Il mercato del vino italiano in Bag in Box cresce! Lo afferma il team di gimmewine.it

La Pandemia ha aumentato il mercato del vino in bag in box italiano in maniera esponenziale sfatando molti tabù che lo riguardano!

Chi di noi non ricorda il primo lockdown causato da questa nefasta Pandemia?!? Oggi, col senno di poi e maggior lucidità, ricordiamo anche aspetti che in quel periodo non ci sono parsi così importanti e la cosa è più che comprensibile. Aspetti che hanno mutato, in parte o totalmente, le nostre vite e che sono entrati a far parte della quotidianità di molti. Se c’è qualcosa che mi ha stupito – almeno inizialmente – proprio durante i mesi di “reclusione” e quelli subito successivi è stata la crescita esponenziale della vendita di vino sfuso e, in particolare, dei vini in bag in box. Un concept già molto popolare in alcuni stati esteri, ma mai così di successo nel nostro paese.

Nascono e crescono anche gli e-commerce di vino bag in box

Ho cercato per qualche mese qualcuno che si esponesse sul tema raccontandomi/vi un mondo che conosco poco ma che ci tenevo ad approfondire in maniera laica e senza pregiudizi ma senza successo. Qualche giorno fa il messaggio di un ragazzo che mi chiedeva una mano per dare visibilità al proprio e-commerce GIMMEWINE.IT e da lì l’idea di unire l’utile al dilettevole, lasciando che sia proprio lui a parlare dei vini in bag in box.

gimmewine.it

Quel ragazzo è Matteo Bencini, che dal 2009 opera nel settore vino specializzandosi, nell’arco degli anni, proprio nella selezione e distribuzione di vini “sfusi” di alta qualità in Bag in Box. Durante questi 12 anni nel settore, grazie anche ai percorsi formativi completati (Wine connoisseur ONAV, WSET 1 livello e 1° livello ANAG e in procinto di ottenere la qualifica da Sommelier AIS) e a una continua ricerca e approfondimento del mercato, Matteo e il suo team hanno constatato la presenza di 2 problemi importanti all’interno del mercato del vino sfuso in Bag in Box:
1) Molte aziende che producono vino di qualità si stanno sempre più avvicinando all’utilizzo del confezionamento in Bag in Box. Allo stesso tempo sono però in grado di offrire un assortimento limitato di catalogo oltre ad avere, in alcuni casi, difficoltà nella gestione di ordini di piccole quantità specialmente se è necessario spedirlo al cliente finale.
2) Molti clienti si sono resi conto che il vino contenuto nel Bag in Box non ha niente da invidiare al suo pari in bottiglia. Nell’ultimo anno, infatti, la percentuale di consumo di vino in Bag in Box ricopre il 40% del consumo toltale di vino. Questa consapevolezza sempre maggiore sulla qualità dei prodotti che Matteo valuta al pari del vino in bottiglia di egual fattura, ha dato il la ai clienti per l’inizio di una ricerca costante di nuovi prodotti da provare, unitamente all’esigenza di un servizio sempre più efficiente.
In risposta a questi due problemi è nato GIMMEWINE.

vino bag in box

Il mercato del vino bag in box attraverso le parole di chi lo vende online

  • Perché la scelta dell’ecommerce per vino Bag in Box?

Quando ci siamo trovati ad analizzare quale fosse il prodotto su cui volevamo focalizzarci al 100%, abbiamo tenuto in considerazione vari fattori tra cui:
-La qualità del prodotto
-La durata del prodotto una volta aperto
-La qualità dell’imballaggio
-Rapporto qualità-prezzo
-L’impatto ambientale
Di fatto, una volta che abbiamo messo sul piatto tutti questi fattori abbiamo visto nell’utilizzo del Bag in Box la soluzione che cercavamo.
Se volessimo anche solo prenderne in esame uno, come ad esempio l’impatto ambientale, risulta palese come la produzione e la distribuzione del vino in bottiglia sia nettamente più inquinante rispetto al quel che riguarda il Bag in Box. Giusto per dare un dato che rendono bene l’idea di cosa stiamo parlando prendiamo in esame la produzione di CO2 durante tutto il processo produttivo.
Grazie al suo imballaggio innovativo, leggero e facilmente impilabile, sia prima della produzione che dopo con un conseguente ottimizzazione degli spazi, la produzione di vino in Bag in Box genera 70g di CO2/L contro i 675g di CO2/L per la produzione di vino in bottiglia.
Già solo questi pochi dati dovrebbero far capire perché stiamo puntando così tanto sulla nostra scelta.

  • Il mercato del Bag in Box ha avuto un importante incremento durante questi anni di Pandemia. Lo confermate?

Si possiamo confermarlo. Con il nostro sito http://www.gimmewine.it siamo online da poco ma la pandemia l’abbiamo vissuta sul campo direttamente nei nostri negozi fisici e possiamo dire che il Bag in Box era tra i prodotti più consumati perché permette di avere una qualità eccelsa, al pari del suo gemello in bottiglia, con un prezzo inferiore.

