Ci sono realtà, cantine, vini, vignaioli… ci sono soprattutto persone che, per me, rappresentano molto di più di una storia da raccontare o di vino da degustare. Ci sono persone che il vino lo fanno con così tanta dedizione, premura e saggezza da non risultare scontati nel dire che in quello stesso vino finisca con l’essere un naturale prolungamento del loro “Io”.
Ci sono persone speciali che fanno vini speciali e tra queste persone Gianfranco Fino & Simona Natale per me rappresentano l’esempio più lampante.
Una premessa voluta, non doverosa, forse per qualcuno ruffiana, ma che importa? Ormai lo sapete, per me ciò che conta è la condivisione sincera e spontanea di ciò che penso, di ciò che sento e queste parole sono solo il “cru” di ciò che avrei voluto esprimere, una “riserva” delle migliori emozioni, un sentimento in purezza rivolto a chi da un cru, ha tirato fuori la purezza di una Riserva unica, tanto attesa quanto all’altezza delle aspettative, se non oltre!
Siamo nelle Marche, nella mia terra natìa, in uno dei ristoranti che, a mio parere, dimostrano da anni un equilibrio saggio fra ricerca estrema della qualità della materia prima, equilibrata creatività, ponderata tecnica nelle preparazioni e profondo rispetto della tradizione. Parlo del Ristorante Andreina di Loreto, che ha fatto da cornice alla presentazione del Primitivo di Manduria ES Riserva 2013, neonato in casa Fino.
Tra gli ospiti giornalisti, guide, sommelier, ristoratori e tanti amici di Gianfranco e Simona, fra i quali Benedetto Calvalieri (dell’omonimo pastificio), Gianni Sinesi (sommelier del Reale di Niko Romito), Tomas Torsiello (Osteria Arbustico). Ad accogliere me e gli importanti avventori, Ramona ed Errico, perfetti nei loro panni di padroni di casa, una in sala e l’altro in cucina, contornati e coadiuvati da uno staff impeccabile e giovanissimo. Un Ristorante in cui ci si sente subito a casa, sì… ma una casa in cui i sogni del palato si realizzano nel piatto e nel calice.
Da sottolineare, a testimonianza del legame fra le Marche e la Puglia di Simona & Gianfranco, l’amicizia che li lega ad Angela Velenosi, presente personalmente e con i suoi metodo classico, che ha saputo raccontare i suoi vini e la sua azienda come solo lei sa fare.
Preludio
Preludio
Il preludio al nuovo nato non poteva che essere rappresentato dall’ES 2014 – versione che non oso chiamare “base” -, che, in abbinamento ai piatti dello Chef Errico Recanati, ha dato vita ad un passo a due di quelli in cui la forza e la muscolarità vengono mitigati e armonizzati dall’eleganza e dalla gioiosa espressività. Se l’ES 2014 brilla per una complessità unica al naso, con un ventaglio che dipinge tutti i “colori” primari, secondari e terziari con rara maestria, e conferma la sua cifra stilistica rappresentata dalla fresca profondità di un sorso che data la struttura sembra inaudito essere così agile. Un piacere riassaggiare anche l‘ES più sole dolce naturale, che avvolge l’anima e riscalda il corpo e lo fa a lungo, con grande sensualità e con un’educata insistenza, di quelle in cui speri e che non rifuggiresti mai. Equilibrato e mai stucchevole.
“Opera Prima” – Es Riserva 2013
E’ per l’ES Riserva 2013 – oltre, che per Simona e Gianfranco, ovviamente -, però, che siamo accorsi tutti, ed è inutile nascondere che le aspettative – almeno le mie – fossero, seppur inconsciamente, alte e le aspettative, nel Vino come nella vita rischiano sempre di condizionare la nostra naturale percezione ed il nostro reale giudizio, ma non in questo caso. Nessun condizionamento, se non quello della conoscenza del lavoro maniacale di Gianfranco in vigna, del suo approccio assennato alla biodinamica e della sua pulizia in cantina, avrebbero potuto offuscare o deviare la percezione di un capolavoro della terra, del sole, della vite e dell’uomo che si fa interprete umile e rispettoso di ciò che l’annata gli dona.
“Opera Prima” – Es Riserva 2013
E’ per l’ES Riserva 2013 – oltre, che per Simona e Gianfranco, ovviamente -, però, che siamo accorsi tutti, ed è inutile nascondere che le aspettative – almeno le mie – fossero, seppur inconsciamente, alte e le aspettative, nel Vino come nella vita rischiano sempre di condizionare la nostra naturale percezione ed il nostro reale giudizio, ma non in questo caso. Nessun condizionamento, se non quello della conoscenza del lavoro maniacale di Gianfranco in vigna, del suo approccio assennato alla biodinamica e della sua pulizia in cantina, avrebbero potuto offuscare o deviare la percezione di un capolavoro della terra, del sole, della vite e dell’uomo che si fa interprete umile e rispettoso di ciò che l’annata gli dona.
