Una terra del vino da Guinness dei primati – La Moldova nuova imperdibile meta per il turismo del vino

Qualche giorno fa mi sono
imbattuto in una foto molto suggestiva che non poteva che destare la
mia curiosità e il mio interesse. Eccovi lo scatto in questione.
enoturismo moldova cantine
Si tratta di una cantina
sotterranea a dir poco particolare che si visita in auto o in moto,
ed è nel Guinness World Record per la sua collezione di 1 milione e
mezzo di bottiglie, la più grande al mondo: Milestii Mici.
E’ stata proprio questa
maestosa cantina a farmi incuriosire su una nazione, un territorio,
poco conosciuto enoicamente parlando, eppure molto interessante e
ricco di sorprese per winelovers e addetti ai lavori.
Parlo della Moldova (o
Moldavia), dalla forma di un grappolo d’uva, situata nel sud-est
dell’Europa, incastrata tra l’Ucraina e la Romania, nel bacino del
Mar Nero, proprio dove la vite ha origine.
moldavia vino
Il paese ha un rilievo
frammentato, con basse colline, altipiani soleggiati e pianure,
attraversate da molti torrenti che sfociano nei due grandi fiumi,
Prut e Dniester. Il suo clima è moderatamente continentale con
influenze del Mar Nero. Ciò che la rende ancor più interessante a
livello vitivinicolo è la sua latitudine pari a quella dei grandi
areali del vino europei, ovvero 46-47 ° parallelo. I vigneti hanno
un terroir adatto per la produzione di vino rosso di qualità, nelle
regioni meridionali e principalmente vino bianco nella parte centrale
del paese. La Moldova ha 112 mila ettari di vigneto piantati con
oltre 50 tipi di varietà tecniche. Ci sono 3 regioni vinicole
storiche: Valul lui Traian (sud ovest), Stefan Voda (sud est) e Codru
(centro), destinate alla produzione di vini con indicazione
geografica protetta.
vino moldova regioni
I vitigni impiantati sono
sia autoctoni che internazionali, per un 70% varietà bianche
(Rkatsiteli, Sauvignon Blanc, Chardonnay, Aligote, ecc.) e per il
restante 30% (quasi tutte nell’area del Codru) varietà rosse
(Cabernet Sauvignon, Merlot, Pinot Noir , Saperavi ecc.).
L’autenticità e
l’unicità dei vini moldavi, però, è data dai vitigni autoctoni
che, però, rappresentano solo una piccola parte dei vigneti
attualmente coltivati (sono in atto selezioni massali e propagazioni
di questi vitigni grazie al rinnovato interesse circa queste varietà
indigene, fino a pochi anni fa non recepite dai mercati): Feteasca
Alba, Feteasca Regala, Feteasca Neagra, Rara Neagra, Plavai, Viorica,
ecc.
Il vino non è un “vezzo”
in Moldova, dato che rappresenta il 3,2% del prodotto interno lordo e
il 7,5% delle esportazioni totali, con oltre 
150.000 persone impiegate nel settore che conta 50.000 aziende agricole e vitivinicole a gestione famigliare, 250 aziende agricole, 181 cantine, 10 cooperative agricole.
cantina moldavia
Tanto per non farsi
mancare nulla la Moldavia vanta anche un altro primato, quello della
più grande densità di vigneti del mondo, con il 3,8% del territorio
del paese e il 7% della terra coltivata.

Il Paese è al ventesimo posto tra i maggiori produttori di vino (fonte OIV Aprile 2018) con una produzione annua di 1,8 milioni di ettolitri di cui l’88% di vini fermi e il 4% di vini spumanti.



