumantizzare anche l’abrostine, che poi etimologicamente ha molto in comune con il lambrusco. Fresco, sapido, capace di mostrare il suo brio con classe e savoir faire, senza mai tirarsela. E’ un po’ il fil rouge dei Vini di questa cantina, la capacità di saper essere estremamente eleganti, senza rinunciare ad una gran bella beva, priva di snobismo.

La Cantina della Volta è ormai una certezza, non devo certo confermarlo io, ma so per certo che molti winelovers si tirino indietro al solo sentir parlare di Lambrusco, beh… se volete cambiare idea, questo è il viatico giusto, insieme ad altre interessanti realtà della zona.

F.S.R.
#WineIsSharing

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