Un Wine Blogger in Toscana – Quarta Tappa: il Bono Vino della Fattoria Resta a Buonconvento

Con un giorno di ritardo, dovuto alla mia breve capatina ad Expo – della quale vi parlerò nei prossimi giorni – sono di nuovo qui a raccontarvi la quarta ed ultima tappa del mio tour toscano, fra Montalcino e Val d’Orcia. Oggi vi portò a Buonconvento, dove salendo una ripida strada sterrata vi ritroverete in una delle Cantine/Dimore più interessanti e suggestive che abbia mai visitato: la Fattoria Resta.

Ad aspettarci c’è la cara Anna Lisa Tempestini, padrona di casa impeccabile, che fa Vino da quando era giovanissima e che porta avanti con estrema passione ed altrettanto entusiasmo quello che più che un lavoro sembra un do ut des energentico fra lei e le mura dell’Ex Monastero in cui ora vive con suo marito Claudio e la Natura che la circonda, fatta di rigogliose vigne e panorami mozzafiato.
E’ proprio dalle vigne che partiamo, trovandoci subito di fronte ad un’interessantissimo particolare, infatti il Sangiovese Grosso che ci si para davanti non è un semplice clone, bensì lo stesso con il quale all’Altesino viene prodotto il famoso Brunello Montosoli, il quale deve i natali proprio a Claudio Basla, marito di Anna Lisa e suo compagno in questa meravigliosa avventura che li ha portati a produrre i propri Vini.
Il caldo è intenso e la curiosità di conoscere meglio la storia della Fattoria è ancor più fervente, quindi in poco più di 20 passi di ritroviamo di nuovo nel bellissimo cortile del Convento dove Anna Lisa inizia il suo racconto, con trasporto e dovizia di particolari.
Un ex convento ricco di storia, di simbolismo e di energie che non si può fare a meno di sentire sottopelle, in particolare scendendo nella Cantina, dove il Vino veniva già prodotto nel 1573, come testimonia l’incisione troviamo nella colonna centrale e della quale condivido con voi alcune foto.


Mentre Anna Lisa ci legge e traduce la scritta è impossibile non avere la pelle d’oca per chi Ama il Vino da profondo, ma anche solo per chi ha la sensibilità di comprendere l’importanza di un’iscrizione che sembra voler dire, a chi ora vive e produce Vino in quella dimora, che ciò che si sta facendo ora è come un ritorno alle origini, è come riportare in auge qualcosa che da secoli era stato perduto, ma che quelle mura conoscevano bene.

Il “Bono Vino” è proprio questa frase del capo Mastro Martin del Nero, che resta incisa nelle mente e nel cuore, oltre che nella pietra, data la sua schietta semplicità, ma anche l’importanza che ha in termini emozionali per chi al Vino ha dedicato la sua vita sin da prima di andare a vivere lì e di poter leggere quella sorta di preghiera,come Anna Lisa e Claudio, una vera e propria coppia del Vino.

