Il Verdicchio della Cantina Andrea Felici di Leopardo Felici: terroir liquido!

Da anni non vivo più nelle Marche ma chi mi legge da tempo sa quanto io sia legato alla mia terra natìa e al vitigno che la sta rendendo grande in Italia e nel mondo: il Verdicchio.

cantina felici
Ricordo le prime vendemmie, ero poco più di un bambino… ricordo che salivamo in due in un ape per arrivare nei vigneti di Cupramontana e di Apiro, non troppo distanti da quelli che, oggi, allevano con dedizione e rispetto Andrea Felici e suo figlio Leopardo Felici.
verdicchio andrea felici
Tornare in quelle terre e calcare quei terreni, quegli impianti, parlando di vino e di vita e ricordando i tempi in cui il Verdicchio non aveva ancora raggiunto i meritati fasti odierni, è stato suggestivo, ma lo è stato ancor di più immergermi nella filosofia di una piccola realtà che da anni sta portando alto il nome di questo vitigno, di questo vino e di queste terre in Italia e nel mondo: l’azienda agricola Andrea Felici.
verdicchio wine district
Un’idea chiara quella del giovane Leopardo, che ha ereditato l’amore per la vigna da suo padre, ancora addentro alle lavorazioni in campo: salvaguardia della biodiversità, addirittura implementata dal ripristino di un laghetto interno ai vigneti e dal rispetto dei boschi attigui; vinificazioni in acciaio e in cemento, senza utilizzo del legno, per preservare l’identità varietale del Verdicchio; ricerca estrema della qualità tradotta in un equilibrio raro fra struttura e acidità, fra materia e mineralità. Concetti maturati girando per il mondo come Sommelier (a Londra prima e poi, addirittura, nel Ristorante tristellato Enoteca Pinchiorri di Firenze) prima di prendere le redini dell’azienda nel 2007.
vigna verdicchio marche
Una filosofia che parte dalla terra (conduzione in regime biologico) e arriva alla bottiglia cercando di non lasciare mai nulla al caso ma, allo stesso tempo, di permettere al territorio e a quello che “Leo” definisce “Il più grande vitigno bianco al mondo” (e non sarò di certo io a dargli torto!) di esprimersi con estrema sincerità e nessuna storpiatura.
leopardo felici
E’ così che nascono i vini della Cantina Andrea Felici:
 
Andrea Felici Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore 2018: un Verdicchio ottenuto dalle uve di più parcelle di vigne giovani e vecchie, che mira a rappersentare in toto il terroir aziendale in maniera diretta ma mai scontata. Profumi freschi nel frutto e nel fiore, mediterranei nel profilo vegetale; netto il sorso, longilineo il corpo. Un vino che fa della dinamica di beva e dell’indubbia sapidità le sue peculiarità principali.  La sua attitudine alla longevità e ad evoluzioni degne di nota gli impongono il ruolo di vino “classico” e non di un vino “secondo vino”. Comprate oggi la 2019, ma bevete la 2018!
verdicchio andrea felici
Vigna Cantico della Figura Verdicchio dei Castelli di Jesi classico Riserva DOCG di Andrea Felici: è il cru aziendale, da 1.5ha ca. di vigne di oltre 50 anni, capaci di trovare equilibrio e complessità in ogni annata mantenendo una grande aderenza territoriale. La macerazione di 2 settimane permette a questo Verdicchio di sfruttare al meglio i propri precursori aromatici mettendo in mostra uno spettro aromatico articolato e intenso ma, al contempo, armonico e di grande finezza. Il cemento che accoglie la massa che darà vita alle poche numerate bottiglie di questa Riserva ne preserva l’integrità nel frutto e nel fiore, mentre il tempo di attesa prima della messa in commercio ne esalta il profilo balsamico e minerale. Un vino che coniuga tessitura materica e slancio fresco e minerale in maniera egregia. La 2017 è un’annata matura eppure un’accorta scelta vendemmiale e l’altitudine dei vigneti hanno permesso a questo Verdicchio di mantenere dritta la spina dorsale acido-minerale e di trovare nell’allungo un fedele compagno di viaggio che la porterà ad evolvere in grande stile. Il mio consiglio è di assaggiare la 2017 in comparazione alla 2016 per comprendere quanto due annate tendenzialmente differenti possano intraprendere strade evolutive differenti, mantenendo però un comun denominatore imprescindibile: l’identità di terroir in cui il territorio, il varietale e la mano dell’uomo si fondono per trovare costanza nel tempo nel rispetto della singolarità dell’andamento climatico stagionale.
cantico della figura andrea felici
Una realtà che negli ultimi anni ha fatto parlare di sé ma che, a mio parere, stupirà ancor di più nelle prossime annate con la saggezza dell’artigiano e la concretezza della grande azienda.
Da par mio, vedere il Verdicchio raggiungere apici sempre più elevati non può che confermare ciò che sostengo da quando ho iniziato a scrivere di vino, ovvero che siamo di fronte non solo ad uno dei vitigni dal più alto e duttile potenziale ma anche ad un territorio dalla vocazione straordinaria ancora solo parzialmente valorizzato.  Ora non resta che attendere che il territorio per intero elevi il proprio valore anche grazie alle sue punte di diamante delle quali l’Az. Agr. Andrea Felici fa sicuramente parte.
 
F.S.R.
#WineIsSharing

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