Un viaggio fra alcuni dei migliori cru di Barolo grazie ai Vini della Cantina Sordo Giovanni

Torno in Piemonte, per condividere con voi storia ed impressioni di una cantina che da sola potrebbe rappresentare buona parte dei più grandi cru di Barolo: l’Agricola Sordo Giovanni. Oggi guidata dal figlio Giorgio, si trova a pochi chilometri da Alba ed è situata ai piedi della collina di Barolo, nel comune di Castiglione Falletto, in provincia di Cuneo. Data la mia predilezione per le aziende a conduzione familiare, grandi e piccole che siano, anche in questo caso sono felice di trovare una realtà che porti avanti di generazione in generazione lavoro, tradizione e custodia premurosa di un territorio prezioso.
cantina giovanni sordo giorgio
Fondata nei primi del ‘900 dal nonno Giuseppe, subì una vera e propria svolta con Giovanni Sordo che, insieme alla moglie Maria, memoria storica dell’azienda, riuscì ad accaparrarsi numerosi vigneti, ricercandoli tra i migliori della zona del Barolo: ’’i Sorì’’. Tanto per dare una nozione al volo, “SÖRÌ” in dialetto langarolo significa soleggiato o baciato dal sole e quindi vuole identificare quelle zone con una migliore esposizione e maggiormente vocate alla viticoltura.
I terreni di questi vigneti, composti da marne calcaree compatte, molto profonde, ricche di microelementi, con la complicità del microclima tipico delle colline delle Langhe, hanno permesso e permettono tuttora al Nebbiolo di esprimere tutto il suo potenziale.
Oggi l’azienda ha una superficie totale di 53 ettari vitati di cui 38 iscritti a Barolo, distribuiti nei comuni di Castiglione Falletto, Serralunga d’Alba, Monforte d’Alba, Barolo, Novello, La Morra, Verduno, Grinzane Cavour e Vezza d’Alba.
L’approccio in vigna è ponderato ed equilibrato, proteso verso una conduzione naturale, con il minor impatto possibile sull’uva, ma senza disdegnare i principi dell’agricoltura moderna, con decisioni prese con senno e non solo per moda o “pseudo-filosofia”.
sordo giorgio e paola barolo
Solitamente chiedo alle aziende un aneddoto, ma stavolta ve lo racconto io… dopo aver degustato due cru di Barolo Sordo stavo già iniziando a scrivere quest’articolo, quando una sera, dopo una degustazione in Toscana, un collega mette sul tavolo una bottiglia alla cieca, che mi colpisce così tanto che una volta scoperta l’etichetta decisi di rimandare la pubblicazione di questo articolo per poterla integrare.
Passiamo quindi ai Vini tramite i quali ho potuto apprezzare le peculiarità di questa cantina e dei suoi cru di Barolo:
Sordo Barolo Parussi DOCG 2012: espressione di uno dei cru più intriganti di Castiglione Falletto, con aromi che scaldano il cuore dalla gentile e romantica rosa alla dolce e matura visciola, per arrivare al ricordo della pipa del nonno, seduto a contemplare un dipinto sapientemente incorniciato nel quale, dondolando sulla sua sedia a dondolo può scorgere ancora la tela. Una tela dalla texture fine e compatta, sulla quale spiccano pennellate armoniche ed eleganti, lunghe e protese verso la profondità di campo. Assaggiato in comparativa con altri Barolo di zone differenti, ha espresso notevole personalità.
Sordo Barolo Monvigliero DOCG 2012: interessante poter comparare due cru qualitativamente non così distanti, ma espressivamente differenti come il Parussi ed il Monvigliero. Uno spettro olfattivo nitido quanto quello del Parussi, ma forse dalle sfumature più complesse. E’ in bocca, però, che le differenze rendono ancor più riconoscibile il più nobile cru di Verduno, grazie ad una classe innata ed una profondità che definirei vettoriale. Un Vino saggio, ma contemporaneo, preciso ed ineccepibile nella forma, ma intenso ed originale nella sua essenza.
Quasi dimenticavo… il Vino degustato alla cieca che ci tenevo quanto meno a citare e contestualizzare in questo post è il Barolo Rocche di Castiglione 2008 che mi ha colpito con la sua freschezza, quasi a volerne evidenziare la notevolissima prospettiva temporale, unita ad un grande equilibrio giocato sul filo sottile, ma deciso e teso, dell’eleganza.
Vino profondo e complesso, eppure spigliato, affatto austero, come un ragazzino bravissimo a scuola, ma non un noioso secchione, bensì uno di quelli che amino divertirsi e… vivere!
Nel complesso la Cantina Sordo va conosciuta e riconosciuta come riferimento per chi ami il Vino in senso lato ed il Barolo in senso stretto, in quanto non è da tutti poter presentare e far degustare un tale numero di diversi cru e, quindi, interpretare altrettante sottozone, che spero di raccontarvi in futuro.
F.S.R.
#WineIsSharing

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