- Dall’Alta Val D’Agri, in Basilicata, una pubblicazione che riscrive parte della storia vitivinicola e ampelografica dell’antica Enotria e d’Italiadi Wine Blog roll – Il Blog del Vino Italiano
“Fra le montagne di Enotria”
Forma antica del territorio e paesaggio viticolo in Alta Val d’Agri
a cura di Stefano Del Lungo
edito nell’ambito della più ampia ricerca su
“l’Enotria, Grumentum e i vini dell’Alta Val d’Agri”“Mercoledí 22 marzo alle ore 10.45 presso l’Istituto Geografico Militare di Firenze (via Cesare Battisti 10) si è tenuta la presentazione del volume “Fra le montagne di Enotria – Forma antica del Territorio e paesaggi viticolo dell’Alta Val d’Agri”, che si inserisce nella tradizione degli studi geografici, storici, archeologici e antropologici, favoriti e sostenuti dall’IGM anche tramite la sua prestigiosa produzione editoriale.
Il curatore, Stefano Del Lungo – archeologo, ricercatore CNR ISPC e responsabile del gruppo di ricerca misto (CNR, CREA e professionisti dei settori archeologico e archivistico) che tra il 2021 e il 2022 ha elaborato i risultati dell’indagine, anticipa così la sostanza della pubblicazione: “Si dice sempre che «I Greci hanno portato in Italia la viticoltura» ma non ci si è mai posta la domanda su come avrebbero fatto. La ricerca dimostra esattamente il contrario e segue le tracce dei Greci e poi dei Romani nella penetrazione dei territori appenninici, alla ricerca proprio di quelle uve e di quei vini che poi portano con sé in madrepatria. In 7 capitoli si descrive l’Alta Val d’Agri, uno dei terminali delle esplorazioni greche e poi della colonizzazione romana dell’entroterra lucano, ricostruita nel suo terroir (ambiente, uomo e varietà). La strada è tracciata archeologicamente e geneticamente dalle viti e le terre dell’alta Valle rivelano una peculiarità ambientale che le rende uniche al mondo assieme ad un’altra regione vitivinicola dall’altra parte del globo, in Argentina”.
A Firenze, nel cuore di una delle terre italiane più famose per la viticoltura, la Basilicata si presenta con la Denominazione di Origine Controllata “Terre Alta Val d’Agri”, che di questa indagine è il promotore. Il Consorzio di Tutela rappresenta sette aziende agricole con le relative cantine (L’Arcera, De Blasiis, Di Fuccio, Fortunato, Giardino del Principe, Pisani e Zipparri), inserite nel contesto naturalistico di elevato pregio del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, Val d’Agri e Lagonegrese. Concentrate nella parte a monte della valle e beneficianti della dominanza dei venti da nord-ovest, delle escursioni termiche fra il giorno e la notte per la prossimità di alte vette alla pianura e della bontà delle acque, mantengono e tramandano un terroir che vanta una comprovata tradizione plurisecolare nella selezione e nella cura delle varietà. La pubblicazione lo esplora nelle sue componenti, spesso uniche (le varietà, lette nella triplice veste ampelografica e archeologico-storica) o condivise solo con territori ugualmente vocati alla viticoltura ma all’altro capo del mondo (i terreni e il clima). Al centro emerge una regione storica, l’Enotria, proposta alla conoscenza del pubblico attraverso fonti e testimonianze tangibili (dalle piante ai materiali) di una cultura vitivinicola di cui le attuali aziende diventano eredi. Al termine della presentazione seguirà la degustazione dei vini, arricchita da alcune micro vinificazioni di antichi vitigni autoctoni lucani realizzate dal CREA Viticoltura ed Enologia di Turi (BA). Nello specifico si potrà assaggiare il rosso Colatamurro e i bianchi Giosana e Ghiandara (o Aglianico bianco). L’occasione è importante per l’Alta Val d’Agri anche per far conoscere le proprie risorse ambientali, culturali e vitivinicole. Approfondendo infatti la conoscenza dei 10 micro Comuni che compongono l’Alta Val d’Agri, scopriremmo molte altre ricchezze oltre a quelle vitivinicole come il Parco archeologico “Grumentum” con tanto di Teatro, Tempio e Domus (https://museoaltavaldagri.beniculturali.it/grumentum-il-parco).Tra i prodotti alimentari di pregio il Pecorino Canestrato IGP dalla stagionatura unica e caratteristica fatta nei fòndaci moliternes (che, assieme ad altri prodotti tipici, sarà possibile assaggiare al termine dell’incontro). Sul piano paesaggistico il Lago di Pietra del Pertusillo, un lago artificiale della capienza di 155 milioni di metri cubi d’acqua, situato a 532 m slm frutto, tra fine degli anni ‘50 e primi ’60, della realizzazione di una diga lunga 380 m e alta 95. E infine la tradizione per cui è famoso il piccolo Comune di Viggiano: l’invenzione e la costruzione dell’Arpa Viggianese usata dai musicanti girovaghi già nel XVIII secolo. Si tratta di una tradizione popolare che ancora oggi alcune famiglie portano avanti raggiungendo tutto il mondo dal Metropolitan di New York al Bolschoi di Mosca, sino al Barbican Centre di Londra, al Philharmonie Berlin, all’Opèra di Parigi e alla Fenice di Venezia. Questo territorio rivendica la propria identità e grazie all’Istituto Geografico Militare, che ha accolto da subito e con favore la pubblicazione dei risultati della ricerca, ha l’occasione per farsi conoscere ben oltre i propri confini geografici.
La ricerca Basivin Sud: antichi vitigni della Basilicata
Dopo una decina di anni di sperimentazione, con la pubblicazione di un volume si descrivono i risultati della ricerca e dell’indagine per reperire ed identificare l’antico patrimonio vitivinicolo della Basilicata.
Il valore della ricerca è specificato nel risultato straordinario e sorprendente della scoperta di ben 42 vitigni completamente sconosciuti, individuati tra le circa 480 accessioni reperite negli antichi vigneti della Val d’Agri, del Pollino e del Vulture. Non si era mai sentito parlare finora dei cloni dell’Aglianico, nelle sue varietà Bianca e Dolce-precoce, a testimoniare la grande biodiversità genetica del patrimonio lucano. E poi la Giosana e la Jusana, la Santa Sofia, che hanno già dichiarato la grande carica aromatica di cui sono in possesso.
L’Alta Val d’Agri, è stata individuata come epicentro del Terzo Centro di Domesticazione della vite, fin dal secondo millennio A.C.e la tradizione della coltivazione incentrata sull’oynotron, il palo di sostegno della vite, fu subito individuato dai greci come la terra dei “pali di vite”, ovvero Enotria. In quest’area si sono svolte indagini interdisciplinari, ampelografiche, storiche e demografiche, per poter avere un quadro il più completo possibile delle antiche cultivar allevate. E cosi La Regione Basilicata, l’ALSIA, Azienda Lucana per lo sviluppo in Agricoltura, ed il Comune di Viggiano, hanno commissionato la lunga e complessa ricerca al CRA-UTV di Turi per il lato tecnico, ed al CNR di Tito, per i riferimenti storici, Istituti, questi, che si sono avvalsi, per le indagini sul territorio, della collaborazione dei soci viticoltori del Consorzio Terre dell’Alta Val d’Agri. E proprio nel Campo dimostrativo dell’ALSIA, in Villa d’Agri, il Comune di Viggiano ha anche finanziato la creazione, in situ, di un campo-collezione del materiale raccolto, per metterlo a disposizione dei viticoltori.
La Val d’Agri è risultata la via principale dei traffici condotti da Enotri, Lucani, Greci e quindi Romani, attraversando un’area rivelatasi di grande interesse economico per questi popoli che vi si erano insediati stabilmente e diffusamente fin dagli albori della civiltà. Gli scavi effettuati dall’ENI lungo il corso superiore dell’Agri hanno riportato alla luce evidenze archeologiche di straordinario interesse culturale, conferendo a quest’area interna della Basilicata, da sempre considerata marginale, un valore socio economico ed antropologico insospettato. Le numerose villae rusticae e le tante fattorie enotrie e lucane, mostrano chiare tracce di tutte le attrezzature impiegate nella coltivazione dell’olivo e della vite, i cui prodotti erano poi inviati nella capitale. Lungo tutto il fiume, di paese in paese, si possono seguire, tramite i cippi di confine,e le lapidi di sepoltura, le tante proprietà delle gens romane, ed una di queste, la gens Allia, imprenditori edili, diremmo oggi, impegnati nella produzione di tegole, ermici e anfore vinarie di terracotta, hanno disseminato tutto il meridione dei loro prodotti, individuabili attraverso i bolli apposti alle loro produzioni e dalle iscrizioni lapidee.
Questa famiglia romana aveva fattorie disseminate lungo tutta la Valle superiore dell’Agri, le cui tracce sono evidenti nel toponimo del Paese di Aliano (appartenenza alla gens Allia), nel nome di un fiume Alli e perfino nel nome di un’uva famosa, identificata come “l’uva coltivata dalla “gens Allia” e quindi Allianica.