Anna Lisa sa bene cosa sono le emozioni e sa bene cosa significhi entrare in contatto con le energie di una persona, di un luogo, della Natura stessa e non poteva essere miglior “guida” in questo tour tra le mura di una location davvero unica, nella quale si respira storia, ma soprattutto vita!
Dopo un breve passaggio nella sala in cui questa dinamica e trascendente produttrice si dedica all’insegnamento dello Yoga, grazie alle altissime qualifiche raggiunte, facciamo un salto nella splendida cappella privata, ricca anch’essa di simbologie addirittura templari, per poi dedicarci, come speravate tutti, all’assaggio dei Vini della Fattoria Resta.
In un ambiente informale, sulla penisola di una graziosa e confortevole cucina, mi sento già a casa e le parole escono da sole, libere e sincere, fra un calice di Martin del Nero ed uno di Rosso di Montalcino, ma il mio cuore registra ogni afflusso di Vino che attraverso le mie vene arrivi ad esso, quindi non posso non parlarvi di queste due ottime espressioni di un Sangiovese Grosso col pedigree:
Martin del Nero 2012 Orcia Rosso Doc: l’avevo già segnalato nel mio articolo scritto dopo l’Orcia Wine Festival, in quanto mi stupì particolarmente anche in quella occasione, ma ve ne riparlo con estremo piacere.
Martin del Nero, il nome di chi ha lasciato in un’eredità ideale ad Anna Lisa e Claudio, non solo una dimora meravigliosa e suggestiva, dove sono stati firmati trattati e dove hanno trovato ristoro pellegrini e probabilmente persino templari, bensì il dovere di continuare a produrre Vino vero, sincero, intriso di storia, terra, fatica ed emozione.
E questo Sangiovese Grosso in purezza è davvero un Vino del quale Martino, credo, sarebbe felice, in quanto espressione onesta e pulsante del legame indissolubile che si è creato fra la Fattoria Resta ed i suoi proprietari, ancor più con Anna Lisa che, a volte, sembra essere davvero in simbiosi con le sue vigne, la sua terra e la sua dimora.
Il naso è intenso, ma mai impulsivo, dall’eleganza d’altri tempi, privo di imperfezioni e di grande compostezza con i suoi aromi varietali di viola e piccoli frutti rossi e neri, spezia dolce e nera, con un finale lievemente balsamico che accompagna all’assaggio con grande aspettativa. Aspettativa che non viene affatto delusa da un sorso pieno e sicuro, ma, altresì, caldo e romantico. Un Vino che sa concedersi in maniera semplice, ma che racchiude in sé un’anima di rara complessità, armonizzata da una un finale lievemente balsamico, lungo ed invitante.
Un Sangiovese Grosso in purezza, che, però, sa essere un blend perfetto di terroir, passione e rispetto… impossibile non provare qualcosa di unico nel bere un Vino che ha ripristinato l’ordine naturale delle cose in un luogo così suggestivo ed interessante.
Rosso di Montalcino 2012: dai 2h di proprietà coltivati a Sangiovese Grosso di proprietà della famiglia, viene prodotto un Rosso di Montalcino capace di denotare la differenza fra terreni ed esposizioni differenti da quelli di Buonconvento. Un Vino di grande coerenza, che al naso stupisce per il suo bouquet di viola, ciliegia fresca e croccante, con lievi note di fungo e spezia dolce sul finale. Il sorso è un bellissimo gioco di equilibri fra morbidezza e freschezza, con una profondità di grande piacevolezza, che sa mantenersi alla lunga distanza. Si… un sorso davvero persistente, ma ancor più, non è difficile percepire, che la freschezza di questo Vino ed il suo tannino ne facciano auspicare un buon invecchiamento, tanto che confido di riassaggiare questa 2012 tra 5/6 anni con la certezza di trovarvi interessanti sorprese.
Un Vino distante da casa, nel quale forse troviamo meno impatto emozionale e meno suggestione, ma di certo un Vino che sa regalare sensazioni importanti e degne di essere ricordate con gioia e positività.
Un posto unico la Fattoria Resta, dove – perdonatemi il gioco di parole – sarei resta-to ancora per ore, grazie ad una piacevolissima padrona di Casa, che con il suo slang tosco-americano rende anche la conversazione più aulica ed importante una chiacchierata fra amici, da affrontare col sorriso e senza alcuna snobberia.
Per chi sente col cuore, prima di guardare con gli occhi e di ascoltare con i propri orecchi, non è difficile comprendere quanto sia forte la positività di Anna Lisa, un’energia positiva che converge nel suo Vino e, mi piace pensare, che possa confluire anche dentro di noi attraverso di esso, calice dopo calice… emozione dopo emozione!
Se avete modo di passare da quelle parti, non potete davvero perdervi un’esperienza di vita, ancor prima che enoica, come quella che ho vissuto io, insieme al caro Fausto, nella Fattoria Resta.

F.S.R.
#WineIsSharing

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