Breve fiaba enoica – Il Cercatore, il vino, un castello e la sua Principessa

Quella che sto per raccontarvi è una sorta di fiaba enoica, che ha come protagonista un cercatore di tesori chiamati emozioni.
Once upon a wine… sorry! C’era una volta, in un regno non molto lontano, un Cercatore di tesori. Non era di certo un eroe, tantomeno un principe! Egli era semplicemente un uomo alla perenne ricerca di sensazioni capaci di alterare il ritmo cadenzato dei battiti del suo cuore e di colorare il suo animo con vivide tinte… di emozioni insomma! In quello strano regno, questi preziosi tesori erano racchiusi in scrigni di vetro che pur lasciandone intravedere il contenuto nulla permettevano di sentire se non ciò che potesse essere indotto dall’esterno. Ogni scrigno era diverso dall’altro e non vi era altro modo che trovarne il più possibile per saziare o ancor meglio dissetare la propria brama di emozioni.
Il Cercatore, però, doveva fare i conti con un’antica maledizione che lo condannava a perdersi in luoghi e tempi difficili da decifrare.  Eppure, non c’era timore nei suoi occhi e la maledizione si fece sempre più lieve, tanto da diventare uno stimolo per la sua innata curiosità e carburante per il motore  della sua continua ricerca emozionale.
Apparentemente fragile, ma alquanto deciso ed intraprendente, il cercatore esplorava territori, incontrava persone ed in ogni luogo assaggiava il frutto del lavoro di quelle stesse persone in simbiosi con la loro terra.
Assaggiando il prodotto di quella sana commistione di bellezza, fatica, incertezza ed armonia iniziava a comprendere che l’emozione, tra tutti i suoi stati, è proprio in quello liquido che riesce a concentrare tutti i suoi colori, i suoi profumi, i suoi sapori e le sue densità.
Non vi era un limite all’emozione, non vi è mai stato ed il protagonista della nostra fiaba se ne accorse e ne prese coscienza quando il fato portò al suo cospetto, in mezzo a tante, una bottiglia avvolta nell’oscurità che ne celava fattezze, nome e provenienza.

Da lì a poco qualche stilla del contenuto di quella misteriosa bottiglia finì in nel calice verso il quale il Cercatore protraeva la mano.
Fu amore a prima vista, a primo naso, a primo sorso eppure quell’alone di mistero da un lato intrigava e dall’altro inibiva quella giusta dose di ingenuità che fa da abbrivio ad ogni colpo di fulmine che si rispetti. E’ così che un sentimento così impattante ed inatteso da far scambiar di posto mente e cuore per qualche istante si trasformò nell’inizio di un lungo corteggiamento.
No… non era il vino a corteggiare il Cercatore, bensì l’opposto! Era lui a cercare di carpire il più possibile da quel connubio di identità e portamento, di caparbietà e classe innata. In quel calice c’era molto di più di un vitigno, di un nome, di un dove e di un come… in quel liquido c’era la purezza di una storia, di un’idea e di un luogo, ma soprattutto c’era la nobiltà di chi è nobile nell’essere ancor prima che nel titolo.
Questa fiaba è strana, perché il protagonista si innamora di un vino e non di una persona, ma che fiaba sarebbe senza una Principessa ed il suo castello? 
Non temete! Eccovi il vostro lieto fine…
Una volta svelata la bottiglia il Cercatore scorse un nome: Chianti Classico Riserva 2010 fatto in quel suggestivo ed incantato regno chiamato Castell’in Villa, da una Principessa che, nonostante il fato non sempre benevolo, ha scelto di riversare la sua nobile vita nella nobile terra e di tradurre il frutto delle sue scelte, della sua personalità e della sua terra in un liquido di rara purezza, che ammalia con la sua luce e sconvolge con la sua eleganza senza tempo. Fuori da ogni canone, scevro di ogni retorica, privo di ogni orpello.

castell in villa chianti classico riserva 2010
Il nome di quella Principessa è, ovviamente, Coralìa Ghertsos Pignatelli della Leonessa ed i suoi Sangiovese sono e dovrebbero essere per ogni cercatore di emozioni in bottiglia un riferimento di classe in purezza.

In quel vitreo scrigno vi era una tesoro che trasformò definitivamente quella che era una sorta di maledizione in una benedizione, perché quell’emozione non privò il Cercatore della voglia di cercare ancora, bensì lo spinse oltre e lo convinse che se al mondo vi erano tesori di tale valore, più o meno nascosti che fossero, lui doveva trovarli! 

FINE

F.S.R.
#WineIsSharing

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