La storia che ci racconta l’Archeologo del CNR dott. Stefano Del Lungo nella sezione da lui redatta è interessante ed affascinante e queste brevi notizie non rendono merito al lungo lavoro da lui svolto in collaborazione con il dott Angelo Caputo del CRA e ben spiegato nella pubblicazione che ne racchiude i risultati. Tra gli oltre 40 siti archeologici indagati, tutti dislocati lungo la riva sinistra del fiume, riferiti a sepolture, fattorie lucane ed enotrie, e villae rustcae romane, è di particolare interesse il tracciato della via Herculia, che congiungeva Venusia (Venosa) a Grumentum, e con la Villa rustica della nobile famiglia dei Praesentes, la cui figlia, Crispina, nota come “l’imperatrice lucana”, era andata sposa all’imperatore Commodo.
Quale fosse in realtà l’uva coltivata 2000 anni fa dalla gens Allia, non ci è dato di sapere con certezza, ma sopravvive ancor oggi il suo nome nell’ uva Aglianico, onore e vanto della viticoltura Lucana. Proprio la sua antichità ha permesso di conservare la grande biodiversità della specie, che, con la ricerca del progetto Basivin, ha individuato altre due mutazioni, avvenute nei secoli, del clone che oggi costituisce la maggior parte dei vigneti moderni di Aglianico. La riscoperta di vitigni autoctoni, lungamente ambientati nel territorio, significa riconoscere la grande identità del passato viticolo dell’Enotria, valorizzandola con la comunicazione della profonda identità viticola della Val d’Agri.”
Un territorio poco noto ai più ma capace di raccontarsi come pochi altri nel panorama nazionale e internazionale, grazie a ricerche approfondite e una molteplicità di dati a supporto di tesi che scardinano totalmente e/o in parte alcune diffuse convinzioni legate alla storia del vino italiano e mondiale. Per questo il mio invito è quello di approfondire la conoscenza di queste terre e della loro storia, attraverso le pubblicazioni e le informazioni che potrete reperire attraverso il sito del consorzio: www.terredellaltavaldagri.it.
- I VINI DA NON PERDERE AL VINITALY 2023di Wine Blog roll – Il Blog del Vino Italiano
Manca sempre meno alla 55ma edizione del Vinitaly che, dopo anni complessi, dovuti alla pandemia, può confidare su un ritorno a pieno regime, sia in termini di espositori (oltre 4000 le aziende presenti) che di “pubblico” potenziale. Confermate anche le aree tematiche: Vinitalybio, International wine hall, Vinitaly tasting, Vinitaly design, Micro Mega Wines and Enolitech.
Dal 2 al 5 aprile 2023, a Verona, operatori italiani e stranieri potranno confrontarsi con migliaia di realtà del panorama vitivinicolo italiano (e non solo) ma, come ogni anno, mi permetto di condividere, con chi vorrà fruirne, una selezione di vini da non perdere al prossimo Vinitaly. Si tratta di una “wine list” estrapolata dai migliori assaggi fatti dallo scorso aprile ad oggi. Il fine, come di consueto, è quello di darvi un canovaccio dal quale attingere per creare il vostro percorso all’interno del mare magnum delle referenze presenti in fiera.
I VINI DA NON PERDERE DAL VINITALY 2023
N.B.: le coordinate degli stand sono state inserite sulla base dei dati segnalati dal portale vinitalyplus.com ma potrebbero subire degli aggiornamenti. I riferimenti delle referenze si intendono tutti relativi alle annate attualmente in commercio e/o in presentazione al Vinitaly (degustate in anteprima).
Scarica qui la lista completa in pdf: https://drive.google.com/file/winelist-vinitaly
Valle d’Aosta
Torrette Superiore Vallée d’Aoste Dop – La Source (Pad 12 – A3/B3/C3 – Vival Associazione Viticoltori Valle d’Aosta)
“Vini Estremi” Valle d’Aosta Blanc de Morgex et de La Salle DOC – Cave Mont Blanc (Pad 12 – A3/B3/C3 – Vival Associazione Viticoltori Valle d’Aosta)
Cornalin Vallée d’Aoste Dop – Rosset Terroir (Pad 12 – A3/B3/C3 – Vival Associazione Viticoltori Valle d’Aosta)
Trentino e Alto-Adige
“Nature” Brut Nature Trento Doc – Pisoni (P 8 – B8/B9 3 – FIVI)
“Cimbrus” Brut VSDQ – Alfio Nicolodi (P 8 – E2)
“Masetto Privè” Trento Doc Riserva – Endrizzi (P3 – E4)
“For4Neri” Trentino Doc Pàs Dosé – Zanotelli (P 8 – B8/B9 9 – FIVI)
“Salisa” Trento Doc Brut Dosaggio Zero Millesimato – Villa Corniole (P3 – E2)
Pinot Nero Trentino Doc – Maso Poli (P3 – C2)
“Baticor” Trentino Pinot Nero Doc 2018 – Cantina Toblino (P3 – B4)
Chardonnay Trentino Doc – Cembra Cantina di Montagna (P 3 – C4/D4)
“Musivum – Vicinia” Pinot Grigio Trentino Doc Superiore – Mezzacorona (P 3 – B2)
Riesling Sudtirol Doc – Pacher Hof (P6 – C1/D1 – IDM – SÜDTIROL / ALTO ADIGE)
Riesling Alte Reben Alto Adige Doc – Falkenstein (P6 – C1/D1 – IDM – SÜDTIROL / ALTO ADIGE)
“600 BLANC DE BLANCS” Alto Adige Spumante Ris. Doc Pas Dosé – Cantina Kurtatsch (P6 – C1/D1)
“Nobilis” Santa Maddalena Classico Aldo Adige Doc – Obermoser (P6 – C1/D1 – IDM – SÜDTIROL / ALTO ADIGE)
“Vigna Rondell” Sudtirol Santa Maddalena Classico Doc – Franz Gojer (P6 – C3 – IDM – SÜDTIROL / ALTO ADIGE)
“Sass Roà” Alto Adige Doc Cabernet Sauvigno 2019 – Laimburg (P6 – B1 – IDM – SÜDTIROL / ALTO ADIGE)
Veneto
“Cuvée Augusto” Lessini Durello Doc Riserva Dosaggio Zero – Tenuta di Corte Giacobbe Dal Cero (P5 – G4/G5)
“IoAura” Lessini Durello Doc Riseva Metodo Classico – Vini Tonello (P8 – E2)
Prosecco Valdobbiadene Superiore Docg – Col Vetoraz (P6 – C5)
“I Palchi Foscarino Grande Cuvèe” Soave Classico Doc – Inama (P5 – F7)
“Vulcano” Soave Doc – Zambon (P8 – E2)
“Calvarino 5” Igt Bianco Veronese (cuvèe di annate) – Pieropan (P8 – D8/D9 -15 – FIVI)
“Passo delle Streghe” Moscato Secco Colli Euganei Doc – Vigne al Colle (P8 – F10/G10/H10 – 1 – FIVI)
“Summa” Custoza Superiore Doc – Az. Agr. Gorgo (P4 – A5)
“Montegrande” Soave Classico Doc – Prà Graziano (P7 – E3)
“Casa del Merlo” Colli Euganei Merlot Doc – Il Filò delle Vigne (P8 – H5)
“L’Antenato” Vino Rosso IGT Veneto (da rare uve autoctone) – Antichi Reassi (P10 – I2)
“Colpizzarda” Colli Berici Tai Rosso Doc – Dal Maso (P4 – B6)
“Maghi” Valpolicella Classico Superiore – Ca’ dei Maghi (P8 – G8/G9 – 17 – FIVI)
Valpolicella Classico Superiore Dop – Giovanni Ederle (P8 – E8/E9 – 4 – FIVI)
Valpolicella Superiore Doc – Le Guaite di Noemi (P8 – D8/D9 – 17)
“Ravazzol” Amarone della Valpolicella Classico DOCG Ca’ La Bionda – Ca’ la Bionda (P12 – A2)
“De Buris” Amarone della Valpolicella Docg – Tommasi (P5 – D2)
“Gemola” Colli Euganei Rosso Doc – Vignalta (P8 – E7)
“Checo” Amarone della Valpolicella Classico Docg – Damoli (P8 – H2/H3/H4 – 6 – CONSORZIO PER LA TUTELA VINI VALPOLICELLA)
“Vin del Sette” Recioto della Valpolicella Docg – Mizzon (P8 – F8/F9 – 18 – FIVI)
Lombardia
