Come avrete notato le condizioni di conservazione e le durate sono abbastanza generiche e non sempre veritiere, in quanto scommetto che, come accade più o meno 3 volte a settimana al sottoscritto, anche a Voi capiti di dimenticare una bottiglia stappata per più del “dovuto” e di essere così curiosi dal versarvene un calice, scoprendo con vostra enorme stupore ed entusiasmo che, anche se quel Vino sarebbe dovuto esser passato già a miglior vita, la sensazione reale è che sia addirittura migliorato!
Secondo la mia personale esperienza alcuni Vini ed in particolare Bianchi, sono capaci di grandi aperture e di gestire al meglio la leggera ossidazione, giovandone al naso ed al gusto. Io stesso pensavo fosse per via della maggior quantità di solfiti presente, spesso, nei bianchi, ma in realtà, in più di un’occasione sono stati Vini “naturali” con ridotta quantità di solfiti aggiunti o addirittura in un caso senza alcun solfito, se non quelli sviluppati naturalmente, non sono a non perire sotto l’imperterrito passare del tempo, bensì a risorgere a nuova vita, acquisendo complessità ed armonia.
Fatta questa mia personale considerazione che lascia il tempo che trova, volevo sottolineare che la conservazione di bottiglie aperte può essere molto agevolata dall’utilizzo di strumentazioni più o meno semplici e più o meno costose, capaci di mantenere inalterate ( o quasi ) le caratteristiche organolettiche del Vino in questione impedendone l’ossidazione o comunque rallentandola notevolmente.
Partirei con uno strumento che conosciamo tutti ormai, poco costoso, prodotto da vari brands e di certo utilizzabile da tutti! Io stesso lo uso spessissimo, in quanto è l’unico che mi permette di gestire anche numeri importanti grazie all’acquisto dei soli tappi! Sì… parlo del sottovuoto, ovvero della pompetta aspira-aria che abbinata a dei particolari tappi riesce ad eliminare per una o due settimane (dipende dalla qualità dei tappi) l’ossigeno tra il livello del liquido rimasto ed il tappo stesso, creando, appunto, il sottovuoto.
Esistono anche tappi elettrici che utilizzano lo stesso concetto, ma sono più scomodi e dispendiosi… fanno solo più scena! Diciamocelo!
Per locali (io in realtà ne sto acquistando uno per cara, ma sono pazzo, lo sapete) come ristoranti, enoteche o addirittura per le cantine stesse, interessanti possono essere i dispenser che permettono di poter spillare il Vino
direttamente dalla bottiglia al bicchiere tramite l’inserimento nel
sistema di azoto alimentare (gas inerte che evita le normali
alterazioni del vino dovute all’ossigenazione). Il Vino mantiene
quindi intatte le proprie caratteristiche per oltre tre settimane
dall’apertura della bottiglia, cioè come se questa fosse stata
appena aperta.
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foto by http://www.wineemotion.com/ |
Lo stesso principio, ma in forma più casalinga, ergonomica e portatile è utilizzato dall’ormai famoso (tra i winelovers accaniti) Coravin, uno strumento che può essere molto utile a chi stappa anche in solitaria e vuole godersi quel Vino, come fosse appena aperto, magari durante un’intera settimana. Può essere interessante anche per locali che servono Vini al calice, per bottiglie importanti, delle quali, magari si sa di non poter riuscire a terminare la bottiglia da lì a poche ore, dopo averla aperta.
Di modi ce ne sono sicuramente molti, ma è inutile dirvi che sentirete il Vino per quello che è e deve essere solo dopo qualche minuto o qualche oretta (dipende dal Vino) dalla sua apertura, quindi se dovete stappare una bottiglia speciale o ve la bevete tutta senza azzardarvi ad uscire di casa e tanto meno a mettervi alla guida, o ancor meglio, condividetela con la vostra compagna, il vostro compagno, un amico, un’amica o con chiunque vogliate!
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