The Humans of Wine – Tutte le “anime” del vino unite dalla pandemia

Sono lieto di condividere con voi una breve intervista che ho da poco rilasciato per sito www.thehumansofwine.com.
The HUMANS of Wine è un progetto di narrazione, un contenitore in grado di raccogliere e dare voce a storie, opinioni e idee delle varie anime professionali del mondo del vino italiano in questo difficile periodo di emergenza sanitaria.
In questa particolare circostanza, infatti, The HUMANS of Wine mira ad accogliere la tua esperienza in merito ai cambiamenti apportati dalla diffusione di Covid-19 al nostro settore e, in particolare, al tuo ruolo nel mondo dell’industria vinicola.
Ho molto apprezzato la volontà delle due fondatrici Silvia Annavini & Sara Olocco di abbattere le ideali ma fittizie barriere che sono state, da sempre, erette fra ogni comparto enoico.
Se c’è una cosa che questo periodo di lockdown ci ha insegnato è quanto sia importante l’interconnessione, quanto sia fondamentale imparare a fare rete senza più compartimenti stagni tra segmento e segmento del medesimo settore.

“Ci piace pensare che nella grande macchina dell’industria vinicola tutti abbiano un ruolo fondamentale e che tutti possano dare il proprio contributo grazie alla narrazione personale di questo momento di difficoltà.”

Francesco Saverio Russo
Wine Blogger & Wine Educator
– Dove vivi?
In Toscana, ma giro costantemente tutta l’Italia. O meglio, giravo!
– Qual è il tuo lavoro nell’industria vitivinicola?
Wine Blogger da 15 anni e mi occupo di formazione a privati appassionati e professionisti del settore.
– Qual è la tua percezione dell’industria vitivinicola in questo momento di emergenza dovuto al Covid-19?
Il Corona Virus ha messo in ginocchio il mercato del vino italiano, ma la vigna ci insegna che, nonostante tutto, si deve andare avanti e ho notato una grande capacità di adattamento alle circostanze avverse da parte dei produttori e dei commercianti. I primi hanno continuato imperterriti a lavorare cercando di utilizzare meglio i media a loro disposizione e di reindirizzare un mercato sin troppo votato all’estero ad una clientela nazionale. Con la chiusura dei canali Ho.Re.Ca. E con un calo drastico dell’export la clientela privata italiana è diventata un’ancora di salvataggio e da qui la crescita repentina della vendita online tramite e-commerce già presenti o direttamente dai siti e dai social delle aziende. I commercianti, di contro, hanno saputo reinventarsi con consegne a domicilio e progetti per abbinare alle enoteche classiche la vendita online, là dove non fosse già presente.
– Come pensi che questa emergenza stia cambiando il mondo del vino?
Il mondo del vino cambierà nei numeri e nelle dinamiche commerciali, vivrà una crisi che solo con grande umiltà e creatività potremo gestire a tal punto da farne un’occasione di crescita e un’opportunità per riconsiderare errori del passato, ora, portati alla luce dall’emergenza sanitaria Covid-19. Qui trovate un mio articolo riguardo i potenziali effetti del Corona Virus su produzione vitivinicola, mercato del vino, enoturismo e eventi enoici: www.wineblogroll.com
– Cosa è già cambiato nel tuo lavoro?
Personalmente ho dovuto rinunciare completamente a tutti gli impegni pubblici come eventi, masterclass, degustazioni guidate e lezioni che conduco in giro per l’Italia; di contro ho lanciato 2 iniziative no-profit votate ad aiutare i produttori italiani in difficoltà a mostrare che il loro lavoro va avanti: #CondividiLaTuaVigna e #PresentaLeTueNuoveAnnate. Entrambe diventate due serie Instagram IGTV e FB, capaci di coinvolgere più di 200 realtà, fino ad ora.
 
– Quali pensi siano le sfide più importanti al momento per il l’industria del vino?
Capacità di adattamento ai cambiamenti e evoluzionismo economico applicato a tutta la filiera.
– Cosa pensi si possa fare per affrontarle?
Produttori, commercianti e ristoratori dovranno lavorare insieme cercando di trovare un punto d’incontro che permetta a tutta la filiera di essere sostenibile anche in un momento di forte crisi, ma da soli non possono riuscirci! Lo stato dovrà intervenire con aiuti concreti a sostegno di uno dei settori trainanti dell’economica italiana.
– Quali sono le tue attività sui social media?
Gestisco i miei profili social su facebook, linkedin e instagram usandoli per condividere impressioni sui vini che assaggio quotidianamente e sulle centinaia di realtà che ho modo di visitare ogni anno. Il focus, però, rimane sul mio wineblogroll.com, in quanto reputo che i social non permettano di esprimere in maniera approfondita pareri e concetti che solo la libertà di un contenitore come un blog può permettere.
– Come pensi che cambierà la promozione vitivinicola?
La mia speranza è che l’ondata di dirette improbabili e di pubblicazioni superficiali nate a causa della maggior disponibilità di tempo e al distanziamento sociale, piano piano, ridiano spazio ad una comunicazione più ricca di contenuti e meno legata al mero marketing.
Una comunicazione etica che veda sempre di più i produttori parlare delle proprie realtà in prima persona ma che non prescinda il ruolo dei comunicatori indipendenti nel recensire aziende e vini con professionalità e chiarezza.
Ringrazio le ragazze di The Humans of Wine e invito tutti gli appassionati e gli addetti ai lavori a seguire questo progetto che mira convogliare in un unico contenitore tutte le anime della nostra amata enosfera. In un periodo come quello che stiamo vivendo ed affrontando sono messaggi di unità e di coesione come questo ciò che ci vuole!
F.S.R.
#WineIsSharing

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