“InFiore” Lambrusco Rosato Metodo Tradizionale” – Cantine Caleffi (P8 – G8/G9 – 18 – FIVI)
Luogo d’Agosto Oltrepò Pavese Metodo Classico Bianco Docg – Alessio Brandolini (P8 – G8/G9 – 1 – FIVI)
“Francesco Battista” Franciacorta Riserva Docg Dosaggio Zero – I Barisei (Palaexpo – C1)
“89/90” Oltrepò Pavese Docg Metodo Classico – La Piotta Padroggi (P8 – E8/E9 – 9)
“Sommarovina” Sassella Valtellina Superiore Docg – Mamete Prevostini (Palaexpo A14/B14/C14/D14 – CONSORZIO TUTELA VINI VALTELLINA)
“Stella Retica” Valtellina Superiore Sassella Docg – Ar.Pe.Pe. (Palaexpo A14/B14/C14/D14 – CONSORZIO TUTELA VINI VALTELLINA)
Friuli Venezia-Giulia
Ribolla Gialla Spumante Dosaggio Zero – Collavini (P6 – B7)
Blanc de Noir Metodo Classico VSDQ – Perusini (P6 – B9)
“Vino degli Orti” Igt Venezia GIulia Igt – Tercic (P7 – C5)
Collio Bianco Doc – Edi Keber
“Klin” Collio Bianco Doc – Primosic (Pad F – 24MMW)
Pinot Bianco Collio Doc – Russiz Superiore (P6 – F8)
“Madonna d’aiuto” Friuli Colli Orientali Doc Pinot Grigio (Ramato) – Valentino Butussi (P6 – C9)
“Duality” Friuli Colli Orientali Doc Sauvignon – Specogna (P6 – B9)
“Myo” Friuli Colli Orientali Doc – Zorzettig (P6 – E2)
“Sontium” Bianco Friuli Isonzo Doc – I Feudi di Romans (P6 – E6)
“Malvasia Di Leo” Carso Doc – Castelvecchio (P7 -A3)
“Blanc Metodo Tradizionale” Igt Venezia Giulia – Simon di Brazzan (Pad F – 61bio)
“Orange” Igt Venezia Giulia Ribolla Gialla – Fiegl (P7 – A3)
“Vis Uvae” Venezia Giulia Igt – Il Carpino (P8 – E8/E9 -12 – FIVI)
Ribolla Riserva Doc Collio (Orange) – Tenuta Stella (Pad F – 46bio)
Schioppettino di Prepotto Friuli Colli Orientali Doc – Vie d’Alt (P6 – C8)
“Indigenously” Schioppettino di Prepotto Friuli Colli Orientali Doc – Vigna Lenuzza (P6 – C8)
Schioppettino Friuli Colli Orientali Doc – Flaibani (P8 – D8/D9 – 21 – FIVI)
Pignolo Friuli Colli Orientali Doc – Conte d’Attimis Maniago (P6 – A6)
Pinot Nero Friuli Isonzo Doc – Vie di Romans (P7 – C5)
Liguria
“U BACCAN” Pigato Riviera Ligure Di Ponente Doc – Bruna (P12 – B4 – VITE IN RIVIERA)
“Bon in Da Bon” Pigato Riviera Ligure di Ponente Doc – BioVio (P12 – B4 / P12 – D4 – VITE IN RIVIERA)
Soffio di Ponente Vermentino Riviera Ligure di Ponente Doc – Az. Agr. Dell’Erba (P12 – D4 – VITE IN RIVIERA)
”Solarancio” Vermentino Superiore Colli di Luni Doc – La Pietra del Focolare (P12 – A4/B4/C4)
Ormeasco di Pornassio Doc – Cascina Nirasca (P12 – D4 – VITE IN RIVIERA)
“Cappuccini” Igt Colline Savonesi – Innocenzo Turco (P12 – D4 – VITE IN RIVIERA)
“Maèn” Vermentino Superiore Riviera Ligure di Ponente Doc – Podere Grecale (P12 – D4 – VITE IN RIVIERA)
“Luvaira” Rossese di Dolceacqua Doc – Foresti (P12 – D4 – VITE IN RIVIERA)
Emilia-Romagna
“Leclisse” Lambrusco di Sorbara Doc “Metodo Ancestrale” – Paltrinieri (P9 – D17/E16 – GRUPPO MATURA)
“Il Mattaglio” Spumante Metodo Classico Dosaggio Zero – Cantina della Volta (P3 – E5)
“Gran Concerto” Metodo Classico Brut VSDQ – Medici Ermete (P7 – D7)
Lambrusco di Sorbara Dop Dosaggio Zero Metodo Classico – Silvia Zucchi (P8 – E2)
Pignoletto Classico Colli Bolognesi Docg – Manaresi (P8 – G8/G9 – 2)
“G.G.G.” Igt Sillaro – Vini Giovannini (P8 – E8/E9 – 12 – FIVI)
“Vitalba” Romagna Albana Secco Docg – Tre Monti (P8 – B8/B9 – 18 – FIVI)
“Le Lucciole” Romagna Sangiovese Riserva Predappio Doc – Chiara Condello (P8 – F1)
“Godenza” Romagna Sangiovese Predappio Doc – Noelia Ricci (P7 – 17BIO)
“Vigna del Generale” Romagna Sangiovese Riserva Predappio Doc – Fattoria Nicolucci (P1 – C7)
“I Probi” Romagna Sangiovese Modigliana Riserva Doc – Villa Papiano (P1 – C8/D14)
“Petra Honorii” Romagna Sangiovese Superiore Riserva Doc – Tenuta La Viola (P1 – C8/D14)
“Burson” Igt Ravenna Uva Longanesi – Tenuta Uccellina (P1 – C8/D14)
Ravenna Centesimino Igt – Ancarani (P8 – C8/C9 – 21 – FIVI)
Scaccomatto Romagna Albana Passito Docg – Fattoria Zerbina (P7 – E3)
Umbria
“Minganna” Igt Umbria Bianco – Villa Mongalli (P2 – A9/F9)
“Luigi e Giovanna” Orvieto Doc Classico Superiore – Barberani (P6 – E3)
“Fiorfiore” Umbria Igt Grechetto – Roccafiore (P2 – A9/F9)
“Anteprima Tonda!” Spoleto Doc Trebbiano Spoletino – Antonelli San Marco (P6 – D4)
“Le Tese” Spoleto Doc Trebbiano Spoletino – Romanelli (P2 – A9/F9)
Colle alle Macchie Montefalco Sagrantino Docg – Tabarrini (P12 – A2/B2)
“Brecciaro” Igt Ciliegiolo di Narni – Bussoletti (P2 – A9/F9)
“Rubesco Vigna Monticchio” Torgiano Rosso Docg Riserva – Lungarotti (P7 – B2)
Lazio
“Nzù” Igt Lazio Bianco Bellone – Marco Carpineti (Pad A – 26)
“Latour a Civitella” Igt Grechetto Civitella d’Agliano – Sergio Mottura (Pad A – 45)
“Vigneto Filonardi” Frascati Riserva Docg – Villa Simone (Pad A – 34)
“Fiorano Rosso” Vino Rosso – Tenuta di Fiorano (Pad A – 40 e P7 -F6/F7)
“Giacobbe” Cesanese di Olevano Romano Superiore Doc – Alberto Giacobbe (P8 – G8/G9 – 2 – FIVI)
Marche
“Darini” Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Metodo Classico Extra Brut – Tenuta Musone Cantina Colognola (P7 – F7)
“Millesimè” Pàs Dosé Metodo Classico – Mirizzi (P8 – F4)
“Bucci” Verdicchio Classico dei Castelli di Jesi Superiore Doc – Az. Agr. F.lli Bucci (P7 – C1)
“Selezione Gioacchino Garofoli” Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore – Casa Vinicola Garofoli (P7 – E7/E8)
“Misco” Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Riserva Docg – Tenuta di Tavignano (P7 – B9)
“La Rincrocca” Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Doc – La Staffa (P8 – E2)
“Senex” Verdicchio di Matelica Docg Riserva – Bisci (P7 – C8)
“Materga” Verdicchio di Matelica Docg Riserva – Cantine Pro.vi.ma. (P7 – C6)
“Revè” Offida Pecorino Docg – Velenosi (P7 – C10/C11)
“Onirocep” Falerio Pecorino Doc – Pantaleone (P8 – D8/D9 – 23 – FIVI)
“Innominata” Igt Marche Bianco (Garofanata) – Terracruda (P8 – G8/G9 – 5 – FIVI)
“Superbo Ancestrale” Bianchello del Metauro Superiore Doc – Cignano (P8 – FIVI)
“Mun” Igt Marche Rosato – La Calcinara (P8 – B8/B9 – 16 – FIVI)
“Nullius” Igt Marche Rosso – La Canosa (P7 – C9)
“Dorico Rosso” Conero Riserva Docg – Moroder (P7 – C6)
“Pepato” Serrapetrona Doc – Fontezoppa (P 7 – D9)
“Orgiolo” Lacrima di Morro d’Alba Superiore Doc – Marotti Campi (P7 – C8)
“Cinabro” Marche Rosso Igp (Bordò) – Le Caniette (P7 – C10)
“Sorlivio” Marche Rosso Igp (Sangiovese) – Vigneti Vallorani (P8 – A8/A9 – 5 – FIVI)
Abruzzo
Pecorino d’Abruzzo Doc – Tenuta I Fauri (P12 – E4-F4-G4 ecc… Consorzio Tutela vini d’Abruzzo)
Trebbiano d’Abruzzo Doc – Bossanova (Vi.Te. Vignaioli & Territori)
“Vigneto di Popoli” Trebbiano d’Abruzzo Doc – Valle Reale (P7 – B10)
“MPH” Trebbiano d’Abruzzo Doc – Tenuta Terraviva (Pad F – 1 VITE)
