In molti, erroneamente, pensano che fare Vino sia una sorta di gioco a fare Dio, a chi lo fa più buono, ma fare Vino è, come ho già detto più volte, fatica, sacrificio, rischio ed incertezza… il tutto con una serie di preoccupazioni e di fatiche che si ripetono ciclicamente di anno in anno.
Se non ci fosse la passione, se non ci fosse l’Amore per la propria terra, per il proprio territorio e/o per quella Natura che tanto è in grado di donare in stagioni fortunate e che, comunque vada, ce la mette tutta anche in quelle meno agevoli per aiutare l’uomo a realizzare il prodotto del proprio lavoro, sarebbe davvero impossibile fare questo mestiere.
Eccezion fatta per quegli imprenditori che spendono e spandono solo per il gusto di poter dire “questo è il mio Vino”, là dove non si è neanche messo un solo piede in vigna, se non per il una breve passeggiata esplorativa con qualche amico importante, chi fa Vino, più o meno piccolo produttore che sia, sa bene che questo lavoro sarà faticoso e che nella maggior parte dei casi non lo farà diventare ricco, anzi… spesso lo metterà di fronte ad annate in cui il pensiero di mollare tutto cadrà sulla testa come la goccia d’acqua della tortura cinese.
Eppure, il vignaiolo è un romantico, è un sognatore… il vero produttore di Vino ama le sue vigne come fossero figlie e le tutela con la premura e l’attenzione di un genitore.
Il cuore è il più ecologico dei motori a scoppio e il Vino, per me, è da sempre il suo carburante, con tanti con ottani quanta l’emozione che sia capace di scatenare, grazie alle sue qualità organolettiche, alla sua storia ed ovviamente alla personalità ed alla sensibilità del produttore.
Scrivo queste parole, perché oggi mi sono imbattuto in alcune foto che sinesteticamente hanno rievocato in me chiacchierate, sensazioni, momenti ed episodi trascorsi negli ultimi anni proprio alla presenza di chi il Vino lo fa ed è bellissimo rendersi conto di quanto l’Amore, la passione ed il sogno siano ancora alle basi di un progetto di vita, ancor prima ce di un lavoro, che deve necessariamente dare da mangiare a chi lo sceglie, ma che spessissimo appaga molto di più il cuore che il portafoglio. C’è bisogno di leggerezza nella comunicazione del Vino, sento dire spesso ed è per questo che amo alternare a post in cui scriva di cantine, vini e notizie enoiche in maniera più approfondita ed articolata, semplici condivisioni di pensieri che avrei potuto scrivere in un diario o sui social, ma che preferisco pubblicare qui, al fine di allietare in maniera meno impegnativa le vostre giornate, siate voi winelovers, vignaioli o semplici curiosi!
Quindi… per l’ennesima volta… GRAZIE DI TUTTO ai vignaioli che ci danno di che bere, di che scrivere, di che leggere e soprattutto di che emozionarci!
Ed ora datemi pure del ruffiano, ma per uno che ha come logo un cuore con un calice all’interno, questo è davvero il minimo! 😉
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