Il vino Rosato, considerato alla stregua di tutti gli altri vini da molti tra i principali mercati globali, sta cercando di scrollarsi di dosso la polvere di retaggi culturali tutti nostrani che lo vedevano come un “non vino” o, comunque, un prodotto di second’ordine! Ingiustamente vittima di pregiudizi e assurde confusioni il Rosato, a mio parere, è uno dei vini più trasversali e interessanti sia in termini di potenzialità espressive che di abbinamento.
Sfatiamo sin da subito la convinzione diffusa fra i consumatori che vorrebbe il vino rosato come frutto di un uvaggio o un blend di mosti di uve a bacca rossa e mosti di uve a bacca bianca, in quanto questa tecnica è vietata per legge in tutti i paesi produttori di vino (fatta eccezione per gli spumanti rosé, ma questa è un’altra storia…).
migliori vini rosati italiani
Anche se non è propriamente giusto parlare di tradizione in senso stretto, ci sono alcuni areali italiani nei quali il vino rosato è stato in grado di radicarsi nelle abitudini produttive e enogastronomiche locali e sono stati proprio questi distretti a siglare un patto che mira a valorizzare questa tipologia di vino a livello nazionale ed internazionale: Bardolino, Valtènesi, Cerasuolo d’Abruzzo, Castel del Monte e Salice Salentino.
Eppure, negli ultimi anni, in Italia la produzione di rosati è in crescita praticamente in tutte le regioni con la Toscana ad aver manifestato un interesse sempre più marcato nei confronti delle vinificazioni in rosa del Sangiovese e non solo.
Per quanto concerne la modalità di vinificazione il Rosato prevede l’utilizzo di sole uve a bacca rossa trattate in principio come verrebbero trattate per la produzione di un vino rosso per poi proseguire con pratiche comuni alle vinificazioni in bianco. Si procederà, quindi, con macerazioni brevi (da poche ore a un paio di giorni) in base alla tipologia di uva (e alla sua capacità colorante) e all’annata (determinante per definire spessore e qualità delle bucce). Esistono vari metodi di vinificazione in “rosa”, ma i principali utilizzati in Italia sono:
– la vinificazione in bianco: si applicano le medesime tecniche enologiche di produzione di vini bianchi utilizzando uve a bacca rossa. Le macerazioni possono essere identificate nei “Vini di una notte e Vini di un giorno”. Con macerazioni di 6-12 ore, il vino viene definito “vino di una notte”, con macerazioni di 24 ore ca. il rosato verrà definito “vino di un giorno” (è possibile spingere le macerazioni anche oltre le 36 ore). La fermentazione verrà lasciata partire (dapprima bloccata dalla SO2)solo dopo la sosta del mosto sulle bucce.
– il salasso o saignée: tecnica utilizzata dai produttori di vini rossi, che ha una duplice utilità: quella di permettere la produzione di un vino rosato prelevando una più o meno importante quantità di mosto dalla vasca o dal tino di macerazione che poi verrà vinificata in bianco mantenendo solo parte della sua colorazione; quella di rendere il vino rosso che si andrà a produrre più concentrato e più strutturato. Questa scelta si rivela molto utile in annate difficili, in termini di struttura potenziale, come la 2014. Non a caso molti rosati prodotti da aziende a trazione rossista sono nati proprio nel 2014 o comunque in annate “magre”.
Per quanto concerne l’estero. molto diffusi sono i vin gris (vini dal colore rosa tenue, prodotti evitando la macerazione sulle bucce. Per produrre un Vin Gris vengono utilizzate uve con capacità colorante molto bassa, come il Cinsault Rose, Cinsault Gris e Cinsault ecc…) e i Blush Wines (sono l’interpretazione dei “Vini Grigi” nel Nuovo Mondo e in particolare negli USA, dove le macerazioni sono ridotte al minimo e i vini prodotti hanno un percettibile residuo zuccherino e risultano petillant).
