Saverio Basagni e Monterotondo – Un vero vignaiolo e la sua piccola cantina nel Chianti Classico

“Un uomo che lavora con le sue mani è un lavoratore. Un uomo che lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano. Un uomo che lavora con le sue mani e la sua testa e il suo cuore è un artista.”
Inizio con le parole di San Francesco che lessi per la prima volta queste parole nel laboratorio artistico di mio padre quando avevo appena 7 anni. All’epoca chiesi a mio padre il significato di quell’aforisma così astruso per un bambino che pensava che il lavoro poco avesse a che fare con il cuore. Mio padre rispose “se non metti il cuore in ciò che fai prima o poi ti stancherai di farlo e non potrai mai creare qualcosa di davvero tuo. Il lavoro manuale e mentale è replicabile ma il tocco dell’anima è come un’impronta digitale!”.
E’ proprio a questo momento che ho pensato quando ho incontrato Saverio Basagni tra i suoi filari dell’Az. Agr. Monterotondo a Gaiole in Chianti.
monterotondo saverio basagni

Sì, perché Saverio è un artista della vigna e del vino che nei suoi laboratori, uno a cielo aperto l’altro fatto di legno e acciaio, trasforma ogni annata in sfide con sé stesso e con i preconcetti. Saverio Basagni è un vignaiolo di quelli veri, con le mani che sanno di terra e gli occhi che brillano nello spillare il frutto delle sue raccolte e delle sue convinzioni in divenire.

monterotondo saverio basagni

In quella casa colonica del 1056, dove già suo nonno produceva vino sin dal 1959, si respira quell’aria senza tempo intrisa di quel raro mix di saggezza artigiana e libertà sperimentale.

Saverio non è mero Alchimista, è un vignaiolo molto consapevole di ogni sua scelta ma non si ferma neanche quando il risultato sembra essere di suo gradimento, perché è troppa la tentazione di spingersi oltre e di trovare nuove vie per esprimere in maniera sempre più nitida e intensa il frutto delle sue vigne.

vignaiolo
Vigneti che lui e sua moglie Fabiana hanno reimpiantato totalmente negli anni ’90, senza lasciarsi ammaliare dai canti delle sirene internazionali che avrebbero voluto almeno un ettaro dei loro 3,5ha a Merlot o Cabernet. Ciò che troverete in quei filari a più di 500m slm è per lo più Sangiovese, con piccole quantità di gregari tradizionali come il Canaiolo, la Malvasia nera e il Colorino.
Dal 2003 la scelta di certificarsi Bio ma la realtà è che a Monterotondo la chimica di sintesi non è mai piaciuta né in vigna né in cantina.

vigna chianti classico
Scelte fondate sul principio del rispetto a 360° che si riflettono su vini di grande empatia, capaci di trasmettere l’essenza della tradizione del Chianti Classico senza, però, apparire come una pedissequa interpretazione della stessa.

monterotondo vini
Il passato si fa contemporaneo in ogni sorso del Chianti Classico Docg Vaggiolata 2016 di Monterotondo che mostra sin dal primo naso grande freschezza di frutto e un’intrigante speziatura naturale per poi stupire con un sorso pieno e slanciato, profondo e ferroso. 

vaggiolata vino

Complice l’annata e le grandi escursioni termiche che investono tutti i versanti del giropoggio anche la Riserva Seretina 2016 assaggiata da botte promette un raro equilibrio – specie per le Riserve di Chianti Classico – tra materia e acidità con una trama tannica di grande finezza.

E’ proprio sulla trama tannica che Saverio ha lavorato molto negli ultimi anni sperimentando macerazioni lunghissime, protratte sino agli oltre 100 giorni. Il risultato gli da ampiamente ragione, ma Saverio se ne guarda bene dall’indicare questa tecnica come una “ricetta” applicabile ovunque. Parlando di quanto ogni vendemmia lo abbia portato a sperimentare in maniera differente è stato semplice comprendere quanto tutto ciò che viene fatto in cantina a Monterotondo sia ponderato su quelle uve, di quei vigneti, in quell’annata. Va da sè, però, che se il risultato è così buono l’idea di sperimentare anche altrove le lunghe macerazioni su un vitigno come il Sangiovese potrebbe essere interessante.

Un luogo in cui la stasi non esiste e il fermento dei mosti e l’evoluzione dei vini vanno di pari passo con la voglia di crescere e migliorarsi sempre di Saverio e della sua piccola realtà.

Lo conosco da un po’ e se c’è una cosa che contraddistingue quest’uomo di vigna e di cantina è proprio la sua attitudine al non accontentarsi mai e, al contempo, la sua incondizionata fedeltà alla tradizione.

metodo classico monterotondo

Una tradizione che non sa di vecchio, bensì fa riflettere su quanto molti dei principi di ieri possano risultare tutt’altro che anacronistici oggi in vista del domani.

vino chianti classico bio

Saverio Basagni questo lo sa e non mi sorprende che in molti sostengano sia uno dei pochi interpreti del “vero” Chianti Classico.

Andare a trovare Saverio significa anche poter assaggiare il suo rarissimo Vin Santo mentre si parla del vino in senso stretto e in senso lato con un vignaiolo che ha fatto del rispetto il suo mantra.

Non vi resta che cercarlo in vigna, lo troverete di sicuro lì o al massimo in cantina! 


F.S.R.
#WineIsSharing

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