  • Bag in Box e qualità” un assunto che, per alcuni, potrebbe sembrare un ossimoro ma che voi puntate a sfatare. Come selezionate i vostri vini?

Ancora oggi, in molti casi c’è la convinzione di poter paragonare alla pari il vino in Bag in Box con il loro lontano cugino vino in cartone. Nella realtà, sebbene questa sia una convinzione ancora diffusa, stiamo parlando di 2 prodotti molto diversi. Di fatto, anche se si tratta di due tipologie di vino in pronta beva (entro un anno dall’imbottigliamento), il Bag in Box batte il vino in cartone 10 a 0.
Questo è dovuto, oltre alla qualità del prodotto, anche al suo involucro innovativo che permette, grazie ad una tecnica di confezionamento sottovuoto e al suo rubinetto, di tenere il vino lontano dall’aria concedendogli una durata dopo l’apertura di oltre 1 mese e mezzo.

Ci teniamo a fornire sempre i migliori prodotti possibili, per questo, 2 sommelier del nostro Team operano una selezione costante e meticolosa. Le cantine che contattiamo e che ci contattano ci inviano le loro campionature che degustiamo privatamente dando un punteggio da 1 a 10 su i diversi fattori. Poi vengono confrontati i punteggi e si procede all’acquisto solo se il prodotto supera una la media del 7.

  • Qual è la mission della vostra attività?

Abbiamo l’obiettivo di essere il punto di riferimento del vino in Bag in Box in Italia diventando di fatto l’anello di congiunzione tra le migliori cantine produttrici di vino in Bag in Box e i clienti finali che possono trovare un assortimento, ad oggi, di oltre 160 tipologie di vino nei formati da 3 e 5 l, avendo la possibilità di ordinare il prodotto preferito comodamente dal loro divano e di ricevendolo in 24/48h.

  • A chi è indirizzata la vostra selezione di vini?

I nostri clienti abituali sono gli appassionati e bevitori giornalieri a tutto pasto, coloro che non vogliono farsi mancare un bicchiere di buon vino ad ogni pasto quotidiano senza però pesare sul portafoglio. Ci sono poi anche prodotti di nicchia, come vini naturali, biologici e addirittura vini passiti. Ce ne sono per tutti i gusti e per tutti gli abbinamenti.

  • Quali sono le novità per questo 2022?

Nel 2022 contiamo di arrivare a oltre 5.000 clienti abituali che ogni giorno acquistano sullo store e oltre 300 tipologie differenti di vino in bag in box provenienti anche da Francia, Germania e Spagna. Stiamo anche lavorando al progetto Franchising, che vedrà aprire le nostre enoBAGoteche fisicamente con l’esposizione di tutti i vini in bag in box a catalogo e, perché no, dei punti stuzzicheria con la possibilità di consumare i nostri vini in bag in box al calice.

Il vino bag in box di qualità e possibile!

Non vi nego di essere sempre stato restio a trattare un tema che non ho potuto approfondire personalmente in termini di comparazione o di mercato e per questo ho preferito lasciare la parola a chi ha investito con fiducia e consapevolezza in un comparto che è indubbiamente in forte crescita. Ciò che posso dire con certezza e senza timore di svilire il lavoro di nessuno è che in molte delle mie visite in cantine, anche tra le più importanti in Italia per qualità e posizionamento dei propri vini in bottiglia, la presenza del bag in box, magari rivolto a particolari mercati piuttosto che ai fedeli clienti locali passati dalla tradizionale damigiana di vino sfuso a questa più sicura e moderna opzione, è cresciuta negli ultimi anni e non ha mai rappresentato motivo di vergogna per alcuno. Inoltre, il prezzo medio al litro dei vini bag in box di qualità pare essere superiore a quello della bottiglia in GDO e questo dovrebbe far riflettere sul rapporto fra qualità del contenuto e costo del packaging che propende fortemente per la soluzione considerata erroneamente più “cheap” e che si pone come proposta per un mercato e per un target che non lede in alcun modo il mondo del vino di qualità in bottiglia. A livello di disciplinare, diverse sono le denominazioni che avevano contemplato già o hanno introdotto quello che gli anglosassoni chiamano BIB WINE nei propri ranghi considerandola “un’opzione sostenibile e un’evoluzione della vendita del vino sfuso da cisterna o in damigiana”. Ambito che non esclude la sostenibilità in senso lato con una percentuale di vini biologici e “senza solfiti aggiunti” in crescita, con risultati che vengono dichiarati ben al di sopra delle aspettative.

Tutte considerazioni che ho avuto modo di fare anche grazie al a, seppur virtuale, con Matteo al quale auguro di portare avanti al meglio il suo progetto che seguirò con grande curiosità.

F.S.R.

#WineIsSharing

VinBagInBox.it è uno sponsor di wineblogroll.com

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