Proseguo il percorso delle anteprime toscane portandovi a San Gimignano, terra della Vernaccia.
Lo faccio riportando i report delle annate in degustazione e i migliori vini assaggiati all’anteprima della Vernaccia di San Gimignano Docg.
Annata 2022 (in anteprima)
Da metà autunno (novembre 2021) a metà inverno (gennaio 2022) le precipitazioni si sono rivelate scarse, con alcune piogge brevi ma intense fino alla primavera. Ad aprile si sono registrate precipitazioni in linea con le medie del periodo. Purtroppo a partire dalla prima decade di maggio e durante i mesi di giugno e luglio non si sono registrate precipitazioni degne di nota e dove è piovuto, spesso la pioggia è stata seguita da episodi grandigeni, per fortuna senza danni ingenti. Siccità e vento durante la fine della primavera e lungo tutta l’estate hanno portato a un dissipamento delle scarse riserve idriche invernali e una graduale disidratazione degli strati superficiali dei suoli, creando in alcune aree condizioni di siccità elevata. Finalmente verso la metà di agosto si sono verificati alcuni temporali anche di forte intensità che hanno riequilibrato, seppur parzialmente, l’idratazione del terreno e hanno permesso un riallineamento delle curve di maturazione delle uve. A settembre la piovosità è stata nella media del periodo, mentre dalla prima decade di ottobre fino ad oltre la metà di novembre non si sono verificate precipitazioni. L’autunno e l’inverno 2021 sono stati piuttosto miti, con temperature superiori alle medie stagionali ad eccezione di gennaio 22 dove fortunatamente le temperature si sono abbassate riallineandosi alla media del periodo. Da febbraio si è già potuto constatare, a causa delle temperature più alte della media del periodo, un inizio preoccupante di un’annata destinata a essere ricordata come quella più calda in Toscana dal 1800. Mediamente a livello annuale nel corso del 2022 le temperature massime sono state di 2 gradi superiori a quelle tipiche del periodo.
Questo andamento ha avuto effetti evidenti sul ciclo della Vernaccia che ha riscontrato un anticipo della ripresa vegetativa di ben 10-12 giorni rispetto alla media. Di conseguenza, anche fioritura ed allegagione hanno evidenziato un anticipo di 10-12 giorni, con il “vantaggio” di un’allegagione ottimale data dall’assenza di piogge. Dalla fase fenologica di ingrossamento acino fino alla chiusura del grappolo, seppur con riserve idriche molto contenute, lo sviluppo degli acini della Vernaccia di San Gimignano è stato quasi ottimale. Il protrarsi della siccità ha portato, però, a uno sviluppo vegetativo più lento, con conseguente minor produzione di femminelle, situazione non ideale per una corretta maturazione. Eppure, la Vernaccia, è invaiata regolarmente per poi mostrare un rallentamento della maturazione fino alle benefiche piogge di agosto. Le uve reidratate hanno potuto, così, mobilitare la frazione acidica e hanno potuto proseguire regolarmente anche con la maturazione tecnologica.
In conclusione la maturazione fisiologica dei grappoli è stata buona, seppur con una settimana di anticipo rispetto alla media.
96 i vini in degustazione (io ho preferito assaggiarli alla cieca), suddivisi fra le più fresche e spigliate versioni “annata” e le più affinate e complesse versioni “riserva” prodotte dalle seguenti aziende: Abbazia Monteoliveto, Alessandro Tofanari, Cappellasantandrea, Casa alle Vacche, Casa Lucii, Casale Falchini, Cesani, Collemucioli, Collina dei Venti, Fattoria di Fugnano, Fattoria La Torre, Fattoria Poggio Alloro, Fattoria San Donato, Fattorie Melini, Fornacelle, Geografico, Guicciardini Strozzi, Guidi, Il Colombaio di Santa Chiara, Il Lebbio, Il Palagione, La Lastra, La Roccaia , Macinatico, Montenidoli, Mormoraia, Palagetto, Panizzi, Pietraserena, Podere Le Volute, Poderi Arcangelo, Poderi del Paradiso, San Benedetto, San Quirico, Signano, Tenuta La Vigna, Tenuta Le Calcinaie, Terre di Sovernaja, Teruzzi, Tollena, Vagnoni.