Per quanto mi riguarda, mi sono concentrato, come sempre, sull’Italia andando a ricercare molteplici espressioni territoriali, varietali ed interpretative del rosato “nostrano”, con non poche sorprese. Dopo aver selezionato una trentina di vini Rosati per l’area “Rosé” dell’Only Wine Festival, non potevo che condividere con voi una lista ancor più corposa di referenze che mi hanno colpito particolarmente durante gli ultimi 12 mesi.
Eccovi i migliori vini rosati assaggiati nel 2019:
Rosé – Valle d’Aosta Doc 2018 – Le Grain
Le Rose di Manincor – Vigneti delle Dolomiti Igt 2018 – Manincor
Rosé – Alto Adige Lagrein DOC 2018 – TraminSuasì – Langhe Doc Rosato 2018 – Deltetto
La Grazia – Coste della Sesia Doc Rosato 2018 – Cantina Delsignore
Bardolino – Bardolino Chiaretto Classico Doc 2018 – Bigagnoli
Baldovino – Bardolino Chiaretto Doc 2018 – Tenuta La PresaOsato – Valdarno di Sopra Doc Rosato 2018 – La Salceta
Kernos – Toscana Igt Rosato 2018 – Colle Santa Mustiola
L’Amore – Alta Valle della Greve IGT 2018 – Jurji Fiore & Figlia
Sì – Toscana Igt Rosato 2018 – Duemani
Syrosa – Toscana Igt Rosato 2018 – Stefano AmerighiBonBonBiò – Toscana Igt Rosato 2018 – Croce di Febo
Le Cicale – Toscana Igt Rosato 2018 – Fattoria Sardi
RosAntico – Toscana Igt Rosato 2018 – Podere Pomaio
Rosatico – Toscana Igt Rosato 2018 – Poggio al Grillo
Allegra – Toscana Igt Rosato 2018 – Fattoria Casa di Terra
Rosa del Castagno – Toscana Igt Rosato 2018 – Fabrizio Dionisio
Versý in Rose – Toscana Igt Rosato 2018 – Tenuta MontecchiesiMillaria – Toscana Igt 2017 – Montenero
Petalo di Rosa – Rubicone Igt Rosato 2018 – Tenuta Casali
Rosa di Montacuto – Marche Igt Rosato 2018 – Moroder
Via Rosa – Marche Igt Rosato 2018 – Tenuta Musone Colognola
La Bisbetica – Rosato Umbria IGT 2018 – Madrevite
Cybelle – Lazio Igt Rosato 2018 – Vini Raimondo
Cerasuolo – Cerasuolo d’Abruzzo Dop 2016 – Di Sipio
Lucantu – Cerasuolo d’Abruzzo Doc 2018 – Torre Raone
Rosato Bio – Terre di Chieti Igp 2018 – Feudo Antico
Petriera – Terre Degli Osci Rosato IGT 2018 – Catabbo
Malgré – Campania Rosato Igp 2018 – Tenuta Scuotto
Costacielo – Rosato Campania Igt 2018 – Lunarossa Vini e Passione
Rosato – Epomeo Igp 2018 – Crateca
Marinu – Cannonau Rosato Doc 2018 – Cantine Berritta
Minnammentu – Isola dei Nuraghi Igt Rosato 2018 – Li Duni
Mjere – Salento Rosato Igp 2018 – Michele Calò e Figli
Cerasa – Salento Rosato Igp 2018 – Michele Calò e Figli
Negroamaro – Rosato Puglia Igt 2018 – Petracavallo
Speziale – Negroamaro Salento Igp Rosato 2018 – Trullo di Pezza
Granatu – Calabria Igt 2017 – Casa Comerci
Cirò – Cirò Rosato Doc 2018 – Cataldo Calabretta
Vurria – Terre Siciliane Igp Rosato – Di Giovanna
Cistus – Terre Siciliane Igt 2018 – Vini DainoRosato – Etna Rosato Doc 2018 – Girolamo Russo
De Aetna – Etna Rosato Doc 2018 – Terra Costantino
Tifeo – Etna Rosato Dop 2018 – Gambino
Millemetri – Etna Rosato Doc – Feudo Cavaliere
Osa! “Questo non è un vino tranquillo” – Frappato Rosato Igt 2017 – Paolo Calì
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