Investire in bottiglie di vino pregiate conviene? Sì, ma attenti ai falsi! Ne parlo con Luca Martini esperto “fine wines merchant”

Negli ultimi anni abbiamo sentito spesso parlare di “investimenti nel mondo del vino” e di quanto le bottiglie pregiate possano essere considerate un bene rifugio con utili addirittura superiori a quelli dell’oro. Onestamente, non ho mai sperimentato questo tipo di attività ma ho la fortuna di conoscere il massimo esperto italiano (e non solo) in materia: Luca Martini.

Luca (miglior Sommelier del mondo 2013) si occupa da anni, con grande successo e un’etica non comune in questo settore, all’attività di “fine wines merchant” ed è per questo che ho scelto lui per fare chiarezza sul mondo degli investimenti in bottiglie di vino di pregio.

– Cosa significa investire nel vino?

Investire nel vino, come per altri beni, significa comprare un prodotto che possa fruttare nel tempo. Come per tutti gli investimenti le variabili che possono incidere sul fatto che sia più o meno redditizio sono moltissime. Attenzione, però, parliamo sempre di un bene deperibile che necessita di vari accorgimenti.

– Il vino è davvero un bene rifugio?

In generale possiamo dire di sì, anche se…

Mi spiego meglio, il vino (intendendo le bottiglie di pregio chiaramente), è un bene rifugio perché, già da parecchi anni, ha dimostrato di produrre costanti performance e utili, non sto qui a ripetere i vari dati che potete trovare facilmente su internet.

Ci sono tuttavia vari aspetti importanti da tenere in considerazione che influenzeranno le performance delle bottiglie e non sono da sottovalutare: è ovvio che la conservazione (quindi lo stato di etichetta, capsula e livello del vino) è un fattore decisivo per la valutazione del prodotto.

Anche provenienza e tracciabilità del prodotto contribuiranno in maniera consistente all’utile conseguito dalla vendita: la presenza di fatture d’acquisto e certificati di autenticità (soprattutto per distillati) sono da considerarsi un valore, così come la sicurezza di aver comprato un prodotto che fino a quel momento è stato conservato correttamente a temperatura e umidità controllata.

– Quali sono i rischi nell’investire e nell’acquisto di bottiglie di vino?

Il primo, dei tantissimi rischi che si corrono, è quello di acquistare il prodotto nel mercato “secondario” senza garanzia di provenienza (quindi di effettiva autenticità del prodotto) magari perché si pensa di aver fatto “l’affare” poiché si sono comprate delle bottiglie a un buon prezzo. Ricordatevi che nessuno vi regala niente, e che le truffe sono sempre dietro l’angolo! Ormai le bottiglie false sono talmente fatte bene da risultare molto difficili da riconoscere, perfino da un occhio esperto.

Un altro rischio indubbiamente da citare è quello di comprare bottiglie di vino mal conservate.

Naturalmente, non meno importante, c’è anche il rischio di non avere lo spazio e il luogo adatto per tenere quelle ben conservate!

Anche (e soprattutto) pagare troppo le bottiglie quando si inizia a fare l’investimento… magari a causa di errate o poco attendibili stime di valore trovate su internet. Con il tempo (e magari anche con qualche consiglio) imparerete a spendere i vostri soldi dai “fornitori” giusti e ad utilizzare motori di ricerca per le stime più affidabili di altri.

– Si può investire nel vino senza essere esperti?

No, senza essere esperti non possiamo investire nel vino, come giustamente non possiamo investire in altre cose.

Io con la mia azienda offro questo servizio, ma purtroppo sono molte le persone che pensano di essere in grado di fare da sé, spesso e volentieri se ne accorgono quando ormai è troppo tardi.

Se però mi voglio avvicinare a questo mondo è doveroso farsi seguire da un esperto accreditato, da un professionista con determinate garanzie che ci possa seguire passo a passo nell’investimento, dall’inizio (acquisto) alla fine (vendita). Perché, ricordiamoci, l’obiettivo è quello di vendere per guadagnare e poi ricomprare! Tenete a mente che l’investimento deve essere esule dalla passione e che grandi profitti comportano grandi rischi.

Expertise bottiglia vino asta

– Quali sono i consigli che daresti a chi vuole acquistare bottiglie di vino da investimento?

Il primo consiglio che darei è di affidarsi a dei professionisti come dicevo prima se non si sa da che parte iniziare. I soldi “spesi” in più per la consulenza ripagheranno in futuro, ne sono sicuro.

Anche io tramite la mia azienda gestisco sia l’acquisto che la rivendita per conto di alcuni nostri clienti, garantendo utili consoni al pacchetto d’investimento. In alcuni casi il cliente non ha nemmeno bisogno di avere fisicamente le bottiglie, le teniamo noi in cantina per lui. Un valido compromesso che ha anche il vantaggio di eliminare il rischio che le bottiglie vengano bevute accidentalmente (oppure di proposito).

Se invece le bottiglie le volete tenere voi, valutate l’acquisto di una bella cantinetta vini con doppia temperatura (è anche un bellissimo regalo da fare) capiente il giusto secondo anche lo spazio che avete a disposizione da dedicargli.