Trebbiano d’Abruzzo Doc – Barone Cornacchia (P12 – E4-F4-G4 ecc… Consorzio Tutela vini d’Abruzzo)
“Piana Marina” Trebbiano d’Abruzzo Doc – Torre Zambra – Famiglia De Cerchio (P8 – E4)
“Lu Sciablì” Igp Colline Pescaresi Cococciola Collezione Privata – Marchesi de’ Cordano (P12 – C1/D1)
“Orange” Vino Bianco – Valle Martello (P12 – E4-F4-G4 ecc… Consorzio Tutela vini d’Abruzzo)
Cerasuolo d’Abruzzo Doc – Di Sipio (P12 – F2)
Cerasuolo d’Abruzzo Doc – Tiberio (Pad F – 29 MMW)
“Mazzamurello” Montepulciano d’Abruzzo Doc – Torre dei Beati (P12 – E4-F4-G4 ecc… Consorzio Tutela vini d’Abruzzo)
Puglia
“Terre Bianche” Igp Murgia Bombino Bianco – Mazzone (P8 – F8/F9 – 3 – FIVI)
“Chakra Essenza” Igt Valle d’Itria Verdeca – Giovanni Aiello (P11 – C1-n5)
“Calavento – Orange” Igp Salento Malvasia bianca – Conti Zecca (P11 – F3)
“Cerasa” Igp Salento Rosato – Az. Vinicola Michele Calò e Figli (P7 – C4)
“Il Sale della Terra” Igt Puglia Nero di Troia – Antica Enotria (Pad F – 18 – Vintesa)
“Arlati” Salento Igp Susumaniello – Trullo di Pezza (P11 – F4)
“Jo” Salento Igp Negroamaro – Gianfranco Fino (P11 – H4/H3)
Basilicata
“SenSO2” Igt Basilicata Bianco – Taverna (P9 – D17/E16)
“Daginestra” Aglianico del Vulture Superiore Docg – Grifalco (P8 – H8/H9 – FIVI – e Pad F – 36MMW)
“Piano del Moro” Aglianico del Vulture Doc – Musto Carmelitano (P7 – C5 e P8 – F8/F9
Campania
Metodo Classico Ischia Bianco Doc – La Pietra di Tommasone (Pad B – NA 248)
“Pietrafumante” Caprettone Spumante Metodo Classico Millesimato Brut – Casa Setaro (UNIONCAMERE CAMPANIA – UNIONE REGIONALE DELLE CAMERE DI COMMERCIO DELLA CAMPANIA)
“Trentapioli” Asprinio d’Aversa Doc Brut – Salvatore Martusciello (UNIONCAMERE CAMPANIA – UNIONE REGIONALE DELLE CAMERE DI COMMERCIO DELLA CAMPANIA)
“Vigna del Lume” Ischia Biancolella Doc – Antonio Mazzella (P7 – F9)
“Torrefumo” Falanghina Campi Flegrei Dop – Cantine del Mare (Pad B – 225)
“Fiorduva” Costa d’Amalfi Furore Bianco Doc – Marisa Cuomo (P3 – C6)
”Quartara” Colli di Salerno Igt – Lunarossa (Pad B – 195)
Coda di Volpe Sannio Dop – Il Poggio (Pad B – D1)
“Chiusa” Fiano Sannio Dop – Fosso degli Angeli (Pad F – 74bio)
“Cambioluna” Igp Falanghina del Beneventano – Cantine Tora (Pad B – 122-124 Area Sannio)
“Lapazio” Ipg Paestum Bianco – Francesca Fiasco (P9 – D17/E16 – GRUPPO MATURA)
“Oi Nì” Fiano Igt Campania – Tenuta Scuotto (Pad B – D1)
“Tognano” Fiano di Avellino Dop Riserva – Rocca del Principe (Pad B – D1)
“Oikos” Greco di Tufo Docg – Fonzone (Pad B – D1)
“Tenuta Camaldoli” Campi Flegrei Piedirosso Riserva Doc – Cantine Astroni (UNIONCAMERE CAMPANIA – UNIONE REGIONALE DELLE CAMERE DI COMMERCIO DELLA CAMPANIA)
Taurasi Docg – Perillo (Pad B – D1)
“Macchiusanelle” Campania Rosso Igp – Fabio De Beaumont (P8 – B8/B9 – 12 – FIVI)
“Per’ e’ Palummo” Ischia Doc – Cenatiempo (UNIONCAMERE CAMPANIA – UNIONE REGIONALE DELLE CAMERE DI COMMERCIO DELLA CAMPANIA)
Sannio Piedirosso Dop – Fontanavecchia (Pad B – D1)
Aglianico del Taburno Riserva Docg – Nifo Serrapocchiello (Pad B – D1)
Sardegna
Metodo Classico VSDQ Brut – Quartomoro (P8 – B7 – 25)
“Filighe” Vermentino di Sardegna Doc Metodo Classico- Cherchi (P8 – A1)
“Frinas” Vermentino di Sardegna Doc – Carpante (P8 – B3 – 39)
“Ziru” Igt Isola dei Nuraghi Bianco – Antonella Corda (P8 – H8/H9 – 5 – FIVI)
“Mattìo” Igt Barbagia – Francesco Cadinu (Pad F – 6MMW)
Panzalte Isola dei Nuraghi Igt – Berritta (P8 – G8/G9 – 21 FIVI)
“Al Sol Brilla” Igt Isola dei Nuraghi Vermentino – La Contralta (P8 – D6)
“Don Aldo” Igt Valle del Tirso Nieddera Rosso – Davide Orro (P8 – B6 – 46)
“Balente” Mandrolisai Superiore Doc – Carboni (P7 – E11/F10)
“Angraris” Mandrolisai Superiore Doc – Fradiles (P8 – A7-64)
“Olieddu” Igt Isola dei Nuraghi Cagnulari – Mario Bagella (P9 – D17/E16)
“Ghirada Gurguruo” Cannonau di Sardegna Doc – VikeVike (Pad F – 3MMW)
“Perda Rubia” Cannonau di Sardegna Doc – Tenute Perda Rubia (P8 – B2 – 59)
“Antico Gregori” Vernaccia di Oristano Riserva Doc – Contini (P8 – D1)
Vernaccia di Oristano Riserva Doc – Silvio Carta (P8 – C2 – 9)
Molise
“Fannia” Falanghina del Molise Doc – Campi Valerio (P7 – F3)
“Templo” Malvasia del Molise Doc – Cianfagna (P11 – F5/G5)
“Colle Cervino” Tintilia del Molise Rosso Dop – Catabbo (P11 – F5/G5)
“Settevigne” Molise Doc Tintilia – Claudio Cipressi (P11 – F5/G5)
Calabria
“Zoe” VSDQ Metodo Classico 50 mesi Pàs Dosé – Tenute Pacelli (P8 – D8/D9 – 4 – FIVI)
“Neostos” Igt Calabria Pecorello – Spiriti Ebbri (P7 – B4)
“Autoritratto” Igt Calabria Bianco – Antonella Lombardo (P12 – B5/C5/D5)
Calabria Igt Mantonico – Statti (P7 – F8)
“Olimpia” Vino Bianco – Nesci (P12 – B5/C5)
“Orange” Igt Calabria Bianco Zibibbo – Cantine Benvenuto (P12 – B5/C5)
Cirò Doc Classico Superiore Riserva – ‘A Vita
““Eleuteria” Igp Calabria Rosso – Tenuta del Travale (Pad F – 30MMW)
“’A Batia” Igt Calabria Rosso – Casa Comerci
Sicilia
VSDQ Metodo Classico Sicilia Doc Extra Brut – Baglio del Cristo di Campobello (P2 – 21)
VSDQ Metodo Classico Pàs Dosé – Cantine Fina (P2 – G92)
“Milasso Classico” VSDQ Metodo Classico Brut – Milazzo (P2 – 56)
“Murgo” VSDQ Metodo Classico Extra Brut – Cantine Murgo 1860 (P2 A/B/C 40)
“Soste Tre Santi” Etna Doc Metodo Classico Brut – Nicosia (P2 – 8)
“Salina” Igt Terre Siciliane BIanco – Barone di Villagrande (P2 A/B/C 40)
“Fronte bosco” Contrada Volpare Etna Bianco – Maugeri (P2 – EW 28)
“Lindo” Etna Bianco Superiore Doc – Iuppa (P2 – A/B/C)
“Contrada Arcuria” Etna Bianco Doc – Graci (P2 – A/B/C)
“Pietramarina” Etna Bianco Superiore Doc – Benanti (P2 – A/B/C)
“A’ Puddara” Etna Bianco Doc – Tenuta di Fessina (P2 – A/B/C)
Bianco Pomice Terre Siciliane Bianco Igp – Tenuta di Castellaro (P2 – 37)
“Forfice” Cerasuolo di Vittoria Classico Docg – Paolo Calì (P8 – B8/B9 – 22 – FIVI)
Vrucara Nero d’Avola Sicilia Doc – Feudo Montoni (P7 – B5 e P2 – 42)
“Piano delle Colombe” San Lorenzo Etna Rosso Doc – Girolamo Russo (P2 A/B/C 40)
“Davanti Casa” Feudo Pignatone Etna Rosso Doc – Emiliano Falsini (P9 – D17/E16 – GRUPPO MATURA)
“Contrada Blandano” Entra Rosso Doc Riserva – Terra Costantino (P2 A/B/C 40)
Perricone Igt Terre Siciliane – Porta del Vento (Pad F – 1VITE)
“Dumè” Sicilia Doc Frappato – Tenuta Gorghi Tondi (P2 – 35)
“Mastronicola – Gran Cru delle Colline Funaresi” Igt Sicilia Doc – Cambria (P2 – 46)
Marsala Vergine Riserva Secco Doc 1980 – Heritage Francesco Intorcia (P2 – 29)
Piemonte
“1968 ” Caluso Spumante Metodo Classico Doc – Orsolani (P10 – L2)
“San Giorgio” Erbaluce di Caluso Spumante Docg Brut – Cieck (P8 – F8/F9 – 14 – FIVI)
“Zero” Metodo Classico Altalanga Docg Pàs Dosè – Enrico Serafino (P10 – G1)
