L’Italia
e la Francia
sono le due principali nazioni che si piazzano sempre ai primi posti
delle classifiche inerenti la produzione di vini. Per tale motivo,
infatti, da sempre tra i due Paesi vi è guerra aperta su questo
fronte. Le principali cose sulle quali si battono sono le seguenti:
in quale nazione si produce più vino, quale delle due ospita più
vigneti, chi è in grado di realizzare vini di alta qualità o tra i
più costosi al mondo, etc.
e la Francia
sono le due principali nazioni che si piazzano sempre ai primi posti
delle classifiche inerenti la produzione di vini. Per tale motivo,
infatti, da sempre tra i due Paesi vi è guerra aperta su questo
fronte. Le principali cose sulle quali si battono sono le seguenti:
in quale nazione si produce più vino, quale delle due ospita più
vigneti, chi è in grado di realizzare vini di alta qualità o tra i
più costosi al mondo, etc.
Recentemente una famosa giornalista e scrittrice di Vino britannica ha inviato un messaggio molto chiaro a tutti
i vignaioli/produttori italiani, che diceva più o meno questo: “Vignaioli
italiani, basta confronti con i francesi. Siete bravissimi”.
i vignaioli/produttori italiani, che diceva più o meno questo: “Vignaioli
italiani, basta confronti con i francesi. Siete bravissimi”.
Jancis
Robinson, questo è il nome della nota Wine Critic e Wine journalist inglese, desidera porre fine alla “guerra” che da
sempre vede l’Italia e la Francia, l’una contro l’altra.
Robinson, questo è il nome della nota Wine Critic e Wine journalist inglese, desidera porre fine alla “guerra” che da
sempre vede l’Italia e la Francia, l’una contro l’altra.
La giornalista riporta che i dati annuali possono ricevere l’influenza di
numerosissimi fattori, tuttavia quello che conta più di tutti è la
qualità del vino. La Robinson ci ricorda che quest’ultima non è
data necessariamente dal prezzo elevato oppure dal riconoscimento
legislativo migliore, bensì da altri fattori tra cui la materia
prima con il quale si realizza il vino, il clima in cui nasce l’uva,
il territorio e le tecniche mediante le quali si arriva al prodotto
finale.
numerosissimi fattori, tuttavia quello che conta più di tutti è la
qualità del vino. La Robinson ci ricorda che quest’ultima non è
data necessariamente dal prezzo elevato oppure dal riconoscimento
legislativo migliore, bensì da altri fattori tra cui la materia
prima con il quale si realizza il vino, il clima in cui nasce l’uva,
il territorio e le tecniche mediante le quali si arriva al prodotto
finale.
Tuttavia,
anche se i vini italiani hanno notoriamente un prezzo inferiore a
quelli tedeschi, americani o francesi, essi non hanno nulla da
invidiare a questi ultimi. L’Italia, infatti, ospita una produzione
del vino che può considerarsi relativamente più giovane rispetto
alla Francia, nonostante ciò secondo Jancis Robinson, nei
prossimi anni anche la produzione italiana di vino alzerà il tiro.
Vini come Barolo, Brunello di Montalcino, Barbaresco, Super Tuscan,
vedranno aumentare mediamente il loro prezzo, in relazione al loro “valore”.
anche se i vini italiani hanno notoriamente un prezzo inferiore a
quelli tedeschi, americani o francesi, essi non hanno nulla da
invidiare a questi ultimi. L’Italia, infatti, ospita una produzione
del vino che può considerarsi relativamente più giovane rispetto
alla Francia, nonostante ciò secondo Jancis Robinson, nei
prossimi anni anche la produzione italiana di vino alzerà il tiro.
Vini come Barolo, Brunello di Montalcino, Barbaresco, Super Tuscan,
vedranno aumentare mediamente il loro prezzo, in relazione al loro “valore”.
Infine,
la Robinson conclude affermando che l’unico ostacolo alla
produzione italiana è che continua a confrontarsi con quella
francese (che ha nella regione dell’Aquitania un importante punto di
riferimento), nonostante i nostri vignaioli e produttori di Vino abbiano tutti gli
strumenti per essere orgogliosi del loro lavoro.
la Robinson conclude affermando che l’unico ostacolo alla
produzione italiana è che continua a confrontarsi con quella
francese (che ha nella regione dell’Aquitania un importante punto di
riferimento), nonostante i nostri vignaioli e produttori di Vino abbiano tutti gli
strumenti per essere orgogliosi del loro lavoro.
Come non essere d’accordo con Jancis? Di certo la rivalità enoica Italia-Francia fino ad ora è stata, non solo un limite, ma anche e soprattutto uno stimolo a far meglio, ma tra la immane differenza in quanto a varietali autoctoni ed a biodiversità ed i cambiamenti climatici sempre più insistenti, il mondo del Vino è destinato a riservarci ancora molte sorprese e probabilmente a cambiare non solo nelle modalità di allevamento della vite e di vinificazione, bensì nel gusto stesso del Vino e nel suo potenziale in termini di longevità.
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