Non ha senso regalare a un vostro amico una bottiglia da investimento se non ha dove conservarla. Ricordate che basta pochissimo per vanificare tutti i soldi e il tempo speso.

Entrambi abbiamo gridato più volte “basta alla vendita di bottiglie vuote”. Molti non comprendono il perché si possa arrivare a pagare centinaia di euro per una bottiglia di Petrus vuota. Spieghiamo cosa c’è dietro?

Parlerei prima di un aspetto che spesso passa in secondo piano, quello meno dannoso e più frivolo: c’è sicuramente un discorso di vanità che si diffuso soprattutto grazie ai social: a quanti di voi è capitato di trovarsi una bottiglia importante (vuota) davanti e di dire “adesso faccio una foto così la pubblico su Instagram e su Facebook!”

Ho visto molta gente comprare bottiglie vuote solo per farsi delle foto da pubblicare nei propri profili social che “è ok” in linea di massima, se uno le vuole comprare per “farsi vedere” agli occhi degli altri chi sono io per giudicare, alla fine non fa del male a nessuno (se non a sé stesso).

A parte questo, il vero danno arrecato al mondo del vino è quello fatto da un mercato parallelo di contraffazione incredibilmente esteso. Le bottiglie vuote “originali” vengono riempite e spacciate per bottiglie nuove, in attesa ancora di essere stappate.

Molti produttori e aziende legate al mondo del vino stanno iniziando a far firmare fogli dove si dichiara il consenso alla distruzione dei vuoti delle bottiglie costose acquistate, in modo tale che non abbiamo la possibilità di essere reimmesse contraffatte nel mercato.

Tutto questo mi porta ad essere molto triste. Quando vedo bottiglie di vino vuote vendute per cifre a tre zeri significa che stiamo sbagliando qualcosa: o non capiamo il danno che stiamo facendo, o non ce ne importa perché pensiamo che non ci possa riguardare (i furbetti). Ma la verità è che ci riguarda eccome, perché contribuiamo ad alimentare questo mercato di truffatori, sempre più grande, disposto a pagare cifre assurde perché queste bottiglie, una volta manomesse e riempite, possono valere anche, partendo da poche centinaia, fino a migliaia di euro.

Questo è un problema grosso, da non sottovalutare. Non sto dicendo che dovete assolutamente buttare via tutti i vuoti che avete perché, capisco benissimo, quei vuoti sono legati a dei ricordi importanti che tutti noi non vogliamo assolutamente dimenticare.

Noi cerchiamo, nel nostro piccolo, di non venderle però. Collezioniamole, se vogliamo, ma teniamole solo per noi stessi. Nel caso, ogni tanto fate pulizia e eliminate nella raccolta del vetro quelle che non volete più tenere.

– Girano davvero così tante bottiglie false sul mercato? Come si possono riconoscere?

Purtroppo, sì, girano tantissime bottiglie false sul mercato. Noi abbiamo molti modi e strumenti per riconoscerle.

La procedura di controllo parte prima ancora dell’acquisto: tramite foto e report richiesti al venditore siamo in grado di fare una prima valutazione e controllo di effettiva autenticità.

Nella nostra azienda, per il reparto anticontraffazione, un’altra cosa fondamentale è la fonte del prodotto, che può essere il venditore stesso che ha in mano le bottiglie ma non solo: servono garanzie di provenienza (da chi e dove è stata comprata in precedenza?) e di conservazione, quest’ultima riconoscibile anche tramite livello, colore della bottiglia e stato dell’etichetta.

Avevo fatto a tal proposito dei video che trovate su Instagram nella sezione IGTV, vi metto qui i link:

Ovviamente all’arrivo effettivo in azienda si rifanno tutti i controlli con microscopio, luce a infrarossi, torcia ecc… nel video lo spiego e lo faccio vedere bene.
Ricordo ancora che tutte le garanzie, le fotocopie dei documenti dei venditori privati, la storicità e soprattutto (per le bottiglie di vino vecchie) la tracciabilità del prodotto sono fondamentali.

Consideriamo che, purtroppo, in questo momento nel mondo circa il 3-5% sul totale delle bottiglie pregiate sono false. Per “false” intendo le due categorie che compongono il mercato, cioè sia bottiglie originali ma riempite e ritappate (quindi bottiglia di per sé originale ma con vino falso) sia le bottiglie che io chiamo “i falsi-falsi” cioè copie spudorate degli originali che non hanno nulla di autentico, né il vino e né la bottiglia
Una percentuale spaventosamente alta è data da queste ultime, prodotte in grandi quantità, tra le quali segnalo Tignanello, Sassicaia e Romanée-Conti, solo per indicare le più note.

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Ringrazio Luca per la sua consueta disponibilità e per aver approfondito in maniera impeccabile alcuni aspetti di un lavoro complesso che richiede grande preparazione e indiscussa professionalità. Per sapere quali sono le bottiglie sulle quali investire vi invito a seguirlo e a contattarlo direttamente tramite i suoi canali social o il suo sito: http://www.lucamartini.it/lm-fine-wine-merchant/


F.S.R.

#WineIsSharing

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