“Brut Nature” Altalanga Docg Pàs Dosé – Fabio Perrone (P10 – D3)
Blanc de Blancs Altalanga Riserva Docg Brut Nature – Deltetto (P10 – N2)
Gavi Docg Metodo Classico – Il Poggio di Gavi (P10 – N2)
“Strangè” Langhe Doc Chardonnay – Piazzo Comm. Armando (P10 – O2)
“Costaparadiso” Erbaluce di Caluso Docg – Cantine Crosio (P10 – H3)
“Cinque” Langhe Doc – Olivero Mario (P10 – C1/D1)
“Il Montino” Colli Tortonesi Timorasso Doc – La Colombera (P10 – O3)
Piemonte Doc Moscato (Secco”) – Quila (P8 – E8/E9 – 24 – FIVI)
βιαηκΩ Vino bianco – Le Piane (P12 – D4)
“Poliedro” Vino Bianco Macerato – Vigneti Repetto (P10 – H3)
Carema Riserva Doc – Cantina dei Produttori Nebbiolo di Carema (P10 – H3)
Prünent Valli Ossolane Nebbiolo Superiore Doc – Cantine Garrone (P10 – E3)
Lessona Doc – Villa Guelpa (P10 – I3)
“Osso San Grato” Gattinara Docg – Antoniolo (P10 – E3)
“Borgofranco” Gattinara Riserva Docg – Cantina Delsignore (P10 – E3)
“Adele” Boca Doc – Davide Carlone (P10 – E3)
Albugnano Doc – Tenuta Tamburnin (P10 – R3)
“Arvelè” Freisa Superiore Doc – Cascina Gilli (P10 – N3)
“Diverso” Acqui Rosso Docg – Cascina Cabonaldo “Gallo” (P10 – G3/F3)
Freisa Langhe Doc – 499 (P10 – L2)
Freisa d’Asti Doc – Garrone Evasio & Figlio (P10 – H3 – Isola 7.5 – Associazione +Freisa)
“Le Serre” Grignolino d’Asti Doc – Caldera (P10 – Q4)
“Na’ Vota” Ruchè di Castagnole Monferrato Docg – Cantine Sant’Agata (P10 – E3)
Pelaverga Verduno Doc – Comm. G.B. Burlotto (P10 – L2)
“Speziale” Verduno Pelaverga Doc – F.lli Alessandria (P10 – N1)
“La Bogliona” Barbera d’Asti Superiore Docg – Scarpa (P10 – L4)
“Viti Vecchie” Nizza Docg – Gianni Doglia (P10 – N2)
Dolcetto di Diano d’Alba Superiore “Garabei” Docg – Abrigo Giovanni (P8 – B8/B9 – 19 – FIVI)
“Bric Valdiana” Roero Docg – Giovanni Almondo (P10 – E2)
“Sanadaive” Barbaresco Docg – Adriano Marco e Vittorio (P8 – A8/A9 – 6 – FIVI)
“Montersino” Barbaresco Docg – Virna Borgogno (P10 – O3)
“L’ultimo degli Onesti” Barbaresco Docg – Mustela (P10 – C1/D1)
“Boito” Barbaresco Riserva Docg – Rizzi (P10 – P2)
“Ester Canale Rosso” Langhe Nebbiolo Doc – Giovanni Rosso (P8 – L2)
“Ciabot Mentin” Barolo Docg – Domenico Clerico (P10 – H4)
“Ravera” Barolo Docg – Cogno (P10 – P2)
“Villero” Barolo Docg – Giacomo Fenocchio (P10 – G1)
“Bricco Boschis – Vigna San Giuseppe” Barolo Docg Riserva – Cavallotto (P10 – M3)
“Bussia” Riserva Barolo Docg – Livia Fontana (P10 – C2)
“San Lorenzo di Verduno” Barolo Docg – Diego Morra (P10 – M2)
Barolo del Comune di La Morra Docg – Crissante Alessandria (P10 – E3)
“La Foia – Arborina” Barolo Docg – Curto Marco (P10 – E3)
“Le Coste di Monforte” Barolo Docg – Silvano Bolmida (P10 – R2)
“Pichemej” Barolo Docg – Gian Piero Marrone (P10 – P2)
“Bricco delle Viole” Barolo Docg – G.D. Vajra (P10 – M4)
“Bussia” Barolo Docg – Cascina Adelaide (P10 O2)
“Indio” Bricco Ambrogio Barolo Docg Riserva – Negretti (P10 – C1/D1)
“Gabutti” Barolo Docg Riserva – Sordo (P10 – I4)
Asti Metodo Classico Dolce Docg – Alice Belcolle (P10 – P2)
“Pineto” Brachetto d’Acqui Docg – Marenco (P10 – I3)
Toscana
“L’Eccezione” VSDQ Metodo Classico Brut Nature – Podere la Regola (P7 – A3 e P9 – B2)
“Aetos” VSDQ Metodo Classico Extra Brut – Tenuta Sanoner (Pad F – 38MMW)
“Lassù a Lamole” Igt Alta Valle della Greve – Sara & Jurij Fiore Viticoltori (P9 – A12/A13)
“Fosso di Corsano” Colli di Luni Doc Vermentino – Terenzuola (P9 – C10)
“Campo alla Pieve” Vernaccia di San Gimignano Docg – Colombaio di Santa Chiara (P9 – A16)
“Donna Gina” Vernaccia di San Gimignano Docg – Fattoria di Fugnano (P9 – C14 – 4)
“Marmato” Maremma Toscana Doc 2021 – Il Poderone “Terre dell’Etruria” (P9 – B12)
“Bianco di Trinoro” Igt Toscana Bianco – Tenuta di Trinoro (P8 – I4)
“Mimesi” Igt Costa Toscana Vermentino – Tenuta di Ghizzano (P9 – B13 – 7)
“Ghiochessa” Bolgheri Vermentino Doc – Le Vigne di Silvia (P9 – D6)
“Noi 4” Bolgheri Rosso Doc – Tenuta Sette Cieli (P9 – D6)
“Lienà” Igt Toscana Cabernet Franc – Chiappini (P9 – D6)
“Codice V” Maremma Toscana Doc Vermentino – Tenuta Belguardo (P9 – C15)
“Bianco di Riecine” Igt Toscana Bianco – Riecine (P9 – D3 – 11)
“Uva dei Colombi” Piaggia Carmignano Riserva Docg – Piaggia (P9 – E8/E9)
“Villa di Capezzana” Carmignano Docg – Capezzana (P9 – B1)
“Crano” Cortona Doc Syrah – Baldetti (P7 – A3)
“Il Barbiglione” Terre di Pisa Rosso Doc – Usiglian del Vescovo (P9 – D7)
“Ceppatella” Terre di Pisa Sangiovese Doc – Fattoria Fibbiano (P9 – B13 – 1)
“Opera in Rosso” Sangiovese Terre di Pisa Doc – Podere la Chiesa (P9 – B13 – 13)
“Severus” Igt Toscana Sangiovese – Podere Marcampo (P9 – B13 – 2)
“Poggio ai Chiari” Sangiovese Toscana Igt – Colle Santa Mustiola (P9 – C10)
“Chiorre” Merlot Toscana Igt – Cantina Canaio (P8 – F10/G10/H10 – 7 – FIVI)
“Rude” Igt Toscana Sangiovese – Cantina Dainelli (P9 – D17/E16)
“Le Caggiole” Vino Nobile di Montepulciano Docg – Tiberini (P9 – B17)
“Poggio Diamante” Chianti Rufina Riserva – Marchesi Gondi (P9 – D10)
Chianti Classico Docg – Quercia al Poggio (P9 – C4)
“Badiola” Chianti Classico Gran Selezione Docg – Mazzei (P9 – C15)
“Harenae” Toscana Igt – Casa Emma (P9 – E7/E8)
Chianti Classico Riserva Docg – Pomona (P8 – C8/C9 – 21 – FIVI)
“Le Vigne” Chianti Classico Riserva – Istine (P8 – F10/G10/H10 – 3 – FIVI)
Gran Selezione Chianti Classico Docg – I Fabbri (P8 – D8/D9 – 21 – FIVI)
“Vigna il Poggio” Gran Selezione Chianti Classico Docg – Castello di Monsanto (P9 – D9)
“Celarium” Gran Selezione Chianti Classico Docg – Lecci e Brocchi (P9 – C6)
Querciolaia Maremma Toscana Doc Alicante – Mantellassi (P9 – A13/A14)
“Oltreconfine” Maremma Toscana Doc Grenache – Bruni (P9 – C9)
Pinot Nero Toscana Igt – San Felo (P9 – C16)
“Baditella” Rosso di Montalcino Doc – Col d’Orcia (P9 – D16)
“Per il Babbo” Rosso di Montalcino Doc – Tiezzi (P9 – B7 – 39)
“Madonna delle Grazie” Brunello di Montalcino Docg – Il Marroneto (P9 – C3)
“Colombaio” Brunello di Montalcino Docg – Cava D’Onice (P9 – B7 – 44)
Brunello di Montalcino Docg – Castello Tricerchi (P9 – B8 – 47)
Brunello di Montalcino Docg – Pietroso (P9 – B8 – 50)
Brunello di Montalcino Docg – Salvioni La Cerbaiola (P9 – C10)
Brunello di Montalcino Docg – Sanlorenzo (P9 – B8 – 49)
Brunello di Montalcino Docg – San Guglielmo (P8 – C8/C9 – 4)
Brunello di Montalcino Docg – Le Potazzine (P9 – A7)
Brunello di Montalcino Docg – Fuligni (P9 – C7)
“Poggiarelli” Brunello di Montalcino Docg – Cortonesi (P9 – B5 – 26)
Brunello di Montalcino Docg – Padelletti (P9 – B7 – 46)
Brunello di Montalcino Docg – Capanna (P9 – B5 – 25)
“Vigna del Suolo” Brunello di Montalcino Docg – Argiano (P9 – C7)
