Come ho avuto modo di ribadire più volte ci sono peculiari differenze fra comunicazione indipendente e marketing ed occupandomi della prima ho sempre preferito lasciare agli esperti della “seconda” la parola nel momento in cui ho ritenuto opportuno approfondire alcuni ambiti della promozione del vino italiano.
Oggi è la volta di Christian Forgione, titolare dell’agenzia DigitalMood che ci illustrerà il suo metodo di promozione del vino e dell’enoturismo basato su alcuni fondamentali principi del marketing online.
– Ciao Christian, presentati ai lettori di wineblogroll.com.
Da sempre appassionato professionista dell’informatica e delle vendite, ho trovato in internet il giusto anello di congiunzione tra questi due mondi.
Sono riuscito a trasformare la mia passione in lavoro e da 5 anni sono il Titolare di DigitalMood. Allo stesso tempo sono anche Papà, con la passione per il calcio ed amante del buon vino dalla quale ho fatto nascere il portale Amantidivino ed il progetto Contesti diVini.
– In cosa consiste Contesti diVini?
E’ un metodo che si basa sull’applicazione strategica degli strumenti del web marketing applicati al mondo del vino e dell’enoturismo. L’idea mi è nata nei viaggi enoturistici, incontrando i titolari di cantine ed i loro responsabili marketing mi trovavo a confrontarmi spesso sui risultati sotto le aspettative e quasi mai misurabili delle azioni intraprese sui social media.
Ho pensato che potevo essere utile con la mia esperienza nel dare un supporto concreto ed efficace a quelle cantine che volevano utilizzare gli strumenti digitali in modo sostenibile.
Così ho studiato un metodo di lavoro, che già applico in altri mercati con il team Digital Mood, che potesse essere efficace ed attuabile.
Più mi addentravo nella conoscenza del mondo del vino più, infatti, trovavo somiglianze incredibili con il mondo del web marketing, ne elenco alcune:
per fare un grande vino, così come per ottenere risultati concreti nel web, ci vogliono pazienza e perseveranza tutto va pianificato ed analizzato in ogni singola fase la vigna va curata ogni giorno così come bisogna fare con i propri canali digitali ci vogliono passione ed intuizione per essere imprenditori nel mondo del vino così come portare avanti i progetti digitali ed ottenerne risultati concreti.
– A chi si riferisce?
A tutti colori che lavorano o hanno a che fare con il marketing del vino quindi titolari di cantine, responsabili marketing ed aspiranti tale.
– Perché il marketing vitivinicolo è diverso da quello generico?
Permettimi di aprire una parentesi, negli ultimi anni la parola marketing è stata associata ad ogni nuovo strumento (socialmedia marketing, facebook marketing, email marketing, youtube marketing) cosa che a mio parere ha destabilizzato parecchio l’imprenditore che pensava di affidarsi ad uno strumento e trovare la soluzione a nuovi problemi. In realtà il marketing è sempre lo stesso ed è fondamentale per aiutare la parte commerciale a riuscire nel suo intento: vendere. Quel che c’è di diverso, oggi, è la molteplicità di schermi nel quale vive il consumatore e di moltiplicazione di informazione che spesso confonde, invece, di aiutare nelle scelte.
In questo “nuovo” sistema il marketing vitivinicolo deve adattarsi cercando di cogliere al meglio le opportunità offerte dai “nuovi” modi di relazionarsi attraverso questi strumenti evitando di omologarsi, cosa non facile mi rendo conto e proprio per aiutare con Contesti diVini ho voluto associare al nome delle 5 fasi di vinificazione, o almeno le principali fasi, una parte dell’attività digitale che dovrebbe accompagnare la quotidianità in azienda.
– Interessante puoi farci un esempio ?
Certo il primo passo da compiere per una buona attività è la creazione di un Progetto digitale che ho associato alla vendemmia e al lavoro in vigna. Infatti ogni produttore mi ha sempre confermato come il 75%- 80% delle risorse debba esser investito nella cura quotidiana della vite per arrivare ad una vendemmia ottimale. Ecco allo stesso modo l’approccio al digitale deve partire dall’analisi e dalla creazione di un progetto digitale che serva da guida. Altro esempio, invece, è l’attività di socialmedia dove spesso tutti si riversano: dovrebbe essere presa in considerazione solo dopo un po’ di tempo, infatti, l’ho paragonata all’imbottigliamento (nessuno imbottiglia prima di aver fatto determinate azioni corretto?).
