L’unione fa la forza… e il territorio fa l’eleganza! – Il Chianti Classico dell’associazione Viticoltori di San Donato in Poggio

Da anni mi faccio fautore della condivisione e dell’aggregazione fra produttori e ho avuto la fortuna e l’onore di fare da padrino a diverse associazioni nate anche grazie a miei umili suggerimenti, ma ciò che mi rende più felice è vedere il proliferare di associazioni spontanee, nate senza bisogno di alcuno stimolo se non quello interno tra i produttori stessi e sono ancor più lieto di essere chiamato a conoscere queste realtà una volta concretizzate.
E’ proprio questo che è accaduto con l’Associazione “Viticoltori di San Donato in Poggio” un anno fa ad opera dei soci fondatori: Stefano Carpaneto (Badia a Passignano), Paolo Paffi (Casa Emma), Alberto Albisetti (Castello della Paneretta), Sandro Caramelli (Fattoria La Ripa), Laura Bianchi (Castello di Monsanto), Riccardo Nuti (Fattoria Montecchio), Alessandro Cassetti Burchi (Le Filigare), Natascia Rossini (Podere La Cappella), Matteo Gambaro (Casa Sola), Vittorio Rossi (Fattoria Quercia al Poggio), Paolo De Marchi (Isole e Olena), Giampaolo Stefanelli (Fattoria Spadaio e Piecorto), Giovanni Davaz (Poggio al Sole).
associazione viticoltori san donato in poggio
L’associazione raggruppa aziende vitivinicole del territorio del Chianti Classico, nei comuni fiorentini di Tavernelle Val di Pesa e Barberino Val d’Elsa.
La mission è quella di far valere le unicità di questo vocato e storico territorio del Chianti Classico, mettendo in evidenza le peculiarità geologiche e pedoclimatiche che rendono i vini ivi prodotti riconoscibili e riconducibili alla sottozona e alla singola realtà.
L’identità è il fulcro di questa unione e non è stato difficile evincerlo dalla tavola rotonda che i produttori hanno organizzato per me nella sala degustazione della Fattoria Montecchio pochi giorni fa. 
Avere l’opportunità di confrontarmi con tutti i produttori associati avendo nel calice alcune delle loro referenze di riferimento mi ha dato modo di entrare nel cuore del territorio viaggiando di vigna in vigna e di cantina in cantina attraverso racconti e assaggi diversi ma complementari.
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Se, come di consueto, questo tipo di degustazioni può e deve dare adito a visite in cantina e a future valutazioni della singola azienda mi sembra doveroso non scindere questo incontro in mere descrizioni di vino in vino, bensì vorrei porre l’attenzione su quelli che si sono dimostrati essere i principi comuni e accomunanti, i comuni denominatori sui quali i viticoltori di San Donato in Poggio possono contare.
Le sessioni di assaggio fatte hanno messo in evidenza 3 fattori fondamentali:
– Un’alta qualità media dei vini assaggiati, specie per quanto concerne l’assaggio in orizzontale dei Chianti Classico 2016.
– Al netto di annate favorevoli per equilibrio come la 2016, il secondo punto evidenziato dalla degustazione e dai confronti con i singoli produttori è il livellamento in termini di qualità percepita e di rispetto delle identità varietali e territoriali di ogni realtà a prescindere dalle dinamiche commerciali aziendali, dalle dimensioni e dal posizionamento. Questo è un valore che stupisce date le importanti diversità fra le cantine associate.
– Ultimo ma non per importanza, il punto imprescindibile per un’associazione fra produttori come questa, ovvero la coesione. Ciò che ho trovato persone, ancor prima che produttori di vino, che non hanno dovuto sotterrare l’ascia di guerra e non hanno dovuto mettere da parte la propria personalità, bensì hanno apportato un valore aggiunto al gruppo facendo confluire nelle dinamiche associative le proprie unicità. 
chianti classico zone
Ad aggiungersi a questi fattori ci sono i due aspetti che di più caratterizzano i vini prodotti in questo territorio: pedoclima e geologia.
I territorio di San Donato, nel versante ovest del Chianti Classico, gode di una conformazione particolare che ne condiziona in modo positivo l’andamento climatico stagionale.
Il corridoio del Monte Serra rappresenta un percorso privilegiato per il Maestrale che produce effetti determinanti sul clima di questa specifica zona, regalando inverni tendenzialmente più miti ed estati più ventilate, con picchi di temperatura meno importanti di altre zone della denominazione.
Questi aspetti, unitamente alla protezione delle alte colline a confine con Castellina in Chianti che abbracciano San Donato, hanno un effetto percettibile sulle uve prima e sui vini prodotti in questo territorio poi: una maturazione più lenta ed equilibrata che da origine a vini più eleganti, armonici e meno spigolosi, in cui struttura e acidità danzano all’unisono. Lo spettro organolettico privilegia integrità di frutto e freschezza del fiore, con note balsamiche in evidenza al naso, mentre al sorso sono la finezza della trama tannica, la buona profondità e la chiosa minerale a rendere questi vini bilanciati in ogni loro componente, se interpretati con rispetto e sensibilità nei confronti delle singolarità pedoclimatiche e dei varietali.
A contribuire all’equilibrio dei vini prodotti nella zona di San Donato in Poggio c’è, senza tema di smentita, il terreno che deve la sua conformazione allo scontro della piattaforma ligure con la piattaforma toscana che ha prodotto l’innalzamento delle colline del Chianti. Quindi avremo depositi marini come i Flysh, specifici di quest’area, e il più classico Galestro (scisti argillosi), con inserzioni di Alberese (calcare marnoso compatto) alternate a strati più sabbiosi di arenaria. Ad aggiungersi a queste specificità geologiche c’è la presenza di argille blu in profondità, utilissime a contrastare le sempre più frequenti annate calde e siccitose in quanto capaci di preservare acqua alla quale le piante possono attingere per evitare lo stress idrico e le conseguenti problematiche vegetative e produttive.
cantine san donato in poggio mappa
Un territorio dalle nitide peculiarità che parla attraverso i calici dei propri vini con grande onestà e credo sia proprio proprio questo l’aspetti che rende l’associazione Viticoltori di San Donato in Poggio una realtà da seguire con grande attenzione. Un gruppo di produttori che si fa promotore di un’area ben definita, senza strattoni da una parte o dall’altra, nell’ottica di una crescita generale della percezione di quello che è uno dei micro-areali più vocati dell’intera denominazione.

F.S.R.
#WineIsSharing


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