I MIGLIORI VINI VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO DOCG ASSAGGIATI IN ANTEPRIMA
Cappellasantandrea – Vernaccia di San Gimignano Docg “Clara Stella” 2022: un fulgido esempio di quanto, anche in un’annata calda e secca come questa, si possono incontrare vini dall’equa maturità di frutto, con fiore giallo e iodio a dare freschezza e un sorso teso, vibrante e salino.
Casale Falchini – Vernaccia di San Gimignano Docg “Benozzo” 2022: tra i più orientati allo sviluppo minerale della Vernaccia, con frutto e fiore in armonia. Sorso di buono slancio, fine e sapido. Buona persistenza.
Il Colombaio di Santa Chiara – Vernaccia di San Gimignano Docg “Selvabianca” 2022: luminoso! Tra i più nitidi nell’espressione varietale, fragrante nel frutto e fresco nel fiore. Sorso teso, ma non povero di centro centro bocca. Slanciato e profondo nell’affondo salino.
La Roccaia – Vernaccia di San Gimignano Docg “Le Postine” 2022: frutto bianco e agrume, fiori gialli e lievi folate minerali. Sorso dinamico, ritmato e profondo nel classico finale sapido. Equilibrio e agilità.
Podere Le Volute – Vernaccia di San Gimignano Docg 2022: introverso inizialmente, si concede dopo qualche istante nel calice a un nitido racconto varietale, bilanciato nelle maturazioni. Sorso coerente, lineare ma non povero di centralità. Salino il finale.
Signano – Vernaccia di San Gimignano Docg “Poggiarelli” 2022: buona armonia olfattiva, con un frutto più solare della media. Sorso concreto nell’ingresso, fresco e slanciato nell’incedere. Buona sapidità in chiusura.
I MIGLIORI ASSAGGI: VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO DOCG “ANNATA” 2021 E 2020
Cappellasantandrea – Vernaccia di San Gimignano Docg “Rialto” 2021: intenso nel frutto e gioioso nel fiore e nella lieve speziatura bianca. Sorso energico, dalla tessitura mannoproteica concreta a tangibile. Profondamente sapido il finale.
Fattoria di Fugnano – Vernaccia di San Gimignano Docg “Donna Gina” 2021: profilo olfattivo già ben delineato, distintivo. Sorso vigoroso, materico e fiero. Chiusura lunga e salina.
Fattoria La Torre – Vernaccia di San Gimignano Docg “Acquaiole” 2021: buona maturità di frutto, fiore integro, ancora fresco. Sorso pieno, ampio in ingresso ma capace di distendersi con buona disinvoltura. Saporito il finale.
Panizzi – Vernaccia di San Gimignano Docg Vigna “Santa Margherita” 2021: nitido nel varietale in quanto a fiore e frutto, arricchito da una lieve e ben integrata speziatura dolce. Il sorso è integro ma agile e la chiusura sapida da abbrivio all’inerzia di beva.
Terre di Sovernaja – Vernaccia di San Gimignano Docg “Viti Sparse2 2021: solare e ben definito a primo acchito, grazie a buon grado di maturazione di frutto. Sorso che non manca di concretezza sia strutturale che acidica. Salino il finale.
Il Palagione – Vernaccia di San Gimignano Docg “Lyra” 2020: tra i più intensi e impattanti al naso. Sorso ricco ma ben teso da una buona spina acida. Sale e agrume enfatizzano la percezione di freschezza in chiusura.
Montenidoli – Vernaccia di San Gimignano Docg “Carato” 2020: sempre complesso trovare equilibrio fra intensità ed eleganza, fra struttura e agilità di beva. Questo calice dimostra che si può fare! Vino concreto, materico e ricco ma mai ridondante. Calora frutto e spezia che incontrano la freschezza di agrume e sale.
I MIGLIORI ASSAGGI DI VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO DOCG RISERVA (ANNATE 2020, 2019 E 2018)
Casa alle Vacche – Vernaccia di San Gimignano Docg Riserva “Crocus” 2020: di grande integrità di frutto e freschezza al naso. Sorso coerente, ancora pieno di energia e slancio. Sapida la chiusura.
