Anche quest’anno per via di impegni
pregressi non sono riuscito a partecipare all’evento che si appresta
a diventare un classico, organizzato dal Consorzio Bagnacavallo per
comprendere “a che punto siamo” con il Bursôn. Durante una cena
con degustazione di 5 Vini alla cieca, alla presenza di produttori,
giornalisti e winelovers, il Bursôn® Etichetta Nera annata 2010
della Tenuta Uccellina di Russi si è dimostrato non solo
all’altezza, ma addirittura il più apprezzato in questa particolare
disfida.
pregressi non sono riuscito a partecipare all’evento che si appresta
a diventare un classico, organizzato dal Consorzio Bagnacavallo per
comprendere “a che punto siamo” con il Bursôn. Durante una cena
con degustazione di 5 Vini alla cieca, alla presenza di produttori,
giornalisti e winelovers, il Bursôn® Etichetta Nera annata 2010
della Tenuta Uccellina di Russi si è dimostrato non solo
all’altezza, ma addirittura il più apprezzato in questa particolare
disfida.

il Bursôn è un Vino che ha bisogno di confrontarsi come ogni
“giovane” realtà, per comprendere il suo reale valore, ma ancor
più per farsi conoscere in modo efficace da degustatori occasionali,
ma anche e soprattutto dalla stampa, che fino a pochi anni fa non ne
riconosceva neanche l’esistenza. Sono felice che l’attenzione
pubblica ed il consenso praticamente unanime sia ricaduto su un Vino
dell’azienda Tenuta Uccellina, che ammiro da tempo per la
qualità dei proprio Vini e per la dedizione al lavoro di tutta la
famiglia, capitanata dal padre Alberto Rusticali e dalla mamma
Antonietta, ma sempre più improntata sulla preparazione la voglia di
dimostrare del figlio Hermes. A conferma che il lavoro della Tenuta
Uccellina parte da lontano e sa essere costante nel tempo, ricordo
ancora quanto accadde poco più di un anno fa alla prima verticale
storica del Bursôn, durante la quale mi resi conto del potenziale
di tanti produttori, ma di quanto fosse effettivamente importante il
divario fra gli altri e questa Cantina, che sembrava già aver
trovato quegli equilibri indispensabili per ottenere un Vino armonico
da un’uva così ostica. Per la cronaca, la sfida alla cieca che
vedeva coinvolto il Bursôn® annata 2010 aveva come sfidanti del Vino
da uva Longanesi erano i seguenti: Nebbiolo d’Alba DOC 2010 “Nonno
Vet” dell’Azienda F.lli Massucco di Castagnito (CN); ChiantiRufina Riserva DOCG 2010 “Villa Bossi” della Tenuta MarchesiGondi di Pontassieve (FI); Cabernet Sauvignon DOC 2010 “Friuli
Colli Orientali” dell’Azienda Cantarutti Alfieri di San Giovanni
al Natisone (UD);Amarone DOC 2010 “Cantina Del Castello” Azienda
Arturo Stocchetti di Soave (VR).
A prescindere dalle dinamiche di una
degustazione di questo genere, io posso dirvi in tutta onestà che,
avendo avuto modo di assaggiare diverse annate del Bursôn della
Tenuta Uccellina, questa 2010 le batte tutte! Un Vino che ha trovato
davvero la quadratura del cerchio, grazie all’annata, ma anche alla
sensibilità di chi il Vino lo fa, con la cura, la passione e la
lungimiranza indispensabili per imbottigliare l’eccellenza. Ricordo
ancora, avendo parlato forse più di chiunque altro del Burson sui
social, nei blog, ma anche durante cene fra amici e contesti più
professionali, quanta fosse la diffidenza iniziale nei confronti di
questo Vino, ma sono davvero felice di vedere che giorno giorno
giorno si sta guadagnato la giusta visibilità con le sue sole armi,
peculiarità che sono tutto ciò che amo in un Vino: una bella
storia, un’uva difficile, ma dal grande potenziale, una territorio
che ha voglia di rivalsa in termini enoici e soprattutto sa
raggiungere livelli qualitativi e di longevità davvero notevoli.
degustazione di questo genere, io posso dirvi in tutta onestà che,
avendo avuto modo di assaggiare diverse annate del Bursôn della
Tenuta Uccellina, questa 2010 le batte tutte! Un Vino che ha trovato
davvero la quadratura del cerchio, grazie all’annata, ma anche alla
sensibilità di chi il Vino lo fa, con la cura, la passione e la
lungimiranza indispensabili per imbottigliare l’eccellenza. Ricordo
ancora, avendo parlato forse più di chiunque altro del Burson sui
social, nei blog, ma anche durante cene fra amici e contesti più
professionali, quanta fosse la diffidenza iniziale nei confronti di
questo Vino, ma sono davvero felice di vedere che giorno giorno
giorno si sta guadagnato la giusta visibilità con le sue sole armi,
peculiarità che sono tutto ciò che amo in un Vino: una bella
storia, un’uva difficile, ma dal grande potenziale, una territorio
che ha voglia di rivalsa in termini enoici e soprattutto sa
raggiungere livelli qualitativi e di longevità davvero notevoli.
Complimenti quindi alla Tenuta Uccellina ed al Consorzio, ma soprattutto al Burson che dall’essere chiamato “l’Amarone della Romagna” si sta sempre più guadagnando un suo posto specifico nel panorama dei Vini italiani più interessanti, garantendo qualità e longenvità con un costo ancora davvero accessibile e se ne parlo io che di costi non parlo mai, significa che dovete proprio farne scorta! Magari fatevi una comparativa, con Burson di più produttori per iniziare a comprendere le potenzialità di questo vitigno, aiutato dall’appassimento a spingere al massimo la propria espressività, pur mantenendo una grande piacevolezza, in particolare in questa 2010.
F.S.R.
#WineIsSharing
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