F.S.R.

Francesco Saverio Russo – Wine Blogger, Divulgatore Enoico dalla vigna al bicchiere.

Mi chiamo Francesco Saverio, ma mi hanno sempre chiamato tutti Saverio, quindi fatelo anche voi! 😉Marchigiano di nascita e toscano di adozione. Wine blogger ed enogastronauta. Il vino è entrato nella mia vita a gamba tesa, in maniera fortuita, come spesso accade per le grandi passioni e per i grandi cambiamenti. E’ proprio da un periodo di profondo cambiamento, da una fase particolare della mia vita che mi ha visto abbandonare la mia terra natia – Le Marche – in maniera non poco dolorosa, per trasferirmi in Toscana, che tutto è nato. A casa mia il vino non era consuetudine, eppure da bambino mi ritrovavo spesso a giocare a nascondino nelle vigne di Verdicchio, dove più avanti avrei fatto le mie prime vendemmie.
I colori della vigna, i profumi e i sapori dell’uva matura hanno sempre fatto parte di me, ma non il vino! Per anni, ho fatto sport a livello agonistico e, non ci crederete, il vino era bandito dalla mia dieta! Diciamo che poi mi sono rifatto con gli interessi!
E’ stato proprio nel momento ho dovuto abbandonare lo sport, la mia casa, parte della mia famiglia che mi sono ritrovato in una terra nuova, a dover affrontare una serie lunghissima di sfortunati eventi – che non starò qui a raccontarvi nel dettaglio – ed il vino era lì. “C’hai bevuto su!?” penserete voi… ma non è stato così. Il mio approccio a questo mondo è passato subito dal calice alla vigna, alla cantina, al produttore. Questo perché, durante una cena con un vignaiolo, ancor prima di essere attratto dal suo vino, fui attratto da tutto ciò che sentivo esserci dietro a quel vino. Parole trite e ritrite, lo so… ma da neofita quale ero, per me è stato uno stimolo ad approfondire, a cercare, ricercare e scoprire qualcosa di così nuovo, ma al contempo così familiare.
Ci sono molti aspetti della mia vita che non ho voluto esplicare in maniera approfondita tramite il blog e la mia esposizione sui social media e questo è uno di essi. Mi piace tenere, almeno in parte, la mia vita privata fuori dalla mia vita “enoica” se così possiamo definirla, per il semplice fatto che non la reputo così interessante e ci sono buone probabilità che scrivendone possa venire fraintesa. Diciamo solo che, due “cose” mi hanno dato la forza di superare qualcosa di tanto inatteso quanto a me, purtroppo, già noto, e una di quelle due “cose” è la passione per il vino.
Ho scritto molto (forse troppo!) di certe dinamiche, ma continuo a pensare che in un mondo in cui di spazio ce n’è per tutti, siano lettori, consumatori, mercanti e mercati a dover decidere cosa sia più o meno avvezzo al loro modo di vedere, vivere o vendere il vino. Credo che guide e punteggi abbiano una valenza importante in termini di marketing e di impatto sul consumatore, altresì credo siano, ovviamente e palesemente – ma non sto dicendo nulla di nuovo – riduttivi nei confronti del lavoro del vignaiolo o del produttore, nonché del vino stesso nella sua essenza viva, dinamica e soggettiva. Io rispetto e, a tratti, invidio chi si sente così sicuro da imporre le proprie valutazioni come oggettive: di certo alcune peculiarità meramente tecniche ed alcune imperfezioni possono essere riscontrate analiticamente e quindi con una ragionevole oggettività, ma questo non fa per me.
Io ho optato per quello che mi ha fatto appassionare al vino, ovvero per le storie di chi il vino lo fa, per la meraviglia di quei territori in cui le viti affondano le proprie radici e per l’impatto emozionale di un assaggio, magari tenendo conto dei condizionamenti che io reputo umani dovuti al contesto, alla compagnia o al mio stesso stato d’animo di quel momento. Ecco perché l’ironica ed irrazionale scelta dei cuori, che tra l’altro ho dovuto mettere da parte nell’ultimo periodo perché spesso fraintesa e presa come indice di gradimento. Cosa che non volevo accadesse. Io non mi reputo un Wine Guru – anche perché, altrimenti, qualcuno “me ce mannerebbe a fan-guru” – sbaglio molto, sono spesso incerto durante un assaggio e molti mi chiedono come mai non mi imponga con risposte certe, invece di fare domande. Beh… io, voglio imparare e condividere ciò che imparo. Niente di più. Poi, se qualcuno vorrà vedere ciò che scrivo come un consiglio o un invito a provare a sua volta ciò che io ho provato, ben venga, ma lungi da me imporre quelle che sono sensazioni totalmente personali.

