– Sassicaia…ops…no sto scherzando…
– Ornellaia…. nooo… dai non vorrete mica fare a spallate per un bicchiere di Vino come in un concerto di…ehmmm…onestamente non sono un tipo da concerti quindi non sono molto ferrato in materia…ma presumo che al concerto di qualcuno si facesse a spallate per arrivare in prima fila, no?! Quindi ho reso l’idea!
Io, invece, vorrei consigliarvi Vini che potrebbero appagare gusto, animo e “casse” di ogni genere di winelover, che possano entrare nelle Carte dei Vini dei Ristoranti degli amici ristoratori che seguono numerosissimi (GRAZIE!!!) il mio Wine Blog e che nutrano e sazino la curiosità di produttori e colleghi (bloggers & giornalisti) che sono sempre alla ricerca di qualcosa di interessante da assaggiare, da “sentire”, da conoscere:
– Incrocio Bruni 54 2011 – Terracruda: imperdibile per chi è alla ricerca di
qualcosa di unico e di completamente fuori dagli schemi, dalla
bottiglia al, naso, fino al gusto!
Uno dei miei bianchi “of the year”, senza ombra di
dubbio! Mi ha stupito, sedotto e convinto!
Mie Impressioni: innanzi tutto va detto che questo vitigno,
denominato Incrocio Bruni 54, è una genialata pazzesca creato a metà
degli anni ’30 dal marchigiano prof. Bruno Bruni, che decise un bel
giorno di intraprendere una scommessa con sé stesso e con la Natura,
incrociando tramite impollinazione il Sauvignon Blanc ed il
Verdicchio… continua
qui: www.wineblogroll.com/terracruda;
qualcosa di unico e di completamente fuori dagli schemi, dalla
bottiglia al, naso, fino al gusto!
è floreale, meno minerale, più suadente del suo compagno di
bottiglia, ma è nei sentori di legno che ho notato la differenza più
importante. Infatti, nell’Esoterico la barrique si sente in maniera
educata, ma sicuramente maggiore che nell’Ostinato. In bocca è un
Vino che ti scalda il cuore, pur essendo secco anch’esso…
Grechetto, Trebbiano Procanico in minima parte e Muffa Nobile, è
palese sin dal momento in cui lo vedo nel mio calice che mi trovo di
fronte ad un Vino più unico che raro, fatto di consapevolezza
tecnica e di finissimi equilibri, ma soprattutto, intriso di Amore e
Passione, quei sentimenti e quelle emozioni che questo Vino vuole
celebrare. Al naso prevale l’ananas, con un sensualissimo sentore di
frutto della passione, in perfetta accordanza sinestetica, ma si
percepiscono anche lontane note di miele d’acacia, probabilmente date
dall’apporto aromatico della muffa nobile e del legno. In bocca si
conferma pienamente con armonia ed una lineare freschezza. Un vino
suadente e persistente, che invoglia alla beva, nonostante la sua
grande complessità. Non vi era miglior modo per celebrare 50 anni di
lavoro, Amore e passione. Numerosi i riconoscimenti ricevuti da
quest’etichetta di grande pregio ed ancor più grande valore emotivo
per la famiglia Barberani.
Mie impressioni: il Sauvignon Duality è un Sauvignon Blanc che,
nonostante sia prodotto in purezza, è frutto di un assemblaggio di
uve di due vigneti con esposizioni differenti, uno a Sud (più sole e
quindi più maturità delle uve, nonché maggior morbidezza e
complessità) e l’altro a Nord-est (maggiore escursione termica e
quindi freschezza ed aromaticità), dai quali proviene la dualità
che da il nome a questo pregevolissimo Sauvignon. Questo è
sicuramente il Vino che di più porto nel cuore, dato che ho avuto
modo di assaggiarlo ancor prima che fosse immesso sul mercato, nella
sua prima annata ad uno dei Vinitaly ai quali lo stesso Cristian ha
sempre la cortesia di invitarmi, ed ero da subito rimasto ammaliato
dalla freschezza della menta e dalle note di frutta tropicale che
rendevano il Duality così… beh…così unico nel suo genere, ma
aveva di certo dei margini di miglioramento come spesso accade per le
prime annate, ancor di più se parliamo di Vini fuori dal coro…
continua qui: “Duality Specogna”
della filosofia di Corvezzo, che mira alla valorizzazione del
territorio e dell’uva in sè, senza il timore di essere moderni,
freschi ed innovativi.
Alla vista si palesa di un giallo paglierino impreziosito da aurei
riflessi.
Il naso è giovane, fresco, tropicale! Grazie alla
criomacerazione aromi e gusto acquisiscono un’intensità notevole ed
in particolare in bocca a stupire è l’equilibrio fra nota salina,
quasi umami, ed un accenno di fruttata dolcezza.
di raro e fine, come la stessa Tenuta Gorghi Tondi ed il suo Staff.
Mie impressioni: tra le ideali “cinquanta sfumature di rosso”, di sicuro
la più brillante sarebbe il Rosa acceso di questo Spumante extra dry
Metodo Charmat made in Mazara (100% Nero d’Avola). Il perlage è fine ed elegante, mentre
i profumi sono quelli di piccoli frutti di bosco e fragoline appena
raccolte. Il gusto rende ancor più piena la nota fruttata e
l’armonia fra frutto, acidità e sapidità rendono questa bollicina
un Vino molto duttile e piacevole. Il nome in questo caso deriva dal
Latino e significa “Degno della Vittoria” ed a mio parere è
un nome decisamente azzeccato per un Rosè, siciliano, di questa
levatura.
molto d’accordo finché Giovanni Calò non mi ha letteralmente
corrotto anima e gusto con i suoi Mjère & Cerasa. Che ve lo dico
a fà?!? Provatelo!
identificativo dell’azienda Michele Calò e Figli e come non potrebbe
esserlo, dato che è fino alla creazione del Cerasa era “Lui”
a rappresentare l’Arte della vinificazione in “Rosa”
firmata Calò?! Un Vino (90% Negroamaro e 10% Malvasia Nera) del
classico color cerasuolo, leggermente più scarico del Cerasa, ma,
forse, anche più conciliante, in quanto sa subito farti sentire a
tuo agio e far comprendere che ciò che stai per bere, sin dal primo
sguardo, è un Rosato di quelli fatti ad arte!
Uno spettro olfattivo davvero complesso, fatto dell’immancabile
ciliegia e di note di fiori rossi e bianchi, ma anche di salsedine ed
arancia.
In bocca si percepisce subito una struttura importante, rara per
un rosato, per quanto sia perfetto l’equilibrio fra l’attacco morbido
e la giusta acidità, ciò che stuzzica di più i sensi è la sua
“dolcemente-sapida” mineralità, che come una brezza fresca
e leggera porta con se un ricordo indelebile del mare…di quel mare
così vicino alle vigne dalle quali proviene il Mjère. Come lo
definirei? Un Rosato con gli attributi, ma mai burbero o scontroso,
che sa essere socievole!
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.