“Vigna Montosoli” Brunello di Montalcino Docg – Canalicchio di Sopra (P9 – B7 – 33)
“A Diletta” Brunello di Montalcino Docg – Col di Lamo (P9 – B5 – 17)
Focus territoriale:Il territorio che ho scelto di consigliarmi per un focus approfondito al Vinitaly è il Monferrato, in tutte le sue sfaccettature. In particolare, in questa edizione del Vinitaly, potrete approfondire le dinamiche di alcune delle più interessanti denominazioni locali attraverso degli spazi associativi e consortili dedicati a Grignolino, Freisa, Albugnano (Nebbiolo) e Brachetto:
- Associazione +Freisa (che coinvolge produttori in rappresentanza di tutte le denominazioni in cui la Freisa è contemplata, ergo non solo del Monferrato), Associazione Produttori Grignolino d’Asti Doc e Piemonte Grignolino Doc: Pad 10 – H3 – Isola 7.5;
- Associazione Albugnano 549 Vignaioli Albugnano Doc: Pad 10 F3-G3;
- Consorzio Tutela Brachetto d’Acqui Docg: Pad 10 H3.
Alcune informazioni utili sul Vinitaly 2023:
Il Vinitaly ospita ogni anno oltre 4.000 espositori, 125.000 visitatori e 33.000 buyer esteri. Quest’anno la manifestazione sarà divisa in varie aree tematiche tra cui Vinitalybio, International wine, Vinitaly tasting, Vinitaly design, Micro Mega Wines and Enolitech.
Vinitalybio è la sezione dedicata al vino biologico prodotto sia in italia che all’estero, mentre International Wine è dedicata solamente alla produzione internazionale, con numerose degustazioni volte a far conoscere vini e distillati di vari paesi tra cui Austria, Slovenia, Serbia, Turchia, Croazia, Argentina, Spagna, Sudafrica e molti altri. Vinitaly tasting è un evento – degustazione in collaborazione con il giornalista Daniele Cernilli mentre Vinitaly Design si occupa di tutto ciò che è legato alla promozione del vino: dai bicchieri alle confezioni regalo, dell’oggettistica agli arredi per le cantine, i ristoranti e le enoteche. Qui si possono incontrare i buyer del mondo Horeca (Hotel/Restaurant/Cafè) e gli espositori di Vinitaly che propongono varie degustazioni. Micro Mega Wines è una nuova iniziativa pensata per le aziende che hanno piccole produzioni ma di alta qualità, da vitigni sia autoctoni che internazionali. Infine, Enolitech è il salone internazionale che si occupa della tecnologia applicata alla vitivinicoltura, all’olivicoltura e al beverage.
La fiera è aperta dalle 9.30 alle 18.00. Per mantenere lo standard professionale di questa manifestazione, l’accesso è consentito solamente ad operatori specializzati e maggiorenni.
Tariffe
Biglietto giornaliero Vinitaly: € 120,00 (IVA inclusa) + € 6,00 di costi di commissione
Abbonamento Vinitaly: € 260,00 (IVA inclusa) + € 13,00 di costi di commissioneLa biglietteria è esclusivamente online, non saranno attivate casse on-site:
https://www.vinitaly.com/verona/operatore/titoli-di-accesso/
Se sei un sommelier per passione o lavori per un’azienda vitivinicola che NON espone a Vinitaly, le giornate di visita a te dedicate sono domenica 2 aprile e mercoledì 5 aprile 2023.
Per tutti i winelovers che non potranno prendere parte alla fiera ma vorranno godersi l’atmosfera del Vinitaly nel cuore di Verona, ecco il consueto folto programma di eventi “fuori salone”: vinitalyandthecity.com.Ci vediamo a Verona!
F.S.R.
#WineIsSharing
- Vino Nobile di Montepulciano – I migliori vini assaggiati all’anteprima 2023di Wine Blog roll – Il Blog del Vino Italiano
Il ciclo delle anteprime del vino toscano continua con una delle sue tappe storiche, ovvero quella di Montepulciano e del suo Nobile.
L’anteprima del Vino Nobile di Montepulciano, prima DOCG italiana (1980), è una delle più controverse (nonostante i pochi campioni presenti) in termini meramente degustativi, in quanto le annate in degustazione sono molteplici e la poca linearità interpretativa e di uscita sul mercato porta a dover avere un approccio molto più orientato alla singola referenza che al quadro territoriale generale.
63 i vini in degustazione suddivisi in: 22 campioni di vino Nobile di Montepulciano Docg “classico” dell’annata 2020 (focus dell’anteprima) oltre alle 3 “selezioni” della stessa annata; 13 vino Nobile di Montepulciano Docg Riserva 2019; 25 “annate precedenti”, ovvero uscite ritardate sia della versione “classico” che di selezione e riserva.
N.B.: per correttezza, ai fini della selezione, sono stati contemplati solo i vini degustati alla cieca durante la sessione stampa e non i vini presenti ai banchi d’assaggio alla presenza dei produttori.I MIGLIORI VINI NOBILE DI MONTEPULCIANO DOCG ASSAGGIATI ALL’ANTEPRIMA 2023 (“classico”, selezione e riserva)
Vino Nobile di Montepulciano Docg annata 2020
Report annata 2020 areale Nobile di Montepulciano
Andamento meteorologico
“Nel primo trimestre dell’anno la piovosità è stata molto scarsa mentre le temperature, rispetto alle medie dello stesso periodo, sono state più alte in gennaio e febbraio e nella media in marzo. Marzo però è stato caratterizzato da temperature prevalentemente sopra la media nelle prime tre settimane e da temperature decisamente sotto la media nell’ultima settimana. I mesi di aprile e maggio hanno fatto registrare temperature poco sopra la media, giornate luminose e con importanti escursioni termiche e pochi e deboli eventi piovosi. Al contrario, giugno è stato caratterizzato da temperature di quasi 4°C sotto la media del periodo e da una piovosità doppia rispetto alla media che ha abbondantemente reintegrato le riserve idriche dei terreni. Luglio e agosto hanno avuto un decorso che rientra nella norma: le temperature massime si sono portate spesso sopra i 30°C ma sono stati pochi i giorni in cui hanno superato i valori critici di 36-37°C; le piogge si sono concentrate in pochi eventi di forte intensità che in collina poco hanno giovato alle piante in quanto il ruscellamento delle acque è stato forte. Il mese di settembre ha avuto due fasi: i primi 20 giorni sono stati una successione di belle giornate con temperature ben sopra la media, soleggiate e asciutte; l’ultima decade invece è stata caratterizzata da forti temporali, in qualche caso accompagnati da violente grandinate, e da un drastico abbassamento delle temperature. In ottobre gli eventi piovosi sono stati frequenti, soprattutto nella seconda metà del mese, mentre le temperature sono state sopra le media nella prima decade e sotto la media nella rimanente parte del mese. In sintesi il 2020 è stato caratterizzato da un mese di giugno decisamente “freddo” e piovoso e da un autunno che ha fatto il suo esordio con piogge abbondanti e un repentino calo delle temperature.