– Perché il vino non può essere trattato come un prodotto meramente industriale?
Su questa domanda ci confrontiamo spesso in team, trattando diversi mercati ed avendo nella nostra metodologia di lavoro il confronto e la verifica ci viene naturale, la risposta è in due parole TEMPO E NATURA (tra l’altro collegate tra loro). Il Vino così come altri prodotti agricoli, ha i suoi tempi prima di arrivare sul mercato nel modo migliore e come tanti altri prodotti naturali è limitato. Ci siamo abituati come consumatori ad avere ogni prodotto sempre ma non è naturale. Ed è da queste due peculiarità che bisogna partire per rivedere la comunicazione ed il marketing di un prodotto come il vino nei prossimi 10 anni. Ponendosi le giuste domande: A chi voglio venderlo? Che sensazioni deve suscitare il possedere una bottiglia del mio brand (stiamo costruendo un wine brand?) ? Fare un buon vino è, e sarà, sempre di più solo metà dell’opera.
– Pensi che il covid-19 abbia cambiato le regole d’ingaggio della comunicazione enoica?
Ne ha innanzitutto smascherato alcuni difetti, uno su tutti: l’omologazione.e approssimazione. Omologazione: da sempre, infatti, noto come la tendenza sia di creare tutti la stessa promozione nello stesso momento, lo stesso stile di foto lo stesso linguaggio mettendo così il consumatore nella situazione di confusione che accennavamo prima. L’approssimazione perchè vedendo da fuori alcuni profili social o siti internet sembra quasi che alcune cose siano fatte per obbligo senza cura e certi aspetti vengono recepiti da un consumatore in cerca sempre più di esperienze “uniche”.
Tornando alla tua domanda penso che sia presto per fare valutazioni più complete, ma è sicuro che un cambiamento di questo livello abbia non mutato, ma direi stravolto la sensibilità delle persone verso alcune scelte e, di conseguenza, certi errori come quelli descritti in precedenza saranno sempre meno tollerati. Non è semplice me ne rendo conto, ma non vedo strade alternative se non quelle di iniziare a prendere realmente consapevolezza di come il web marketing dev’essere integrato nell’attività della cantina. “Oggi” il consumatore è li e non tornerà indietro.
– Perchè nuovo ed oggi li hai messi spesso tra virgolette?
Bè, perchè è il 2020 e questi strumenti sono stati sottovalutati per troppi anni adagiandosi su quel che di buono si stava facendo. Oggi è un rischio troppo alto per chi vuole restare sul mercato per i prossimi 10 anni sottovalutare come i nuovi canali digitali debbano essere integrati con quelli tradizionali. Per questo ogni volta che ho scritto “nuovo” mi veniva un po’ da sorridere.
– Cosa consigli ai produttori di vino italiani?
Di smettere di voler risolvere nuovi problemi con metodi vecchi! Forse è banale ma è davvero un limite troppo grande oggi prendere sotto gamba la presenza digitale della propria cantina. Spesso incontro imprenditori spaventati dal mondo digitale, non ne comprendono appieno il funzionamento e quindi non riescono a coglierne il valore dell’investimento, ma come dico sempre, non è in quanto budget la soluzione quanto capirne che è necessario allocare degli investimenti anche in questa direzione e ogni anno raggiungere micro-obiettivi. Un consiglio più pratico è quello di “migrare” l’idea di pubblicazione che è nel credo comune (pubblichiamo due volte alla settimana e zero budget) della pagina Facebook agli strumenti di pubblicazione sulla propria scheda di Google My Business. Strumento tanto sottovalutato quanto invece fondamentale (sul mio blog c’è una guida gratuita all’uso della scheda di google!) .
– Come possono contattarti?
Sul sito di Contesti diVini trovano facilmente i miei riferimenti oltre ad un blog dove ogni settimana condivido riflessioni sul mondo digitale ed il vino.
Ringrazio Christian Forgione per le sue accurate ed oculate risposte. Sono certo che ci sarà spazio, in futuro, per altri approfondimenti sul tema del wine web marketing.
F.S.R.
#WineIsSharing
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