Sui Colli Piacentini tra sostenibilità e semplicità con il Vino della famiglia Marengoni

Oggi vi porto sui Colli Piacentini, presso l’azienda Casa Bianca della famiglia Marengoni.
Un’azienda nata nel 1920, che consta di 11 ettari totalmente vitati e si trova sulle prime
colline di Ponte dell’Olio.
L’altitudine dei vigneti va da 230  a 290 metri s.l.m.,l’esposizione prevalente è
ad Ovest e Sud ed il suolo prevalente è argilloso profondo e ricco di
scheletro.
Un’azienda pioniera nell’utilizzo di tecniche eco-compatibili per la difesa
dai parassiti, nonché nel completo ripudio dei diserbi 
per il controllo delle infestanti, tanto meno vengono effettuate concimazioni in quanto si
cerca di contenere le rese al fine di raggiungere sempre un’ottima maturità
delle uve.
Con una produzione di circa 50.000 bottiglie distribuite in 9 etichette (6 Rossi e 3 Bianchi), che vanno dai
tradizionali Vini frizzanti della zona quali il Gutturnio, l’Ortrugo e soprattutto il
Valnure (uvaggio di Malvasia di Candia, Ortrugo e Trebbiano Romagnolo) – Vino
bandiera dell’azienda prodotto da sempre con questo uvaggio e già con questo
nome anche quando non faceva parte della Doc Colli Piacentini- fino alle selezioni, ovvero Vini con diversi anni di
affinamento alle spalle prima della messa in commercio, come il Gutturnio
Superiore
Migliorina (un anno di affinamento tra acciaio e botte di rovere), il Gutturnio Riserva Farosa (minimo 36 mesi in
botti di rovere) ed infine il Cabernet Sauvignon (minimo di
24 mesi in piccoli carati di rovere). Inoltre l’azienda è sempre alla
costante ricerca di nuove sperimentazioni e negli ultimi anni è stato prodotto
uno Chardonnay fermentato ed affinato in botte di acacia e poi hanno visto la
luce una Bonarda affinata 24 mesi in piccoli carati di rovere ed infine un
taglio bordolese di Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon sempre con
lungo affinamento.

Una Cantina davvero a conduzione familiare che vede i 3 membri della famiglia occuparsi di tutto in completa autonomia, eccezion fatta per le vendemmie nelle quali sono soliti avere cari amici ad aiutarli, nella raccolta manuale delle uve.

Ora tocca ai Vini da me degustati per Voi, che, nello specifico, sono i seguenti:

Valnure Frizzante 2014 – Colli Piacentini DOC: Malvasia di Candia
Aromatica (50%), Ortrugo (30%) e Trebbiano Romagnolo (20%) per un Vino che si dimostra delicato, ma vivace al naso, come, con coerenza, attacca in bocca, passando da una dolce briosità ad una fresca ed instancabile beva.
Un Vino da pomeriggio primaverile in terrazza, con un buon tagliere di fronte e del pane ad accompagnare salumi e formaggi poco impegnativi, ma non per questo meno goduriosi! Un Vino che gioca sulla semplicità, ma allo stesso tempo evoca momenti di rara convivialità che sempre più spesso non riusciamo a goderci per via del poco tempo a disposizione o per l’asocialità delle nostre vite moderne. Preparate un aperitivo informale all’italiana, chiamate qualche amico e godetevi qualche ora di leggerezza… il Valnure non sarà uno Champagne, ma proprio per questo non vi impegnerà né la mente né il corpo, ma magari saprà smuovervi qualcosa dentro!

Gutturnio Superiore Vigna Migliorina 2012 Colli Piacentini DOC: Barbera e Croatina (Bonarda), solo acciaio, prima di finire in bottiglia ed a seguire nel mio calice!
Un Vino che sa di Barbera e si comporta da Barbera dal naso maturo e lievemente vinoso, giocato tutto sul frutto pieno e croccante. Un sorso asciutto, dinamico e di struttura per un Vino di quelli che definirlo gastronomico è un dovere oltre che un piacere! Preparate il BBQ e stappatene una… non vi deluderà! Vino vero, senza fronzoli, ma di grande piacevolezza!

Gutturnio Riserva Farosa  2007 – Colli Piacentini DOC: i 36 mesi di legno medio conferiscono a questo Gutturnio una maggior rotondità ed una complessità terziaria davvero intrigante, fatta di frutto surmaturo, quasi dolce, come dolce è la vaniglia che chiude un cerchio, quello degli aromi, davvero ben tracciato. In bocca il Vino risulta ben disposto a stupire, ma senza estremi, senza grandi exploit, semplicemente, ancora una volta, con la semplicità di chi ti sa stringere la mano guardandoti negli occhi e dicendoti tutto di sè con quel singolo sguardo a tal punto da far sì che ti fidi già di lui. Un Vino che a primo naso può spaesare, ma che dopo pochi minuti nel calice vi darà davvero sensazioni importanti e piene di passione e cura!

Bella realtà quella rappresentata dalla Famiglia Marengoni, che mi ha aiutato a riappacificarmi con la categoria dei “Vini Frizzanti”, con la quale a volte non ci siamo proprio intesi al meglio, ma che, allo stesso tempo, mi ha sempre incuriosito.

Un esempio di viticoltura sostenibile e di attitudine alla qualità.

F.S.R.
#WineIsSharing

Lascia un commento

Blog at WordPress.com.

Up ↑

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: