I Vini e le Cantine che non potete assolutamente perdervi al Vinitaly 2015…secondo me!

Oggi aggiornavo la mia agenda, fittissima di appuntamenti (ne sono strafelice!) per questo Vinitaly 2015 ed ho sentito una forte pulsione di condivisione…si anche oggi! Ho sentito il desiderio di suggerire a tutti Voi Amanti del Vino i 9+1 assaggi che assolutamente non potete perdervi al Salone internazionale del Vino, oltre a qualche segnalazione “extra” che non potevo esimermi dal condividere con Voi:


– Sassicaia…ops…no sto scherzando…
– Ornellaia…. nooo… dai non vorrete mica fare a spallate per un bicchiere di Vino come in un concerto di…ehmmm…onestamente non sono un tipo da concerti quindi non sono molto ferrato in materia…ma presumo che al concerto di qualcuno si facesse a spallate per arrivare in prima fila, no?! Quindi ho reso l’idea!


Io, invece, vorrei consigliarvi Vini che potrebbero appagare gusto, animo e “casse” di ogni genere di winelover, che possano entrare nelle Carte dei Vini dei Ristoranti degli amici ristoratori che seguono numerosissimi (GRAZIE!!!) il mio Wine Blog e che nutrano e sazino la curiosità di produttori e colleghi (bloggers & giornalisti) che sono sempre alla ricerca di qualcosa di interessante da assaggiare, da “sentire”, da conoscere:



– Incrocio Bruni 54 2011 – Terracruda: imperdibile per chi è alla ricerca di
qualcosa di unico e di completamente fuori dagli schemi, dalla
bottiglia al, naso, fino al gusto!

Uno dei miei bianchi “of the year”, senza ombra di
dubbio! Mi ha stupito, sedotto e convinto!

Mie Impressioni: innanzi tutto va detto che questo vitigno,
denominato Incrocio Bruni 54, è una genialata pazzesca creato a metà
degli anni ’30 dal marchigiano prof. Bruno Bruni, che decise un bel
giorno di intraprendere una scommessa con sé stesso e con la Natura,
incrociando tramite impollinazione il Sauvignon Blanc ed il
Verdicchio… continua

qui: www.wineblogroll.com/terracruda;

– Esoterico 2011 – Donnachiara: imperdibile per chi è alla ricerca di
qualcosa di unico e di completamente fuori dagli schemi, dalla
bottiglia al, naso, fino al gusto!
Mie impressioni: Il naso in questo caso
è floreale, meno minerale, più suadente del suo compagno di
bottiglia, ma è nei sentori di legno che ho notato la differenza più
importante. Infatti, nell’Esoterico la barrique si sente in maniera
educata, ma sicuramente maggiore che nell’Ostinato. In bocca è un
Vino che ti scalda il cuore, pur essendo secco anch’esso…
Burson Etichetta Nera 2008 – Tenuta Uccellina: non conoscete il Burson? Non perdete quest’occasione, perché ne vale davvero la pena! Di certo c’è che è un Vino unico nel suo genere.
Mie impressioni: l‘approccio visivo è subito d’impatto, come sempre accade per quei Vini sui cui non hai mai potuto posare lo sguardo: granato, con seducenti riflessi violacei.
Il naso mi confonde, ma nell’accezione positiva del termine, in quanto, non è difficile pensare che ci sia stato un errore e che quello che hai appena versato nel calice in realtà sia un Amarone, cosa che viene confermata dall’entrata dolce, ma mai eccessiva, in bocca.
Il sorso è caldo ed avvolgente, ma anche con i 30° di questi giorni, risulta piacevolissimo. Tannini robusti dati dall’affinamento in legno, che la maturazione della bottiglia che ho avuto modo di stappare, fanno dedurre ad una potenziale maggior longevità, per quanto già educati e mai eccessivamente astringenti.
Visciole, cacao, caffé, pepe ed un finale amarognolo che ricorda di nuovo l’Amarone, ma che, sa distinguersi per persistenza. Un vino elegante e davvero lungo!
Luigi & Giovanna 2011 – Barberani: un Vino diverso, unico nel suo genere, che racconta una storia d’Amore, un territorio, un’idea…il perfetto mix fra passato, presente e futuro con una costante: l’Umbria.
Mie impressioni: prodotto con uve
Grechetto, Trebbiano Procanico in minima parte e Muffa Nobile, è
palese sin dal momento in cui lo vedo nel mio calice che mi trovo di
fronte ad un Vino più unico che raro, fatto di consapevolezza
tecnica e di finissimi equilibri, ma soprattutto, intriso di Amore e
Passione, quei sentimenti e quelle emozioni che questo Vino vuole
celebrare. Al naso prevale l’ananas, con un sensualissimo sentore di
frutto della passione, in perfetta accordanza sinestetica, ma si
percepiscono anche lontane note di miele d’acacia, probabilmente date
dall’apporto aromatico della muffa nobile e del legno. In bocca si
conferma pienamente con armonia ed una lineare freschezza. Un vino
suadente e persistente, che invoglia alla beva, nonostante la sua
grande complessità. Non vi era miglior modo per celebrare 50 anni di
lavoro, Amore e passione. Numerosi i riconoscimenti ricevuti da
quest’etichetta di grande pregio ed ancor più grande valore emotivo
per la famiglia Barberani.  
Duality – Vignaioli Specogna: un Vino che io reputo geniale, che mi ha colpito sin dalla prima volta in cui lo assaggiai in anteprima, proprio ad un Vinitaly di qualche anno fa, fatto da persone che stimo davvero molto, quindi non potete non fidarvi!

Mie impressioni: il Sauvignon Duality è un Sauvignon Blanc che,
nonostante sia prodotto in purezza, è frutto di un assemblaggio di
uve di due vigneti con esposizioni differenti, uno a Sud (più sole e
quindi più maturità delle uve, nonché maggior morbidezza e
complessità) e l’altro a Nord-est (maggiore escursione termica e
quindi freschezza ed aromaticità), dai quali proviene la dualità
che da il nome a questo pregevolissimo Sauvignon. Questo è
sicuramente il Vino che di più porto nel cuore, dato che ho avuto
modo di assaggiarlo ancor prima che fosse immesso sul mercato, nella
sua prima annata ad uno dei Vinitaly ai quali lo stesso Cristian ha
sempre la cortesia di invitarmi, ed ero da subito rimasto ammaliato
dalla freschezza della menta e dalle note di frutta tropicale che
rendevano il Duality così… beh…così unico nel suo genere, ma
aveva di certo dei margini di miglioramento come spesso accade per le
prime annate, ancor di più se parliamo di Vini fuori dal coro…
continua qui: “Duality Specogna”

– UNTEREBNER Pinot Grigio 2013 – Tramin: forse il nome più noto fra quelli citati, ma ormai mi conoscete… sapete che quando parlo dei “soliti noti” lo faccio solo a ragion veduta e per motivi esterni al brand ed ai numeri, bensì solo ed esclusivamente grazie alla qualità ed alla capacità di un Vino di stupirmi.
Mie impressioni: “IL” PINOT GRIGIO! Amo questo vitigno ed adoro l’interpretazione che da Tramin di quest’uva così speciale. Giallo paglierino carico, un naso piccante, intrigante che anticipa una buona complessità del sorso, che arriva in bocca pieno, ampio e rotondo, quasi grasso. A mio parere (e non solo il mio) un Pinot Grigio da lasciare in Cantina per qualche annetto (non più di un lustro) per emozionarsi ancor di più!
Manzoni Bianco –  Corvezzo: ho già avvisato tutti i miei più cari Amici di non perdersi la serie di Vini con etichette d’artista che l’Azienda Corvezzo presenterà al Vinitaly, ma dopo aver dato all’occhio la sua parte, non potete farvi scappare questa chicca!
Mie impressioni: è, di certo, l’etichetta più rappresentativa
della filosofia di Corvezzo, che mira alla valorizzazione del
territorio e dell’uva in sè, senza il timore di essere moderni,
freschi ed innovativi.

Alla vista si palesa di un giallo paglierino impreziosito da aurei
riflessi.
Il naso è giovane, fresco, tropicale! Grazie alla
criomacerazione aromi e gusto acquisiscono un’intensità notevole ed
in particolare in bocca a stupire è l’equilibrio fra nota salina,
quasi umami, ed un accenno di fruttata dolcezza.

– Palmares (100% Nero d’Avola) Gorghi Tondi: non poteva mancare una bollicina, ma ho voluto segnalarvi qualcosa
di raro e fine, come la stessa Tenuta Gorghi Tondi ed il suo Staff.

Mie impressioni: tra le ideali “cinquanta sfumature di rosso”, di sicuro
la più brillante sarebbe il Rosa acceso di questo Spumante extra dry
Metodo Charmat made in Mazara (100% Nero d’Avola). Il perlage è fine ed elegante, mentre
i profumi sono quelli di piccoli frutti di bosco e fragoline appena
raccolte. Il gusto rende ancor più piena la nota fruttata e
l’armonia fra frutto, acidità e sapidità rendono questa bollicina
un Vino molto duttile e piacevole. Il nome in questo caso deriva dal
Latino e significa “Degno della Vittoria” ed a mio parere è
un nome decisamente azzeccato per un Rosè, siciliano, di questa
levatura.  

– Mjère 2013 – Michele Calò & Figliqui lo dico e qui..non…lo nego… io ed i Rosati non andavamo
molto d’accordo finché Giovanni Calò non mi ha letteralmente
corrotto anima e gusto con i suoi Mjère & Cerasa. Che ve lo dico
a fà?!? Provatelo!
Mie impressioni: è il Mjère il Rosato
identificativo dell’azienda Michele Calò e Figli e come non potrebbe
esserlo, dato che è fino alla creazione del Cerasa era “Lui”
a rappresentare l’Arte della vinificazione in “Rosa”
firmata Calò?! Un Vino (90% Negroamaro e 10% Malvasia Nera) del
classico color cerasuolo, leggermente più scarico del Cerasa, ma,
forse, anche più conciliante, in quanto sa subito farti sentire a
tuo agio e far comprendere che ciò che stai per bere, sin dal primo
sguardo, è un Rosato di quelli fatti ad arte!

Uno spettro olfattivo davvero complesso, fatto dell’immancabile
ciliegia e di note di fiori rossi e bianchi, ma anche di salsedine ed
arancia.

In bocca si percepisce subito una struttura importante, rara per
un rosato, per quanto sia perfetto l’equilibrio fra l’attacco morbido
e la giusta acidità, ciò che stuzzica di più i sensi è la sua
“dolcemente-sapida” mineralità, che come una brezza fresca
e leggera porta con se un ricordo indelebile del mare…di quel mare
così vicino alle vigne dalle quali proviene il Mjère. Come lo
definirei? Un Rosato con gli attributi, ma mai burbero o scontroso,
che sa essere socievole!

Special Guest
– Godenza Sangiovese Superiore 2013 – Noelia RicciUna mia tappa d’obbligo dato che a consigliarmela è la massima conoscitrice dei Vini di Romagna (e non solo), la grande Annalisa Linguerri, che lo descrive così: un ritorno al Sangiovese ma soprattutto alla piacevolezza della “beva” giocando con l’eleganza e la carnosità del frutto ma soprattutto con la dinamica e la verticalità di un vino che affascina. Un Vino che reincarna una donna alle sue origini… Eva misteriosa e tentatrice.
Mia impressione: l’etichetta è uno spettacolo… per quanto riguarda il Vino ha già detto tutto Annalisa!

Segnalazioni extra imprescindibili per il winelover emancipato:

Velenosi e Garofoli: i due emblemi delle Marche del Vino al femminile! Angela Piotti Velenosi & Daria Perego Garofoli… due Donne che in modi diversi, ma a mio parere complementari, hanno dato alle mia Regione natìa ed al Vino italiano in generale un contributo fondamentale in termini culturali, imprenditoriali, umani ed emozionali.
Se non conoscete i loro Vini non sapete nulla del Piceno e del Conero; 

N.B.: il grande Chef stellato (Marchigiano) Moreno Cedroni sarà allo stand di Velenosi Vini!

Milleuna: vigne ad alberello di oltre 90 anni neanche minimamente sfiorate dalla chimica, con un progetto votato tutto alla qualità… Vini imperdibili di cui parlerò sicuramente in futuro qui su wineblogroll.com;

Le Cantorie e Lovera (Betella): due Cantine per due interpretazioni della Franciacorta brillanti e contemporanee;

 Fattoria La Valentina: una delle massime espressioni del Montepulciano d’Abruzzo in forma moderna, senza mai denigrare l’impronta territoriale e tradizionale che resta forte ed indentificativa in ogni etichetta dell’Azienda.


In ultimo, come non citare, la FIVI, Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti,  che sarà presente a Vinitaly 2015 con un’area espositiva dedicata nella quale saranno presenti 53 aziende associate. 
Per la prima volta potrete trovare tutti i vignaioli indipendenti aderenti in un unico spazio dedicato:Padiglione 8, stand B8/B9 e C8/C9. (Segnatevi sin da subito Terre di pietra e Tenuta San Marcello).

Per trovare tutte le localizzazioni delle Aziende sopracitate vi consiglio di dare un’occhiata all’articolo in cui consiglio la App del Vinitaly ed i links utili per organizzare al meglio le vostre giornate in fiera: www.wineblogroll.com/vinitaly-2015.


F.S.R.
Wine is sharing!

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