Ho deciso di creare questo Wine Blog perché, dopo aver girato tanto, assaggiato molto e speso ancor di più, mi piaceva l’idea di condividere i miei studi, le mie ricerche, i miei incontri e soprattutto i miei assaggi con tutti i winelovers più curiosi.
Sono arrivato a scrivere cercando di formarmi tecnicamente per quanto riguarda la degustazione (e continuo a partecipare a masterclass e a “studiare”) ed al contempo cerco di approfondire, tramite studi ed esperienze sul campo, il mondo del vino dal punto di vista enologico e vitivinicolo con l’obiettivo, magari, un giorno, di realizzare un mio piccolo Vino. 

Ma come si dice “impara l’arte e mettila da parte”… perché, per arrivare a quanti più appassionati possibile, non potevo scrivere di sola tecnica. Il “99,999%” di chi beve vino non ha necessariamente basi tecniche, ma non per questo non è in grado di comprendere ciò che sia o meno di suo gusto o di emozionarsi leggendo la storia di un produttore ed ancora di innamorarsi di un varietale o di un territorio. E’ per questo ho scelto una linea editoriale schietta e senza sovrastrutture che, pur avendo sempre creduto che le basi tecniche fossero fondamentali per apprezzare al meglio il vino, mi sono reso conto che non vi fosse cosa più bella ed intensa del sano “condizionamento” che un territorio, una storia e, soprattutto, la personalità di un produttore sono in grado di darci. Per cui ho deciso di comunicare il Vino raccontando e condividendo i miei incontri ed i miei assaggi in maniera trasparente e sincera, lasciandomi guidare dall’esperienza e dalle mie personali percezioni.

Mission

E’ il Vino, infatti, che mi ha dato modo di vedere il mondo da punti di vista nuovi, con sfumature diverse e di conoscere realtà, territori e, soprattutto, persone che difficilmente si arriverebbero a conoscere tramite altre strade. Il mio percorso di avvicinamento al calice parte dalla mia terra natìa, le Marche, terra di grandi bianchi, primo fra tutti il Verdicchio (ed ultimamente di ottimi Rossi), ma si evolve in Toscana, terra delle mille declinazioni di Rosso, che in alcune zone diventa “Nero”, dove ho potuto conoscere grandi produttori ed ancor più grandi persone e grandi Amici, che con i loro Vini mi hanno saputo emozionare, tanto da spingermi a girare l’Italia (e non solo) alla ricerca di sensazioni uniche che solo nel Vino riesco a ritrovare.

L’obiettivo di WineBlogRoll è primariamente quello di condividere le mie impressioni ed ancor più le mie enoiche emozioni con tutti coloro che, come voi, amano il vino e ne apprezzano il valore ed i valori. Amo conoscere e raccontare persone, perché spesso è proprio la personalità di quei produttori che ritrovo nei Vini che ho il piacere e la fortuna di degustare.
Nella mia vita ho viaggiato molto ed è proprio vivendo in posti come le Marche, la Toscana, la Lombardia e vagando per l’Europa ed il mondo, che mi sono innamorato del vino ed ancor prima di chi il vino lo fa, lo vive e lo sente come frutto delle proprie scelte, della propria personalità, del proprio sacrificio, ma anche della propria gioia di vivere!
Ecco perché io vedo il vino come un viaggio, confidando nel fatto che il viaggio, e quindi il Vino, più emozionante sia quello che devo essere ancora fatto, vissuto, degustato!
Questo è il mio Blog e mi sento a casa, come spero arriverete a sentirvi voi leggendomi, in quanto qui su WineBlogRoll troverete sempre una porta aperta, una poltrona pronta e un calice di buon Vino ad attendervi.