Andamento vegeto-produttivo
Il germogliamento è iniziato nell’ultima settimana di marzo ed è terminato solo alla fine della seconda decade di aprile. Infatti, gli abbassamenti delle temperature verificatisi tra il 23 e il 26 marzo e tra l’1 e il 3 aprile hanno rallentato l’incipiente schiusura delle gemme dilatando fortemente questa fase fenologica. La crescita dei germogli nei mesi di aprile e maggio è stata continua e regolare, ma lenta, sia a causa delle forti escursioni termiche tra il giorno e la notte, sia a causa della limitata disponibilità idrica dei terreni, in particolare in quelli poco profondi. La fioritura della gran parte dei vigneti di Sangiovese si è concentrata nell’ultima decade del mese di maggio ed è stata breve, rapida e contemporanea. Nelle varietà più tardive come Canaiolo, Trebbiano e Malvasia e nei vigneti che si trovano alle altitudini più elevate della denominazione, invece, la fioritura si è conclusa verso la metà di giugno a causa delle abbondanti piogge e del relativo calo termico verificatosi tra il 5 e il 12 giugno.
A partire dal 20 giugno le temperature si sono portate a livelli estivi, con massime tra i 27 e i 30°C, e la vegetazione ha cominciato a crescere con ritmi sostenuti, grazie anche alle copiose piogge che hanno ripristinato abbondantemente le riserve idriche dei terreni.
L’attività vegetativa è continuata per tutto il mese di luglio per poi rallentare e fermarsi nella seconda metà di agosto via via che il contenuto idrico dei terreni andava riducendosi, data la forte evapotraspirazione indotta dalle temperature del periodo. Solo in alcune zone localizzate, a forte pendenza, dove le piogge di luglio non sono riuscite ad infiltrarsi, si sono verificati stress idrici e conseguenti parziali defogliazioni. L’invaiatura è iniziata intorno al 20 luglio e si è conclusa circa un mese dopo, in concomitanza dell’arresto dell’attività vegetativa.
La successiva fase di maturazione dei grappoli ha potuto godere della buona luminosità e delle temperature ottimali di agosto e delle prime tre settimane di settembre. A partire dal 20 settembre le temperature si sono abbassate e sono cadute abbondanti piogge, per cui la maturazione, giunta al termine o quasi, ha subito un brusco rallentamento. Le piogge, in particolare, hanno determinato un leggero incremento del peso degli acini e un rallentamento della maturazione tecnologica (incremento degli zuccheri e diminuzione degli acidi) ma non hanno impedito il procedere della maturazione fenolica, pertanto, in generale, sono stati ottenuti mosti di composizione equilibrata.
Le piogge ovviamente hanno interferito fortemente con le operazioni di raccolta che, iniziate già verso il 15 di settembre in alcune aree della denominazione, si sono protratte senza interruzione, al fine di evitare scadimenti qualitativi da infezioni botritiche, fino alla prima settimana di ottobre.
Riepilogo delle principali fasi fenologiche Germogliamento: 28 marzo – 19 aprile.
Fioritura: 22-31 maggio.
Invaiatura: 21 luglio – 21 agosto.”I MIGLIORI VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO DOCG ANNATA 2020
Az. Agricola Tiberini Vino Nobile di Montepulciano Docg 2020 “Podere Le Caggiole”: frutto fresco, fiore fine e accenni di sottobosco, per un vino che mostra armonia al naso e concretezza al sorso, materico e dal giusto grip tannico. Non manca, però, di dinamica di beva grazie al buono slancio acido e al finale piacevolmente ematico.
Boscarelli Vino Nobile di Montepulciano Docg 2020: classico nell’accezione meno anacronistica del termine. Una nitida fotografia dell’annata, interpretata sapientemente nella quasi totale sincronia delle maturazioni (sempre più difficile) e nell’estrazione garbata. Elegantemente persistente.
Dei Vino Nobile di Montepulciano Docg 2020: buona dolcezza di frutto, fine il fiore e ben integrata la spezia. Sorso ampio in ingresso ma capace di distendersi con buona disinvoltura e senza particolari ostacoli tannici. Chiude tra ferro e sale.
Fattoria della Talosa Vino Nobile di Montepulciano Docg 2020 “Alboreto”: armonico al naso, con un legno ben integrato e una speziatura intrigante. Buona dinamica di beva, generosa in ingresso, ampia nel centro bocca e di buon allungo saporito. Tannini ben delineati.
Un’annata che, nonostante il meteo non sempre favorevole, si dimostra in linea con le aspettative sia in termini di armonia olfattiva (quasi totalmente assenti surmaturazioni e “cotture”) sia per quanto concerne l’equilibro fra struttura e acidità (rare le sovrastrutture e la spina dorsale acida, seppur analiticamente non così sostanziosa, sostiene bene gran parte dei vini assaggiati in termini di percezione di freschezza e slancio). Di certo la cifra distintiva dell’annata è da ricondurre non solo agli esiti degli andamenti climatici stagionali ma anche alla sempre più consapevole gestione della matrice tannica da parte dei produttori di Montepulciano che hanno saputo gestire al meglio le vendemmie in termini di epoca di raccolta e maturità fenolica.
Vino Nobile di Montepulciano Docg “Selezione” annate 2020
Lunadoro Vino Nobile di Montepulciano Docg 2020 “Pagliareto”: nitido al naso, pulito nel frutto e fine nel fiore, con lievi folate balsamiche a fare da prefazione a un sorso equilibrato nel gioco fra struttura e acidità, ritmato nella beva. Tannini cesellati e chiusura ematica.
Vino Nobile di Montepulciano Docg Riserva 2019
Il Molinaccio Vino Nobile di Montepulciano Docg Riserva 2019 “La Poiana”: riconoscibile nella sua iniziale austerità che non ci mette molto a trasformarsi in concreta aderenza territoriale e stilistica. Sorso integro, composto, dal grip tannico ancora in divenire, come si confà a un Nobile che necessita ancora di qualche mese di bottiglia per raggiungere un’armonia che durerà nel tempo.
Le Berne Vino Nobile di Montepulciano Docg Riserva 2019: buona maturità di frutto, fiore e spezia in armonia, con note boisè ancora da integrare olfattivamente ma già in amalgama nel sorso. Sorso materico, sfaccettato e saporito.
Vino Nobile di Montepulciano “annate precedenti”
Lombardo Vino Nobile di Montepulciano Docg 2019: il frutto più generoso e croccante del novero, con buona freschezza e spezia nera fine e intrigante. Sorso che entra ampio per poi svolgersi con tonicità e buona profondità ematica. Tannini ben gestiti.
Contucci Vino Nobile di Montepulciano Docg 2018: altro esempio di classicità e di aderenza territoriale e all’annata. Vino armonico al naso e dinamico all’assaggio. Teso e vibrante nell’allungo e decisamente saporito il finale. Eccellente definizione tannica.
De’Ricci Vino Nobile di Montepulciano Docg 2018 Selezione “Soraldo”: intenso nel frutto, armonico nel fiore, sottobosco e lievi note balsamiche completano lo spettro olfattivo. Sorso deciso, dalla tessitura tattile ben definita e un finale lungamente sanguigno.
Az. Agricola Tiberini Selezione “Vigne Vecchie di Famiglia” 2017: nonostante l’annata è capace di coniugare maturità di frutto a freschezza floreale e balsamica. Concreto il sorso che non lesina materia ma sa tendersi e distendersi grazie al buon nerbo acido. Tannini fitti e finale umami.
