-“Un contenitore di alcol”
C’è chi lo interseca con le dinamiche umane del convivio, della condivisione e del viaggio:
-“È un nuovo incontro, in cui bisogna
essere disposti ad ascoltare e ad assaporare senza pregiudizi ciò
che di diverso, di autentico, di unico e irripetibile un calice ha da
trasmetterci con la sua storia, per poi valutare solo in un secondo
momento se ha risposto (o addirittura superato) le nostre
aspettative.”
-“Il Vino nel matrimonio della tavola è
l’ uomo, deve essere vero, piacevole, mai difettato ed allo stesso
tempo molto tipico e sicuro della sua territorialità.”
-“E’ curiosità, convivialità e
condivisione.”
-“Paesaggio Liquido cit. Francesco Iacono”
C’è chi lo abbina a ciò che di più importante abbiamo:
-“Una parte essenziale della mia vita”
-“Il vino è vita!”
-“Vita!”
-“Qualcosa che in dosi moderate può migliorare, se non la tua vita, almeno la tua visione della stessa.”
-“Vino non è una semplice bevanda, ma un modo di essere attraverso cui la sensibilità personale, per apprezzarlo, è una lente per focalizzare le cose belle della vita.”
-“È un po’ come la vita; un lungo
percorso fatto di esperienze sempre nuove, amori fugaci e lunghe
storie d’amore che, ahimè, alcune volte finiscono e poi tradimenti e
nuove conoscenze, a volte antipatiche ma il più delle volte e per
fortuna simpatiche. È il compagno di serate allegre, di feste e
qualche volta l’unico amico che vuoi con te quando sei incazzato
nero… insomma… è quello che è per ognuno di noi che lo amiamo,
odiamo e cerchiamo quando non c’è…”
C’è, anche, chi usa sapientemente metafore calzanti per sintetizzare e rendere più accessibile un soggetto spesso trattato in maniera sin troppo complessa:
-“Un testo, che per fortuna è buonissimo
e mai noioso.”
-“Per me il vino è poesia… allo stato puro… in grado di commuovere, di renderti felice, entusiasta, ottimista…”
-“Un viaggio meraviglioso ogni volta!”
C’è chi lo vede come un punto di incontro, se pur tra fattori diversi:
-“Il punto di incontro tra testa, cuore e
sensi.”
-“È quando si incontrano terra e uomo e insieme lavorano per lo stesso risultato.”
Per molti il Vino è, ovviamente, emozione, passione e condivisione, ma anche qualcosa di cui non si può fare a meno nel senso più viscerale:
– “Emozione…”
-“È la bevanda che appaga la sete della
mia anima.”
-“Il vino e’ una passione, una filosofia,
una religione , ed in più mi da’ da mangiare e da bere.”
-“Semplicemente un’emozione… se un
bicchiere non te ne da, il vino ha fallito il suo obiettivo.”
-“Vino è l’ immancabile… non necessariamente sempre bevuto,ma progettato, cercato, studiato, commentato, criticato, descritto, difeso, fatto pesare da chi non ne ha la stessa esigenza… immancabile costante per me.”
Questa risposta, che per molti potrebbe non avere molto senso, io la interpreto (l’autore mi dirà poi se ho sbagliato) come l’impossibilità di definire qualcosa di così meravigliosamente unico, soggettivo ed in continuo mutamento come il Vino… ci sta anche che mi sia fatto io un trip e significasse solo “non rompere co’ ste domande del bip!” :-p :
-“!-/:;()€&@”,!’? Hai
capito adesso?”
C’è chi lo vede come il proprio migliore amico ed un po’ come me ha bisogno di un bravo analista! Scherzi a parte, il Vino difficilmente ti tradisce e, nella maggior parte dei casi, lo scegli tu, cosa che spesso non accade con gli amici, che il destino ci impone, illudendoci di averli scelti.
-“My best friend.”
Una persona e solo una ha usato un termine capace di serbare molto di quanto detto dagli altri, ma di sintetizzarlo in una maniera tanto semplice, quanto d’impatto e sento molto mia questa definizione:
-“Il Vino è casa!”