La crescita è stata
lenta, ma ha subito una forte accelerazione negli ultimi anni, con
l’impianto di 30mila ettari di nuovi vigneti.
vitigni autoctoni moldova
Questi numeri, unitamente
al fascino degli oltre 250km di gallerie sotterranee che ospitano
cantine per la produzione e la conservazione di milioni e milioni di
bottiglie di vino, rendono la Moldova un timbro immancabile nel
“passaporto” di un amante del vino.
E’ proprio per questo che
la Moldova si è proposta come capitale del turismo del vino e ha
ottenuto la possibilità di ospitare, proprio quest’anno, la terza
edizione della Wine Tourism Global Conference (6-7 settembre) a
Chisinau. Un evento che punta a collocare questa regione del vino
mondiale tra le nuove mete del turismo enogastronomico in generale ed
enoico
in particolare non solo per le sue “curiosità”, bensì
per la rinnovata qualità dei vini prodotti e per la bellezza dei
suoi paesaggi vitivinicoli, coltivati con rispetto ed attenzione dai
vignaioli locali.
Una conferenza che rientra nel focus di questo WineBlog sulla sostenibilità a 360°: nell’ambito dell’Agenda 2030 per lo
sviluppo sostenibile, la Wine Tourism Global Conference cerca di esplorare le
questioni relative allo sviluppo rurale sostenibile attraverso il
turismo e, in particolare, impegnarsi a far progredire il ruolo
cruciale che il turismo del vino può svolgere nel favorire lo
sviluppo locale. L’enoturismo, come branca specifica, del turismo
gastronomico è acclamato come un approccio più sostenibile al
turismo grazie alla sua promozione della sostenibilità economica,
ambientale e sociale. Lo sviluppo rurale sostenibile è una priorità
assoluta in tutto il mondo a causa del declino delle economie rurali
e delle sfide che stanno attualmente affrontando. La diversificazione
delle economie rurali nel turismo è stata identificata nelle
strategie di sviluppo rurale come uno strumento con il potere di
fornire reddito, occupazione e flussi di capitale. In questo
contesto, il La 3a Conferenza mondiale dell’UNWTO (United Nations World Tourism Organization) sul
turismo del
vino
rappresenta un’eccellente opportunità per gli esperti di
discutere di questi temi attraverso dibattiti a tavolino e vivaci
discussioni.
moldova global conference wine tourism chisinau
Un altro appuntamento
interessante, per chi volesse partire da qui a poco alla volta della
Moldova, è la la Giornata Nazionale del Vino che si svolge il primo
sabato di ottobre.
vigneti moldova
Ma quali sono le cantine più
importanti da visitare?
Partiamo con la cantina
più antica, ovvero Chateau Purcari: fondata nel 1827 con decreto
dello zar di Russia Nicola I, dispone di alcuni tra i più vocati vigneti del paese, posizionati sulle colline di Stefan
Voda nel sud est della Moldova ed è proprio qui che si hanno le condizioni pedoclimatiche ideali alla produzione di quello che
è considerato uno dei migliori vini del paese ovvero il Cabernet Negru de
Purcari.
All’estremo sud, nella
regione autonoma di Gagauzia, a Vulcanesti c’è una realtà a conduzione familiare Kara Gani, condotta da vignaioli che si occupano di vigna e cantina in prima persona, al fine di produrre nella maniera più identitaria e artigianale possibile i propri vini, con una maggior predilezione per quelli da uve a bacca rossa, in quanto territorio più vocato per la loro coltivazione.
Con un impatto più
occidentale, eccovi Castel Mimì: un vero e proprio chateau,
 costruito nel XIX secolo da Costantin Mimì governatore della
Bessarabia, che rappresenta, senza tema di smentita, la struttura più in linea con i canoni estetici e del gusto internazionali.  Qui il Cabernet
Sauvignon sembra acquisire peculiarità particolari, tanto che la
Riserva è il vino più rappresentativo dell’azienda.
La cantina più famosa,
invece, è Cricova, a una quindicina di minuti dalla capitale Chisinau. Parliamo di una vera e propria città sotto la città, una cantina ipogea scavata nella roccia calcarea con 120
chilometri di gallerie sotterranee dove il vino si eleva in grandi botti di legno tradizionali e affina in vetro in cataste. Sono
conservate, a 80 metri di profondità e 12°C di temperatura, 600
etichette per 1 milione di bottiglie. Il metodo classico è
il fiore all’occhiello di quest’azienda. E’ possibile usufruire delle bellissime sale degustazione per assaggiare i vini prodotti da questa storica cantina Moldava.

Sono proprio le cantine
sotterranee a fare da traino agli oltre 100.000 visitatori l’anno,
che vedono in queste strutture un unicum dal fascino senza tempo.
Cantine che sono nate in
concomitanza con la riabilitazione delle fabbriche negli anni ’60,
quando fu fondamentale allestire queste gallerie sotterranee per il
vino. Ecco nato il mito di Cricova, Milestii Mici, Branesti – città
sotterranee con strade che coprono centinaia di chilometri, dove sono
conservati circa 300 mila hl di vino e una collezione e milioni di bottiglie.
cantina più grande del mondo moldova
E’ palese che l’Est
Europa stia diventando un focus importantissimo per gli amanti del
vino, ma anche per media e buyers che possono trovare in paesi come l’Armenia, la Romania, l’Ungheria, la Bulgaria, la Georgia e, ovviamente, la
Moldavia realtà vitivinicole private capaci di rinascere dalle
ceneri di economie non troppo fertili, ostacolate da guerre e
dinamiche politiche avverse, che oggi garantiscono non solo numeri
sempre più importanti, bensì qualità e interpretazioni di terroir
di grande interesse.

Come sapete, il mio focus è da sempre l’Italia, ma da anni cerco di organizzare almeno uno o due viaggi all’anno nei più importanti areali vitivinicoli mondiali, perché per poter maturare una conoscenza a 360° e poter avere termini di paragone e confronto globali, specie a livello agronomico e enologico, non ci si può limitare all’assaggio di vini prodotti in determinate regioni. E’ fondamentale, per me, recarmi in loco e valutare  personalmente le peculiarità di ogni territorio e di ogni cultura enoica.
Ecco perché sto organizzando un mio tour nell’Est Europa per il 2019 e la Moldova non
potrà mancare tra le tappe di interesse da segnare sulla mia tabella
di marcia e sono sicuro che non faticherò a trovare compagni di viaggio!

F.S.R.
#WineIsSharing

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