Il Colombaio di Santa Chiara – Vernaccia di San Gimignano Docg Riserva “L’Albereta” 2020: armonia delle forme che anela a un’eleganza rara. Sorso dal piglio deciso e concreto, tonico e saporito, di notevole persistenza.
Poderi Arcangelo – Vernaccia di San Gimignano Docg Riserva “Per Bruno” 2020: solare, intenso nel frutto e nel fiore giallo, lieve la speziatura. Sorso materico, tonico e cadenzato. Saporito e lungo l’affondo.
Guicciardini Strozzi – Vernaccia di San Gimignano Docg Riserva 2019: intenso nel frutto, agrume e spezia dolce. Legno ben integrato. Sorso ben strutturato e dalla tessitura sfaccettata. Persistente e armonico il finale.
Teruzzi – Vernaccia di San Gimignano Docg Riserva “Sant’Elena” 2019: tra gli assaggi più complessi e ben armonizzati. Ancora di grande integrità e tonicità si lascia bere con agile dinamica. Fresco e sapido in chiusura.
Casa Lucii – Vernaccia di San Gimignano Docg Riserva “Mareterra” 2018: intenso e generoso nel frutto, fine e fresco nelle note floreali e minerali, con la spezia a conferire complessità all’articolato spettro aromatico, aderente all’identità varietale. Sorso energico ma di ottima nerbo acido, teso e vibrante nell’incedere. Tra i più sapidi in chiusura.
Considerazioni sullo stato dell’arte della denominazione
Parto col dire che è stata un’anteprima densa di assaggi interessanti, con un livello qualitativo medio – a mio parere – mai così elevato (nonostante l’annata 2022 decisamente sfidante) sintomo di una crescita costante della denominazione che, finalmente, sembra volersi scrollare di dosso il retaggio e il peso indotti dal contesto turistico in cui è innestata e da un passato in cui l’identità varietale e territoriale non avevano avuto modo di esprimersi con questo livello medio e con questa caratura tecnico-interpretativa. E’ palese che, negli ultimi anni, a San Gimignano la consapevolezza dei produttori sia cresciuta sia in termini di approccio agronomico che di obiettivo enologico. Continuo a pensare che, dal punto di vista tecnico (sia strutturalmente che aromaticamente parlando) sia fondamentale la la gestione della sosta sulle fecce fini. Non vanno denigrate le macerazioni sia prefermentative che fermentative che, se ben dosate possono diventare uno strumento importante per dare e ridare al varietale dei marcatori identitari ancor più spiccati e una tessitura tattile molto interessante e sfaccetta, aprendo a una maggior versatilità anche in termini di abbinamento. Ripeto anche che, a differenza di altri, non reputo il legno un problema a priori (alcuni dei più grani vini bianchi del mondo sono affinanti o, ancor meglio, fermentati in legno) ma sono ancora poche le referenze che manifestano un utilizzo ponderato e garbato delle botti, piccole o grandi che siano, e questo fa riflettere su quanto la tipologia “Riserva” rischi, talvolta, di risultare anacronistica, fermo restando che i vini citati sono tra le migliori espressioni della tipologia assaggiate dal sottoscritto negli ultimi anni.
Detto questo, la prossima sfida dovrà essere quella del posizionamento che ancora vede la Vernaccia (salvo alcune referenze “fuori dal coro”) succube di un prezzo medio sempre meno sostenibile e gratificante, specie nell’ambito di una denominazione che mostra una particolare attenzione alla preservazione del contesto vitivinicolo e della biodiversità e dimostra una rinnovata attitudine a un’espressività decisamente contemporanea orientata alla freschezza, all’agilità e alla finezza, con un’innata dotazione minerale a chiudere il cerchio. Lo stesso enoturismo non deve essere un limite, bensì una leva importante per alzare l’asticella con maggior serenità, come solo pochi territorio in Italia possono fare.
Qualche informazione sulla denominazione
Areale della Vernaccia di San Gimignano Docg
l Comune di San Gimignano vanta una superficie di 12.500 ettari, dei quali 5.600 sono destinati a produzioni agricole (vite, olivo, cereali).