Se nell’ES 2014 la freschezza non poteva che stupire, in questo caso è ancor più nitida e disarmante; la trama tannica sembra tessuta come seta, quasi a voler dare un ulteriore senso alla scelta dell’etichetta di egual tessitura; il finale è così godurioso da innescare un circolo vizioso che rende idealmente perpetuo il gesto di portare il calice alla bocca.
L’ES Riserva 2013 è uno di quei, rari, vini con i quali vai in empatia a primo naso, se solo sai ascoltare senza pregiudizio alcuno; empatia che si fa profondo trasporto, sincero coinvolgimento in un sorso che impone la freudiana “obbedienza esclusiva al principio del piacere”. Sincero, dinamico, fiero e mai scontato.L’ES è impeto gentile, una pulsione passionale, ma mai eccessiva o volgare… l’ES es-iste, persiste, ma non insiste. C’è tanto equilibrio in questa Riserva e tanto ancora ce ne sarà dimenticandola in cantina, o meglio, resistendo al desiderio di stapparlo, perché dimenticarlo non credo sia possibile. In questa descrizione cross-artistica, tra passi a due, pennellate ed armonie c’è un solo autore, un solo direttore d’orchestra, un solo artista e la cifra, la firma, il leitmotiv sono ancora una volta quelli della pulizia e dell’eleganza e quell’artista, anzi… quell’artigiano si chiama Gianfranco Fino, e la vigna, sotto la sua egida, si fa palco, tela e spartito.
Finale
Serata davvero piacevole, in cui la cucina del Ristorante Andreina ha regalato a tutti sensazioni molto positive con sua elegante veracità ed i vini di Gianfranco Fino hanno stupito ancora una volta, anche chi li conoscesse già, perché è questo il segreto dei grandi vini… non smettere mai di stupire!
La grandezza di Gianfranco & Simona risiede tutta nelle loro personalità complementari, vedere lei sinceramente emozionata nel raccontare la storia dell’azienda e dei suoi vini e sentir parlare dei suoi alberelli, come di figli, da lui, è un’esperienza che trascende la mera degustazione, è qualcosa di unico, che spiega perché attorno a loro si riuniscano sempre persone che non solo amino in maniera viscerale il vino, bensì abbiano una sensibilità fuori dal comune e diviene letteralmente impossibile non star bene dove e quando ci sono loro ed i loro vini.
Per quanto io sia sempre obiettivo quando si parli di un Vino, non posso esimermi dal raccontarvi di persone e realtà con il reale ed oggettivamente soggettivo trasporto che ho e sono grato di avere per certe persone, per certe realtà ed in alcuni contesti. Se togliamo questo al Vino, ci priviamo a priori di una componente vitale di esso ed io non posso e non voglio farlo.
Finale
Serata davvero piacevole, in cui la cucina del Ristorante Andreina ha regalato a tutti sensazioni molto positive con sua elegante veracità ed i vini di Gianfranco Fino hanno stupito ancora una volta, anche chi li conoscesse già, perché è questo il segreto dei grandi vini… non smettere mai di stupire!
La grandezza di Gianfranco & Simona risiede tutta nelle loro personalità complementari, vedere lei sinceramente emozionata nel raccontare la storia dell’azienda e dei suoi vini e sentir parlare dei suoi alberelli, come di figli, da lui, è un’esperienza che trascende la mera degustazione, è qualcosa di unico, che spiega perché attorno a loro si riuniscano sempre persone che non solo amino in maniera viscerale il vino, bensì abbiano una sensibilità fuori dal comune e diviene letteralmente impossibile non star bene dove e quando ci sono loro ed i loro vini.
Per quanto io sia sempre obiettivo quando si parli di un Vino, non posso esimermi dal raccontarvi di persone e realtà con il reale ed oggettivamente soggettivo trasporto che ho e sono grato di avere per certe persone, per certe realtà ed in alcuni contesti. Se togliamo questo al Vino, ci priviamo a priori di una componente vitale di esso ed io non posso e non voglio farlo.
Epilogo “triste”…
Detto questo, ora c’è un problema, però… dopo questa sincera dichiarazione all’ES Riserva 2013, mi ritrovo col calice colmo di desiderio e privo di vino, quindi dovrò rimediare quanto prima! Quindi voi tutti vedete di regolarvi e lasciatene un po’ anche per me! 😋
F.S.R.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.