Torna il Live Wine a Milano – Intervista a Christine Marzani

A pochi giorni dalla seconda edizione del Live Wine di Milano, ho deciso di pubblicare qualcosa di diverso dal solito comunicato stampa, andando ad intervistare per voi la coideatrice (insieme a Lorenzo de Grassi) di quello che, a mio modesto parere, è stato uno degli eventi più riusciti dell’anno scorso: Christine Marzani.

-Come nasce Live Wine?

La nascita di un Salone è sempre
l’incontro di persone, la voglia di creare un Salone nuovo, di
esprimersi con delle idee diverse, Live Wine nasce perché c’è la
volontà di andare avanti nel mondo del vino artigianale e “naturale”.

-Qual è la filosofia dell’evento?
LIVE WINE 2016 ha lo scopo di
promuovere la cultura e il consumo del vino di qualità artigianale
e “naturale”
, ovvero il vino prodotto e imbottigliato da chi lo
segue personalmente in vigna e in cantina, non trattato con chimica
di sintesi in vigna, vendemmiato manualmente, vinificato senza
l’aggiunta di lieviti esogeni e di nessun altro tipo di additivo al
di fuori di eventuali limitate dosi di solfiti.

-Perché Milano?
Milano è la capitale del nord Italia e
pensiamo che sia giusto che la nostra filosofia sia presente in
questa grande città, che ha un grande senso della cultura, è
aperta, curiosa. Pensiamo per esempio a quello che è stato fatto
nell’ambito del design o della moda; diventare un simbolo nel
mondo, vorremmo che succedesse anche per i vini dei vignaioli
che difendiamo e che faremo scoprire.

-Quali sono le peculiarità dei vignaioli partecipanti?
Ogni vignaiolo deve presentare dei vini
che devono corrispondere alle seguenti caratteristiche:
• Nessun utilizzo di chimica di
sintesi in fase di coltivazione;
• Nessun lievito esogeno aggiunto in
fase di vinificazione;
• Limite di 50 mg/l di solforosa
totale per i vini rossi;
• Limite di 70 mg/l di solforosa totale
per i vini bianchi e rosati;
. Limite di 100 mg/l di solforosa
totale per i vini dolci;
Per migliorare l’evento Live Wine,
abbiamo ascoltato soprattutto le esigenze dei vignaioli. Sappiamo
bene che essendo piccole aziende, per loro è difficile lasciare
l’azienda, inoltre è un periodo dove ci sono ancora tanti lavori
in vigna e dunque abbiamo pensato di cambiare gli orari, che credo
saranno più comodi anche per i visitatori, che siano operatori o
sommelier. Speriamo che questo sia di vantaggio a tutti!

Questi i nuovi orari:
Sabato 5 marzo 2016 dalle ore 14.00
alle ore 20.00
Domenica 6 marzo 2016 dalle ore 12.00
alle 20.00
Lunedì 7 marzo 2016 dalle ore 10.00
alle ore 17.00.

-Perché venire a Live Wine?

Perché è un momento d’incontro, un
momento di conoscenza anche per gli operatori, per esempio le
enoteche, che possono incontrare nuovi vignaioli e assaggiare i loro
vini, ma soprattutto ascoltare la loro storia e come producono il
vino. E’ importante anche per gli appassionati che vengono a
scoprire e assaggiare nuovi vini. Non dobbiamo dimenticare che questo
pubblico che avrà comprato qualche bottiglia dai vignaioli presenti,
comprerà domani nelle enoteche, dunque ci sono tanti motivi per
venire a incontrarci in questo bellissimo posto che è il Palazzo del
Ghiaccio
per la seconda edizione di Live Wine, organizzata da
appassionati che vogliono condividere la loro passione e presentare
dei vini senza artifici e senza additivi enologici. Vi aspettiamo
numerosi, operatori del settore e tutti gli appassionati.

Credo che il Live Wine sia una buona palestra per chi voglia confrontarsi con il mondo dei vini “naturali” e che sia gestito in maniera molto rispettosa e senza alcun estremismo. Tornato dalla scorsa e prima edizione riportai a casa segnalazioni importanti e diverse emozioni, ma soprattutto un evento come questo permette di avere uno spettro molto più ampio sul panorama vitivinicolo italiano e non solo, con dei picchi qualitativi notevoli.
Io ho sostenuto dal primo passo fatto nel mondo del Vino, che non vi sia limite più grande del pregiudizio e che ogni singolo Vino vada valutato solo dopo averlo assaggiato e non in base alla “categoria” al quale appartenga, sia in una direzione che nell’altra, ma è palese che se riuscissimo a trovare un maggior equilibrio ed una sostenibilità che non sia solo parte di una comunicazione aggressiva, bensì di una rispettosa educazione del consumatore finale, ben vengano grandi Vini liberi da ciò che non occorra per renderli tali.
Di certo il Live Wine ha il dono di incuriosire trasversalmente i winelovers e di poter mettere a confronto appassionati e piccole realtà in maniera molto diretta e serena.
Ci vediamo a Milano!

F.S.R.
#WineIsSharing

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