I miei calici Archè 2020

Il saggio Molière diceva “Grande è la fortuna di colui che possiede una buona bottiglia, un buon libro, un buon amico” ed io di buone bottiglie da condividere ne avrò sempre, i libri non mancano, ma di buoni amici non ce ne sono mai abbastanza, quindi, se è vero – e per me è verissimo – che il Vino sia condivisione, convivialità, sincerità, sentimento e rispetto, spero che grazie a questo diario enoico io possa conoscere nuovi amici con i quali condividere la mia passione e voi possiate creare una piccola grande community di winelovers.
Sentitevi, quindi, liberi di entrare “a casa mia” come foste degli amici e non dei semplici ospiti… sbirciate, osservate, curiosate e, perché no… commentate e criticate se lo riterrete opportuno, ma non dimenticate mai di prendere ogni mia parola come frutto delle mie individuali emozioni e non come un dogma o una mera valutazione oggettiva!
Il Vino è vivo ed ho sempre diffidato da chi di esso parla come di qualcosa di razionalmente imbrigliabile.
Il principio cardine di questo wineblog– Rispetto per i produttori, per il vino e per gli altri comunicatori enoici;
Cosa troverete su WineBlogRoll– Impressioni sensoriali, organolettiche ed emozionali legate ai miei hometasting o alle degustazioni in giro per cantine ed eventi;- racconti di viaggi ed esperienze personali legate al vino;- notizie, curiosità e novità provenienti dall’enosfera da me interpretate e descritte; – consigli, senza pretese, riguardo vini da assaggiare a vostro rischio e pericolo; i banners che vedete lateralmente sono, in parte, dedicati a dei partners che, per ovvi motivi di imparzialità, non saranno mai produttori di vino, bensì attività del settore che hanno creduto in wineblogroll.com e grazie alle quali il blog riesce a ammortare alcune delle spese;- trasparenza. 
Cosa non troverete mai su WineBlogRoll– Critiche gratuite (e non) a produttori, enologi, sommeliers, bloggers, giornalisti ecc…; commenti volutamente distruttivi riguardo vini che non ho apprezzato (credo sia fondamentale, ai fini del rispetto del lavoro altrui e della soggettività che dovrebbe permeare il mondo del vino, evitare di parlare dei vini che non si apprezzino, invece di criticarli malamente inducendo nei lettori sensazioni negative e provocando un danno di immagine più o meno consistente a chi quel vino lo ha prodotto, investendo conoscenza, tempo e denaro… ovviamente è una posizione opinabile, ma è una scelta che, credo, rispettabile; – qui non troverete valutazioni numerico/razionali (es.: 90/100), bensì vi imbatterete in uno storytelling enoico che contempla l’approccio tecnico in campo degustativo, enologico e agronomico ma cerca di dare grande spazio alla storia delle singole realtà e ancor prima di areali, territori e vitigni che hanno suscitato nel sottoscritto impressioni e sensazioni positive;- guerre fratricide fra vino “tradizionale” e vino bio-dinamico, bio-logico o naturale, altresì noterete una posizione neutrale/descrittiva (a parte qualche eccezione), in quanto ciò che mi interessa davvero è di trovare nel mio calice un vino che incontri il mio gusto e che sappia emozionarmi sia esso bio o meno bio, nell’ottica del rispetto in vigna ed in cantina. 
Non mi resta che augurarvi una buona lettura e concludere con la frase che troverete al termine di ogni mio post… Wine is sharing!

Francesco Saverio Russo

#WineIsSharing

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