Al netto della variabilità della singola annata il clima può essere annoverato fra quelli a carattere mediterraneo con estati piuttosto siccitose, inverni non particolarmente rigidi e piovosità concentrate in due periodi: Aprile/Maggio e Novembre, con temperature che variano dai -5°C ai +37°C. La zona beneficia in tutti i periodi dell’anno di una buona ventilazione, rari gli episodi di nebbia.
Il territorio di produzione delle Denominazioni tutelate ricade interamente all’interno del Comune di San Gimignano, collocato nella parte nord-ovest della provincia di Siena, nel cuore della Toscana. E’ un territorio interamente collinare collocato tra i 200 ed i 400 m s.l.m., i suoli sono di origine pliocenica, risalenti a 6,8- 1,8 milioni di anni fa.
I terreni destinati alla produzione vitivinicola sono quelli formatisi sui depositi pliocenici marini e costituiti da sabbie gialle (tufo) ed argille gialle che risultano, a loro volta, spesso stratificate su argille più compatte e presenti in profondità. Inoltre sono terreni fortemente caratterizzati dalla presenza di sabbia e quasi privi di scheletro, incoerenti, favorevoli quindi alla penetrazione delle radici delle piante. Sono generalmente poveri di sostanza organica e grazie alla sabbia risultano ben drenati. Proprio la sabbia, il tufo, è l’elemento pedologico caratterizzante dal punto di vista viticolo-enologico per la sapidità che conferisce ai vini che ne derivano.
Le colline di San Gimignano presentano esposizioni, altitudini, composizioni del suolo e disponibilità idriche variabili. Le molteplici, ed a volte uniche, combinazioni di questi singoli fattori determinano, anche su un’area così ristretta, un’incidenza significativa sui caratteri dei vini che vi si producono, accentuandone a seconda dei casi i caratteri fruttati oppure quelli minerali o la sapidità del gusto.
Il territorio di San Gimignano è molto vocato per le produzioni vitivinicole. La principale denominazione è la Vernaccia di San Gimignano Docg, affiancata dalla denominazione San Gimignano Doc. Questi due vini sono specifici del territorio. Sono presenti inoltre vigneti per la produzione di Chianti, Chianti Colli Senesi e IGT Toscana.
La superficie del territorio destinata a vigneto è di 1.900 ettari dei quali 720 destinati alla produzione di Vernaccia di San Gimignano e 450 destinati alla produzione di San Gimignano. La restante superficie viticola è dedicata alla produzione di Chianti, Chianti Colli Senesi e a IGT Toscana.
Sul territorio operano 170 aziende, delle quali 70 imbottigliano ed escono sul mercato con un proprio marchio.
Disciplinare di produzione della Vernaccia di San Gimignano Docg
Il 6 maggio 1966 veniva pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto di riconoscimento della DOC Vernaccia di San Gimignano che diventava così il primo vino a Denominazione di Origine Controllata d’Italia. Nel 1993 arriva anche il riconoscimento della Docg.
E’ importante, quando ci si approccia alla Vernaccia di San Gimignano, conoscere i dettami del disciplinare di produzione. La Vernaccia di San Gimignano Docg, infatti, prevede quale area di produzione delle uve esclusivamente il territorio comunale di San Gimignano e che il vino sia prodotto in vigneti composti per almeno l’85% dal vitigno Vernaccia di San Gimignano, consentendo una presenza massima del 15% di altri vitigni a bacca bianca non aromatici, idonei alla coltivazione per la Regione Toscana. Non è consentito l’impiego dei vitigni: Traminer, Muller Thurgau, Moscato Bianco, Malvasia di Candia, Malvasia Istriana, Incrocio Bruni 54. I vitigni Sauvignon e Riesling possono concorrere nella misura massima (da soli o congiuntamente) del 10%.
Con le migliori uve selezionate si ottiene la tipologia Riserva, per la quale è previsto un periodo di affinamento non inferiore a 11 mesi in cantina (in acciaio o legno) ed un periodo di affinamento di almeno 3 mesi in bottiglia prima dell’immissione al consumo. La resa per ettaro non deve superare i 9.000 kg per ettaro. La vinificazione delle uve e l’affinamento del vino devono avvenire all’interno dell’area di produzione.
F.S.R.
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