Il pianto della vite e quello dell’uomo – L’auspicio di una pronta rinascita

E’ uno dei momenti più suggestivi ed evocativi del ciclo vegetativo della vite: il pianto.
Proprio in questi giorni in cui il mondo sta soffrendo per un’emergenze sanitaria unica nel suo genere, la vite sembra manifestare la sua solidarietà versando lacrime dalle proprie ferite.
Una fase che precede quella fondamentale del germogliamento e non è altro che l’emissione di liquido dai vasi xilematici dei tralci tagliati in potatura, grazie alla riattivazione del metabolismo degli zuccheri (trasformazione di amido in zuccheri semplici) e alla ripresa della respirazione cellulare da un lato e per l’elevato livello di assorbimento che caratterizza le radici, che tocca il massimo proprio in questa fase, dall’altro.
pianto della vite uomo

Il pianto della vite indica, dunque, una fine – quella del periodo della potatura invernale – e una rinascita che vede nell’inizio della primavera un risveglio dell’attività della pianta e in particolare dell’assorbimento radicale per la reidratazione e della mobilizzazione delle sostanze nutritive stipate come preziosa riserva nel tronco e redistribuite a tutti gli organi che da ora in poi andranno a lavorare, insieme al vignaiolo, al fine di portare a casa uve sane e mature.
Giorni fa espressi un pensiero sui social, azzardando un’analogia fra l’uomo e la vite, esseri viventi che hanno in comune proprio il pianto ma ho voluto dare un “taglio” positivo, intriso di speranza, a questo gesto così intenso per noi e per la pianta che tanto amiamo.

“L’uomo e la vite hanno una cosa in comune: il pianto.
E’ la prima cosa che facciamo appena venuti al mondo, una sorta di liberazione, di urlo che sembra voler dire al mondo che finalmente vivremo anche noi! Per la vite avviene in un momento di rinascita, di riattivazione dell’attività delle radici proprio in questo periodo, come fosse un risveglio da un lungo sonno (per quanto negli ultimi anni la vite riposi sempre meno nel periodo invernale…).
Dunque il pianto è un gesto che contraddistingue momenti di grande sconforto ma anche di nascita e rinascita, nuovi inizi, nuova vita! Mi piace pensare che scenderanno in questo periodo saranno simili a quelle della nostra venuta al mondo, a quelle della vite pronta a mettersi a lavoro per donarci i suoi frutti ancora una volta!
Mi piace pensare che le lacrime versate siano linfa vitale che ci darà forza per rialzarci tutti, proprio come fa la vite ogni anno, dopo un taglio che non resterà a lungo una ferita aperta! Un dolore temprante che da la forza di reagire e di continuare a vivere, a lavorare, a guardare avanti!
Quindi non vergogniamoci di piangere… è terapeutico! Io ne so qualcosa! Ma non lasciamo che lo sconforto ci abbatta! Facciamo come la vite! Rinasciamo anche stavolta!”

Che queste semplici parole, scritte di getto durante una notte insonne, possano dare anche a voi una visione più positiva e speranzosa di ciò che sta accadendo.
Sono sempre più convinto che il vino e soprattutto la vigna possano rappresentare dei veicoli di positività trasversalmente condivisibili e apprezzabili capaci di essere più contagiosi di qualsiasi virus! La passione che unisce me e tutti voi che leggete questo wine blog deve insegnarci quanto la pazienza e la capacità di attendere con rispetto siano doti fondamentali nella vita “normale” e ancor più durante una situazione come questa.
Quindi restiamo a casa e viaggiamo attraverso scritti, immagini e racconti liquidi in bottiglia, formiamoci e informiamoci e, soprattutto, prepariamoci a quando tutto sarà finito nella consapevolezza di aver dato il proprio contributo a far sì che ciò avvenga.
Come disse Ghandi “Perdere la pazienza significa perdere la battaglia” e noi questa battaglia la dobbiamo vincere come la vite, ogni anno, vince la sua sfida con la natura per portare nei nostri calici ciò di cui noi gioiamo, parliamo e scriviamo.

F.S.R.
#WineIsSharing

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