Terre di Pisa – Un areale che vale la pena scoprire nella Toscana del vino

La Toscana è senza tema di smentita la regione con il “brand” più forte sotto ogni punto di vista, ma ancor più se parliamo di vino, eppure c’è un areale che ci ha messo anni per riuscire a ritagliarsi lo spazio che merita e per costituire la propria denominazione: le Terre di Pisa.

La Toscana è senza tema di smentita la regione con il “brand” più forte sotto ogni punto di vista, ma ancor più se parliamo di vino, eppure c’è un areale che ci ha messo anni per riuscire a ritagliarsi lo spazio che merita e per costituire la propria denominazione: le Terre di Pisa.

Un consorzio giovanissimo, nato nel 2018 con lo scopo di tutelare e promuovere l’omonima denominazione (Terre di Pisa Doc) e fungere da catalizzatore per la valorizzazione della produzione vitivinicola pisana di qualità. Io stesso, negli ultimi anni ho avuto modo di approfondire i vari comuni in cui questa variegata denominazione ricade: Fauglia, Crespina, Lari, Chianni, Capannoli, Palaia, Peccioli, Terricciola, Casciana Terme, Ponsacco, Pontedera, Montopoli V.A., Lajatico, San Miniato Orciano Pisano, Lorenzana e Santa Luce.

Una variabilità in termini pedoclimatici che può che può portare a produrre vini di forte personalità in base alle caratteristiche vocazionali delle singole ideali sottozone:

  • San Miniato – Valdera – Monti Pisani;
  • Colline Pisane;
  • Volterra – Alta Val di Cecina;
  • Costa – Riparbella – Montescudaio.

Avremo così sottozone in cui saranno gli autoctoni a recitare il ruolo da protagonisti con un Sangiovese (e i suoi parenti stretti come il Ciliegiolo e il Sanforte) sugli scudi per connubio fra struttura, freschezza, fittezza di tannino e componente sapido-minerale nelle zone di Terricciola, San Miniato e Palaia ad esempio; gli internazionali in purezza o a supporto degli autoctoni si esprimeranno meglio nella zona costiera; il Volterranno, invece, è un territorio ancora tutto da scoprire in termini di potenzialità, ma ciò che poche piccole aziende locali stanno facendo fa già ben sperare.

fossili terreni vigna

Nonostante si tratti di un areale a tendenza calda, i microclimi di alcune particelle e la ricchezza di biodiversità in contesti in cui altitudine e presenza di protezione boschiva favoriscono forti escursioni termiche, unitamente alla alla grande presenza di calcare attivo nei sottosuoli, permettono la produzione di vini bianchi davvero interessanti capaci di buona struttura, senza lesinare, però, slancio e mineralità. Inoltre, se dovessi pensare ad un territorio da “rosato” in Toscana, nelle Terre di Pisa mi sentirei di scommettere nella zona delle Colline Pisane.
Poi c’è il Sangiovese che, se ben interpretato e rispettato, può essere quel traduttore territoriale fedele e ampiamente comparabile per determinare ed evidenziare l’identità delle Terre di Pisa e delle singole ideali sottozone. Inutile, quindi, cercare di accostarlo ai Sangiovese delle più note denominazioni toscane, in quanto non è il mero scimmiottamento di Brunello o Chianti Classico ciò che va ricercato in questo areale, sia dai produttori che da chi si approccia a questi vini in degustazione.

degustazione vini terre di pisa

Nelle Terre di Pisa troverete, inoltre, un approccio orientato alla sostenibilità della maggior parte dei produttori, tanto da farne un potenziale distretto bio (la Valdera, nello specifico, ha già il suo Biodistretto). Importante anche la presenza di vigneti storici con vitigni solo da poco riscoperti da abili e coscienziosi vignaioli, nonché rarità come dei ceppi a piede franco di Tempranillo con una storia che non potrà che appassionarvi.

Le Terre di Pisa rappresentano uno di quei territori che possono incuriosire sia l’addetto ai lavori più addentro alle dinamiche agronomiche ed enologiche che l’appassionato in cerca di vini diversi da quelli di altre zone della regione e non solo. Un areale fatto di realtà coese che credono nella valorizzazione del territorio come volano per l’elevazione della percezione del proprio lavoro in bottiglia. Un contesto che, grazie al lavoro dei produttori locali sta diventando sempre più interessante per enoturisti, media e buyers alla ricerca di qualcosa di non scontato… di una terra da scoprire e riscoprire di vigna in vigna, di cantina in cantina, di calice in calice!

F.S.R.

#WineIsSharing

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