Considerazioni generali
In linea di massima anche quest’anno l’anteprima del Vino Nobile ha offerto molti spunti di riflessione e alcuni assaggi rimarchevoli per afferenza territoriale e coerenza con l’annata, con un ulteriore passo in avanti verso una più sensibile e contemporanea interpretazione dell’identità che non può “più” contemplare le durezze come valori aggiunti e la mancanza di “prontezza” come un fattore qualitativo che ne determini – almeno per quanto concerne le versioni “classiche” – una longevità che difficilmente verrà sperimentata dal consumatore (fortunatamente le vendite del Nobile sono in crescita e si presume che i vini immessi sul mercato vengano bevuti entro 1 o 2 anni dall’uscita). Nell’ottica della valorizzazione di più determinanti e distintivi fattori come quelli relativi all’aderenza alle singole sottozone, attendiamo con malcelata curiosità i vini che porteranno in etichetta il riferimento alle “Pievi”, ovvero alle UGA in cui saranno prodotti. Un passo fondamentale per elevare la percezione di una denominazione che merita di trovare equilibri che vertano sempre più verso l’alto (sia in termini di posizionamento che di percezione di valore), non solo per la storicità e la vocazione dell’areale vitivinicolo ma anche per la capacità di portare nel calice vini pregni di un concetto di terroir che attinga al meglio del passato senza risultare anacronistico e guardi al presente come a un’evoluzione positiva in termini di consapevolezza delle proprie virtù. Va ricordato, inoltre, che l’enoturismo rappresenta un polmone fondamentale per il mercato del Vino Nobile che vede vendere ca. il 30% della produzione da cantina e questo aspetto, oltre alla maggior marginalità, ergo a una migliore sostenibilità economica aziendale, può e deve essere “sfruttato” – nella miglior accezione del termine – come veicolo per far conoscere le peculiarità più intime e determinanti non solo delle singole realtà, bensì dell’areale tutto, attraverso espressioni di liquide che antepongano la territorialità alle disquisizioni su varietà e stilistica.
In ultimo, il Rosso di Montepulciano che resta relegato ai margini dell’anteprima (è possibile assaggiarlo ai banchi d’assaggio ma non sempre viene degustato dalla stampa, visto il poco tempo a disposizione e le tante referenze disponibili in tale contesto) ma che non disdegnerei di trovare, quanto meno come possibilità, nella sessione stampa della degustazione dell’anteprima. Credo che la contemporaneità di alcune interpretazioni di rosso e la loro capacità di incontrare palati meno avvezzi alle durezze di alcuni Nobile, possa offrire un ulteriore punto di vista sulla denominazione, nonché fungere da indicatore della qualità del lavoro dei produttori locali anche in quello che, per molti, è il vino “d’ingresso” – nonché il biglietto da visita – della linea.LE PIEVI – LA ZONAZIONE DELL’AREALE DEL VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO DOCG
Tra le scelte di cui più si è parlato (anche in questa edizione dell’anteprima) vi è, senza dubbio, l’introduzione della menzione “Pieve”. Una zonazione che permetterà ai produttori (sono più di 40 le aziende che hanno già selezionato una massa dell’annata 2021 da destinare alle proprie menzioni “Pieve”) di far riferimento a una o più delle 12 “UGA” o “Pievi”, appunto, in cui è stato suddiviso l’areale del Vino Nobile di Montepulciano Docg.
Come da etichetta dimostrativa in foto, la nomenclatura definitiva che caratterizzerà l’etichetta sarà dunque “Pieve nome” Vino Nobile di Montepulciano – Docg – Toscana.Ecco le Pievi nello specifico:
– Ascianello– Badia
– Caggiole
– Cervognano
– Gracciano
– San Biagio
– Sant’Albino
– Valardegna
– Valiano
– Ciarliana
– Le Grazie
Etichetta dimostrativa Nobile di Montepulciano menzione “Pieve” “Sono oltre 40 le aziende di Vino Nobile di Montepulciano che anche con la vendemmia 2022 hanno selezionato una partita di Vino Nobile di Montepulciano atto a divenire “Pieve”. Circa 500 mila le bottiglie annue previste in uscita per la prima annata disponibile, pari al 7% circa della produzione di Vino Nobile di Montepulciano. Il Consorzio aspetta l’ok definitivo dalla Comitato Vini del Ministero dell’agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.
L’idea di far nascere il Vino Nobile di Montepulciano menzione “Pieve” (attualmente il disciplinare prevede Vino Nobile di Montepulciano e Vino Nobile di Montepulciano Riserva), nasce da un percorso metodologico che ha visto il consenso e la partecipazione di tutte le aziende produttrici. Un percorso di studio all’interno della denominazione stessa, che grazie a momenti di incontro, confronto e di analisi collettiva, ha portato alla nascita di una “visione” univoca di Vino Nobile di Montepulciano. Una visione supportata dalla ricerca anche degli esperti. Da una parte abbiamo dato vita ad una ricerca dal punto di vista geologico e pedologico, tema che il Consorzio ha a cuore dagli anni ’90, (siamo stati tra i primi in Italia a “zonare” il territorio di produzione e successivamente a riportarlo in una mappa realizzata da Enogea); dall’altra l’approfondimento è stato fatto anche nelle biblioteche e archivi storici, fino ad arrivare al Catasto Leopoldino del 1800.
Il disciplinare: dalla stesura alla approvazione destinazione 2025. Un vino che avrà come caratteristiche il territorio (appunto con le sottozone), l’uvaggio che sarà legato al Sangiovese e ai soli vitigni autoctoni complementari ammessi dal disciplinare con uve esclusivamente prodotte dall’azienda imbottigliatrice. L’altra novità è che verrà istituita una commissione interna al Consorzio composta da enologi e tecnici la quale avrà il compito di valutare, prima dei passaggi previsti dalla normativa, che le caratteristiche corrispondano al disciplinare stesso.
Le “pievi” per caratterizzare anche la territorialità del vino. Lo studio storico della geologia e della geografia del territorio ha portato alla individuazione di 12 zone, definite nel disciplinare di produzione UGA (Unità geografiche aggiuntive), che saranno anteposte con la menzione “Pieve” in etichetta. Questo aspetto rappresenta l’identità del Vino Nobile di Montepulciano che guarda appunto al passato. La scelta di utilizzare i toponimi territoriali riferibili a quelli delle antiche Pievi in cui era suddiviso il territorio già dall’epoca tardo romana e longobarda, nasce da un approfondimento di tipo storico, paesaggistico e produttivo vitivinicolo. In particolare la volontà del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano è quella di ribadire e codificare una realtà fisica con antica radice storica, che ha caratterizzato il territorio poliziano fino all’epoca moderna e che trova la sua eco anche nel catasto Leopoldino dei primi decenni del XIX secolo, che suddivideva il territorio in sottozone definite con il toponimo.”Alcuni numeri sulla denominazione Vino Nobile di Montepulciano Docg
“Il patrimonio “Nobile”. Un miliardo di euro circa. E’ questa la cifra che quantifica il Vino Nobile di Montepulciano tra valori patrimoniali, fatturato e produzione. Circa 65 milioni di euro è il valore medio annuo della produzione vitivinicola, senza contare che circa il 70% dell’economia locale è indotto diretto del vino. Una cifra importante per un territorio nel quale su 16.500 ettari di superficie comunale, circa 2.000 ettari sono vitati, ovvero il 16% circa del paesaggio comunale è caratterizzato dalla vite. Di questi 1.208 sono gli ettari iscritti a Vino Nobile di Montepulciano Docg, mentre 324 gli ettari iscritti a Rosso di Montepulciano Doc. A coltivare questi vigneti oltre 250 viticoltori (sono circa 90 gli imbottigliatori in tutto dei quali 80 associati al Consorzio dei produttori). Circa mille i dipendenti fissi impiegati dal settore vino a Montepulciano, ai quali se ne aggiungono altrettanti stagionali. Nel 2022 sono state immesse nel mercato 7,1 milioni di bottiglie di Vino Nobile (+6% rispetto al 2021) e 2,8 milioni di Rosso di Montepulciano (+7,7% rispetto al 2021).
Quella del Vino Nobile di Montepulciano è, anche, la prima denominazione italiana ad aver ricevuto il marchio di certificazione di sostenibilità secondo lo standard Equalitas,.
Per quanto concerne il mercato, il 2022 è stato un anno di ulteriore crescita per il Vino Nobile di Montepulciano. Le esportazioni, che tuttavia restano il principale canale di sbocco, hanno fatto segnare un 68% (negli anni passati si era arrivati al 78%), mentre il restante 32% viene commercializzato in Italia. Continua la tendenza di crescita degli ultimi anni la vendita diretta in azienda che nel 2022 ha ormai superato il 30%. Per quanto riguarda il mercato nazionale inoltre le principali vendite sono registrate in Toscana per il 43%. Al nord viene venduto il 31,6% e al Sud il 5,40%. Per quanto riguarda l’estero si assiste a una torta divisa a metà tra Europa e paesi extra Ue. In America (tra Nord e Sud) va il 35% dell’export, in Europa il 30%. Cresce l’Asia con il 2,5% della quota totale. La Germania continua ad essere il primo mercato del Nobile con il 37% della quota esportazioni. In crescita continua, anche rispetto al 2022, è quello degli Stati Uniti arrivando a rappresentare il 27% dell’export del Vino Nobile di Montepulciano. Successo anche per i mercati asiatici, balcanici ed extra Ue con oltre il 4% delle esportazioni. Continua il trend di crescita del Canada che da solo vale il 5% delle esportazioni. Un dato davvero significativo è la fetta di mercato del Vino Nobile di Montepulciano a marchio bio che nel panorama italiano vale il 42% delle vendite, mentre a livello internazionale rappresenta oltre il 70%.”
F.S.R.
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