La Raia – Modernità e rispetto convergono nella produzione di Vini biodinamici

Oggi vi porto a Novi Ligure, più precisamente entriamo nella Cantina, ma ancor prima nei vigneti, de La Raia, un’azienda agricola biologica e biodinamica certificata Demeter. Siamo nel cuore delle colline del Gavi e parliamo di un’azienda che ha saputo portare avanti un equilibrio fra vigneti, seminativo, boschi e pascoli tipico delle aziende agricole tradizionali, con notevoli vantaggi a livello di salubrità dell’ecosistema originale e, quindi, naturale protezione dei vigneti stessi, che constano 42ha sui 180ha totali della proprietà.
cantina la raia gavi
La Raia produce, esclusivamente dai propri vigneti, tre Gavi, ovvero Gavi D.O.C.G.– Gavi, Gavi Riserva Vigna della Madonnina e Gavi Pisé e due tipi di Piemonte D.O.C. Barbera.
Ho parlato spesso di quanto quest’alternanza, sempre meno presente nelle aziende agricole odierne, fra vigneti, campi, boschi e pascoli dovrebbe rappresentare il vero regime biologico e di certo a La Raia lo hanno capito. Si tratta di un ecosistema unico nel quale convivono in armonia il lavoro dell’uomo, le coltivazioni, l’allevamento degli animali, ma senza l’anacronismo e l’empirismo di un tempo, bensì con conoscenze e consapevolezza rinnovate. L’attenzione ad una viticoltura premurosa e rispettosa, ma soprattutto di qualità si deduce, anche dai numeri, che per quanto, a volte, possano risultare sterili in questo caso danno l’idea di cosa voglia dire puntare ad un risultato di alto profilo con una gestione responsabile in vigna e cantina: la cantina ha, ettari alla mano, un potenziale produttivo di circa 350mila bottiglie, ma al momento ne commercializza circa 115mila, ovvero un terzo di ciò che potrebbe produrre. Tutti i Vini de La Raia, fatta eccezione per il Piemonte Barbera Largé (che fa un passaggio in barriques) sono prodotti in acciaio, a temperature controllate, ma con lieviti autoctoni unendo, come già accennato, consapevolezza tecnica ad un approccio rispettoso e, se vogliamo definirlo così, “naturale”, per quanto sappiate che il termine non è che mi scompifferi molto.
Non vi nego che questa più di molte altre aziende mi abbia stupito ed abbia suscitato il mio interesse, nonché la mia stima, per il modo in cui ha deciso di operare sul territorio in maniera trasversale, ma coerente alla propria idea di rispetto pragmatico e non solo teorico.
Non solo agricoltura biologica e biodinamica, quindi, ma anche l’utilizzo di tecniche di architettura ecologica nella realizzazione della cantina. La Raia è anche attiva a livello sociale ed artistico, attraverso la sua fondazione che mira a convogliare ogni forma d’arte locale e non per promuovere il territorio: fotografi, scultori, paesaggisti, architetti.
L’idea di sentirsi custodi di queste terre spinge l’azienda agricola a scelte, spesso economicamente non gratificanti a breve termine, ma è sempre più palese che un maggior equilibrio ed una maggiore sostenibilità nell’approccio all’agricoltura in genere ed alla viticoltura nello specifico rappresenti uno step che prima o poi diverrà non solo un obbligo morale, bensì una necessità fisiologica.
Ho chiesto un aneddoto a Piero Rossi Cairo, giovanissimo produttore (mio coetaneo) un aneddoto al quale fosse particolarmente legato e che esprimesse l’essenza di questa cantina e lui non ha avuto dubbi nel vedere nel ritorno delle lucciole in vigna e nei campi un motivo di orgoglio ed un evento distintivo del percorso aziendale.
Ora, però, passiamo ai Vini che ho avuto modo di assaggiare:
vini la raia
Gavi 2015 la Raia 2015 DOCG: un vino che sin dal primo naso esprime dinamiche spigliate e dirette, che trovano nelle brezza marina fresca e salina un invito alla beva all’aria aperta. Un Gavi varietale, ma con quel quid in più in termini di personalità che lo rende più interessante e riconoscibile. Ottima base di partenza.
Gavi 2014 la Raia Riserva Vigna delle Madonnina DOCG: un vino maturo nell’essenza, ma ancora in piena fase evolutiva nella forma, capace di sensazioni dolci e romantiche, ma mai stucchevoli al naso, per poi stupire con il suo sorso asciutto e fiero. Intensa eleganza, per una Riserva che sta solo iniziando a parlare di sé e delle sue origini e lo fa già in modo più che accattivante, ma ha tutto ciò che occorra per maturare ancora e farsi scoprire nel tempo, senza timori ossidativi. Sicuramente il vino che mi ha fatto comprendere meglio il connubio fra sostenibilità e qualità che La Raia sta perseguendo.
Barbera 2014 La Raia DOC: eccola qui la Barbera in tutta la sua fresca espressività. Il vino gastronomico per eccellenza in questa parte di Italia, almeno a mio modesto parere. Sapete che non credo molto negli abbinamenti “tecnici” vino-cibo, ma sono convinto che esistano Vini dotati di un’attitudine unica alla tavola, territorio per territorio, e la Barbera, specie se interpretata in modo così onesto, è uno di questi vini. Piacevole ed inerziale, da non stappare con gli amici se ne avete una sola bottiglia!
A prescindere da certificazioni e filosofie credo che La Raia sia destinata a diventare, ancor più di quanto lo sia ora, un esempio per una viticoltura responsabile e di qualità. Piccola, media o grande azienda che sia è fondamentale per me parlare di chi sa darmi e dirmi qualcosa di concreto e tangibile con il suo lavoro, con la sua storia, ma soprattutto coi suoi Vini ed in questo caso ho riscontrato molta coerenza sotto ogni aspetto.
F.S.R.
#WineIsSharing

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