Per molti è fondamentale tener conto della simbiosi fra Vino e territorio:
-“È l’essenza di un territorio e dell’uomo che lo abiti”
-“Il Vino è tante cose perché ogni
vino racchiude in sé la storia e la passione di chi lo produce, il
territorio dove vengono coltivate le uve. Inoltre, oggi, in questo mondo
fatto di immagini, il vino e diventato moda, business e molto altro
ancora, ma alla fine quello che rimane sei te con il tuo
bicchiere ed è una sensazione unica che ti tocca i sensi e arriva
fino all’anima.”
Per me il vino è un ambasciatore…porta con se i valori di chi lo ha prodotto e il gusto del territorio dal quale nasce.
C’è chi lo vede come un mezzo per comunicare valori più alti:
-“Per me il vino è un mezzo per portare piacere alle persone, per rendere il loro mondo più grande perché implica scoperta di territori e culture e per rendere il nostro mondo migliore adottando pratiche biologiche.”
-“Il vino rappresenta la passione che
unisce popoli di cultura e lingua diversa, nell’intento di creare una
sinergia unica che rende uniti. Il vino è l’unico prodotto che
unisce in alcuni casi mondi diametralmente opposti, ma con la voglia
di scoprire e condividere le culture d’un altro.”
-“Per me il vino è conoscenza e
consapevolezza. Conoscenza e consapevolezza nel produrre un vino e
conoscenza e consapevolezza nel saperlo comunicare.”
Come vedete, se pur ci siano risposte concettualmente simili, ognuno di noi vede, sente e vive il Vino in maniera profondamente personale, chi con ironia, chi senza grandi costrutti e sovrastrutture, chi intersecandolo con valori a fondamento della società e della vita stessa, chi come tramite e veicolo di territorio, storia e cultura, ma in ognuna di queste risposte è racchiuso un principio, comune solo all’Arte, ovvero la capacità del Vino di stimolare sinapsi e cuore, in una danza fatta di ragione ed irrazionalità che lo rende materia di tutti e ne fa dismettere gli elitaristici panni di “argomento per pochi”.
Il Vino per me è tutto ciò che è stato detto ed in nessun caso ho sentito in me lo spirito di negazione nei confronti di anche una sola delle affermazioni fatte, se non per quanto riguarda il discorso business e moda, che è oggettivamente veritiero, ma semplicemente non mi è proprio, ma è soprattutto salvezza, una finestra verso un mondo nuovo, fatto di persone speciali e di sensazioni capaci di coinvolgere ogni cellula del nostro corpo ed ogni senso, come neanche la pittura, la musica o altre forme di meravigliosa Arte hanno mai saputo fare per me. Il Vino è anche sacrificio e pazienza, tolleranza e comprensione, ma ancor più il Vino è rispetto! Rispetto per la terra, per ogni singola vite e per la vita ed il lavoro di chi lo fa… rispetto per chi beve, sia esso un intenditore o un neofita. Il Vino è stato una casualità, è diventato una possibilità e ora è una realtà, per me che dedico ad esso gran parte delle mie giornate, per il semplice fatto che quando il Vino ti prende per mano è così bello lasciarti trascinare da esso, ovunque ti porti, che lasciare quella mano vorrebbe dire cadere nel vuoto della noia e rinunciare alla prossima irripetibile emozione.
Persistenza emozionale… quell’inerzia che non scema, ma progredisce in un crescendo di sensazioni positive… ecco cosa cerco in un Vino!
Il Vino è davvero la miglior espressione del lavoro di squadra fra uomo e Natura e dovrebbe fungere da esempio e da starter per un cambiamento importante nel modo di approcciare le nostre vite, a prescindere da nicchie, certificazioni o pseudo-filosofie che poco hanno a che fare con la realtà. Una realtà in cui ciò che manca è, purtroppo, sempre più spesso, la Verità.
Mamma mia che finale serio… va beh… il Vino è Vino! Mi sembra il modo migliore per terminare questo social post, che non è un post socialista, ma un articolo che attinge a contenuti presi dai social networks! 😀
F.S.R.
#WineIsSharig
P.S.: Sentitevi liberi di commentare i post su facebook aggiungendo la vostra definizione di Vino e cercherò di aggiungerle all’articolo, nei limiti del possibile.
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