Sembrava una “Missione impossibile” quella di riunire un numero così folto di produttori della doc Matera e invece ci siamo riusciti! Un momento di confronto che, sono certo, segnerà in positivo le sorti e le prospettive di questa giovane denominazione in grado di portare nel calice vini tanto variegati quanto capaci di interpretare le peculiarità territoriali in maniera nitida.
Una serata di assaggi e pensieri condivisi che si è dimostrata davvero importante per il futuro della piccola ma variegata Doc Matera. Un onore e un piacere aver fatto da fulcro per questa tavola rotonda fra produttori del territorio.
Un territorio, quello dell’areale della Matera Doc, che insiste nella parte ovest e sud-ovest della Basilicata, su una superficie abbastanza ampia che interessa tutta la provincia di Matera e comprende un territorio di media collina e fascia litorale costiera, tutto contemplato nell’intera provincia di Matera.
La base ampelografica è ampia e i vini che possono essere prodotti rivendicato la Doc Matera sono i seguenti:
Matera Doc Rosso
Matera Doc Primitivo
Matera Doc Primitivo Passito
Matera Doc Rosato
Materca Doc Moro
Matera Doc Moro Riserva
Matera Doc Greco
Matera Doc Bianco
Matera Doc Bianco Passito
Matera Doc Spumante
Matera Doc Spumante Rosé
La Collina materna è caratterizzata da vigneti a quote maggiori, con clima più fresco e terreni prevalentemente bianchi derivati da marne, marne argillose e calcareniti e impianti ad altitudini inferiori, su suoli bruni. <<Più precisamente la zona della pianura costiera vanta suoli più giovani, con un substrato litologico molto vario, dai suoli con caratteristiche vertiche a suoli idromorfi; nell’area dei terrazzi marini si dipartono diversi terrazzi di origine marina, che si collegano con i sovrastanti rilievi collinari plio-pleistocenici, con una pedologia caratterizzata dalla presenza di suoli molto evoluti, profondi, ben drenati o moderatamente ben drenati, rosso intenso (che deriva dall’alto contenuto di ferro e dall’intensa alterazione dei ciottoli); poi c’è la Fossa bradanica che rappresenta buona parte delle colline materane, caratterizzati da superfici a morfologia variabile, con litologie sabbioso-conglomeratiche: i suoli costituiti da sedimenti grossolani o da sabbie, presentano tessiture variabili dalla moderatamente grossolana in superficie alla sabbiosa in profondità. Sono molto calcarei e hanno permeabilità elevata.>>
Nonostante l’ampia presenza di vigneti a “pergola materana” (oggi probabilmente utile a rispondere al meglio ai cambiamenti climatici se gestita con l’acume e l’accortezza di chi richiede a questo sistema di allevamento di fare qualità e non “solo” quantità), gli impianti consentiti dalla Doc sono quelli a spalliera con prevalenza di Guyot e Cordone. Sono presenti ancora alcuni esempi di vigneti storici ad alberello, molto adatti al clima tendenzialmente arido di questa parte del Sud Italia.
Alla luce delle ultime degustazioni effettuate mi sento di asserire che è nel Greco e nel Primitivo che questo territorio vede i due dei traduttori più nitidi ma non disdegna interpretazioni interessanti di blend (il Moro Doc è un taglio di Cabernet Sauvignon, Merlot e Primitivo il Moro Doc mentre il Matera Rosso ha una base Sangiovese del 60% con 30% di Primitivo e un eventuale saldo di altri vitigni autorizzati) e di spumanti metodo classico (la Doc contempla un Blanc de Blancs di Greco e Malvasia della Basilicata e un Rosè da Primitivo). Ovviamente, questa è anche terra di ottimi Rosati.
Fuori dalla Doc, ma non meno validi, gli Aglianico in purezza che ben si distinguono da quelli del vicino Vulture, con un piglio più votato all’ampiezza senza lesinare nerbo.
Quello della Doc Matera è un areale poco noto in quanto, oltre alla giovinezza della denominazione (nata nel 2005), la varietà della produzione e il numero esiguo di produttori non ha ancora portato il territorio la rilevanza che meriterebbe in termini di appeal enoico. Oggi, a mio parere, le realtà che insistono in questo territorio stanno raggiungendo una maturità e una consapevolezza che possono segnare un momento di svolta per le cantine che operano a ridosso della meravigliosa Matera. E’ proprio Matera che deve necessariamente fungere da fulcro e da volano per la produzione locale ma non in termini commerciali, bensì attraendo la curiosità e l’interesse di chi è alla ricerca di vini meno conosciuti ma non per questo meno validi in termini di qualità e di identità. Un’identità sulla quale tutti i produttori della Doc si impegnano a lavorare, affinché si arrivi a potersi proporre in maniera coesa e congiunta al pubblico di appassionati e addetti ai lavori, forti di valori che solo in questa terra si possono ritrovare.
Il mio invito è quello di scoprire i vigneti, le cantine e i vini di una denominazione che nei prossimi anni sorprenderà con dei picchi qualitativi, ora, inattesi ma che già può stupire chi non conosce quest’area con una produzione tanto varia quanto spiccatamente territoriale. Nell’occasione vi segnalo realtà che vi permetteranno di avere uno spaccato concreto ed esaustivo della viticoltura locale: Cantine Taverna, Cantine Ditaranto, Tenute Iacovazzo, Cantina dei Siriti, Dragone Vini, Cantine Mastrangelo, Tenuta Zagarella, Masseria Cardillo, Cantine Cifarelli, Az. Agr. Francesco Battifarano, Fontanarosa.
F.S.R.
#WineIsSharing
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