5 Vini “Speciali”, non dolci/passiti, che mi hanno fatto “meditare” in questo 2014

Il 2014 sta volgendo al termine e siamo, quindi, in periodo di regressioni eno-storiche e di valutazioni a posteriori di ciò che ho avuto la fortuna di degustare in questi ultimi 12 mesi, ma ancor di più è il momento migliore per rievocare dolci ricordi…ho detto dolci!? Mmm… diciamo morbidi ricordi!? Non so…oggi sono un po’ confuso! Sarà per via dei 5 Vini Speciali di cui vorrei parlarvi oggi, che mi hanno stupito per le loro peculiarità più uniche che rare. Ho deciso di riunire questi 5 Vini in un breve excursus perché, a mio parere, hanno tutti qualcosa in comune, se pur in modalità davvero differenti, ovvero la loro affinità con il mondo dei Vini, che Veronelli definirebbe “da meditazione” ed anche, perché no, al mondo dei Vini prettamente considerati “Dolci”… prendete le mie parole con le molle, ma leggendo ciò che segue comprenderete a pieno il perché di questo mio personale pensiero.


Non vi farò attendere oltre e vi dico subito che i Vini in questione sono: Il Luigi & Giovanna di Barberani, Il Sole dei Tempi di Massucco, L’Esoterico di Donnachiara, Pinot Grigio Ramato (Metodo Solera) di Specogna, ed il grandioso ES di Gianfranco Fino.

Post-premessa: ci tengo a specificare che questa non è una valutazione comparativa, in quanto, cosa a me non consona ed ancor meno quando si tratti di Vini così diversi nella loro interezza. Ogni etichetta esprime in un modo unico ed a sé stante la qualità che rende il Vino in questione perfetto (a mio parere) per essere degustato da solo, da soli, non necessariamente a fine pasto, ma in qualsiasi momento sentiate il bisogno di coccolare la vostra anima ed il vostro corpo.

Luigi & Giovanna – Barberani (Orvieto Classico Superiore Doc Secco): dall’accurata selezione delle uve Grechetto e Trebbiano Procanico, come già spiegato qui, nasce un Vino che celebra un Amore, ma che allo stesso tempo rappresenta un inno alla gioia. Secco, ma non troppo…aromatico, ma mai eccessivo… note tipiche della Muffa Nobile e del legno, così ben dosate da far sembrare al naso, questo Vino, un puro esercizio di stile, ma definirlo tale sarebbe un sacrilegio! Infatti, il Luigi & Giovanna non è un mero tentativo di assecondare guide e giurie, bensì è l’espressione del connubio fra tradizione e modernità… a tratti ci trovi il classicismo rinascimentale, ma subito dopo ti senti catapultato in un quadro di De Chirico, in piena Metafisica. E’ un Vino che da troppe emozioni per essere “contaminato” dal cibo, anche per me che sono, da sempre, uno di quelli che “Il Vino va abbinato al meglio per essere gustato nel migliore dei modi”. Ecco perché, bevendo il Luigi & Giovanna lontano da tutti e tutto, ne apprezzerete sfumature che qualsiasi abbinamento rischierebbe di farvi sfuggire, per quanto, con i crostacei sia davvero paradisiaco!!!

Il Sole dei Tempi – Massucco (Roero Arneis): prendete il Roero Arneis ed “addolcitelo” con la sua versione passita ed otterrete un Vino di rara piacevolezza. Già nella mia prima impressione (che troverete qui) avevo manifestato la mia convinzione che si trattasse di un Vino da apprezzare da solo, ma in questo caso scegliete Voi il momento… aperitivo? Dopo cena fra amici? Sdraiati in un prato baciati dal…Sole ed accarezzati dal Vento? Da soli mentre leggete un libro o guardate un bel film? Questo è un Vino tanto “giovane” quanto senza tempo… come il Sole in effetti! Fa della sua lucente bellezza una netta nota distintiva, ma è in bocca che stupisce con la sua entrata secca e fresca ed il suo finale lungo e dolce…caldo come un raggio di Sole che bacia il nostro viso in una mattina di primavera…è proprio un Vino romantico, non c’è niente da fare!
Esoterico – Donnachiara Concept Winery (Fiano): e questo come ve lo spiego??? Beh…partiamo dal presupposto che a vedere la bottiglia la prima cosa che viene in mente ad un winelover è “che strano colore per un passito”… ma poi quando i più curiosi leggeranno la scheda tecnica e i temerari un po’ eno-centrici, come il sottoscritto, andranno all’assaggio, ci si renderà conto di quanto tutto abbia un senso! La vendemmia tardiva di uve Fiano, unita ad una scelta stilistica rischiosa, ma meravigliosamente azzeccata, di far fermentare per il 20% in barrique con attesa dei consoni tempi di illimpidimento naturale, senza ausilio del freddo né di filtrazione, danno vita ad un Vino che sembra dolce, ma in realtà è secco, che sembra scarico, ma in realtà è di rara potenza espressiva, che sembra poco, ma in realtà…è sin troppo poco! Un Vino davvero piacevole, che permette una beva diversa da quelle spesso tendenti allo stucchevole di alcuni passiti del Sud, in quanto parliamo di un Vino secco, pulito, asciutto, ma allo stesso tempo di corpo e con un grande spessore olfattivo e gustativo, se pur non in piena concordanza… per me valore aggiunto in questo caso (Diverso sarebbe stato se avessimo parlato della versione “classica” del Fiano)!
Le note esotiche ed ingenuamente dolci  fanno da prefazione alle note vegetali e minerali del sorso…e che sorso! Scorrevole nella sua oleosità ed estremamente soddisfacente nella sua lunghezza!
PINOT GRIGIO RAMATO (Metodo Solera): sui Vini di Specogna credo ormai di aver espresso la mia predisposizione in termini di apprezzamento organolettico, tecnico ed umano del lavoro svolto negli ultimi anni (vedi qui), ma questo Pinot Grigio Ramato merita un discorso a sé! Parliamo, infatti, di un Vino che rappresenta quel tipo di sfida che per chi nella vita non sa guardare oltre può solo diventare un’enorme delusione, ma per chi invece sa gettare sguardo e cuore oltre l'”abitudine”, può solo diventare un grande successo! Ovviamente, gli Specogna sono fra quelli che sanno guardare oltre e, per di più, sanno vederci anche bene da molto lontano!
Avevo già spiegato qui il processo di produzione di questo metodo Solera ed avevo accennato a quanto mi fosse parso adatto ad una beva “lontana dai pasti”, senza nulla togliere alla grande piacevolezza che può avere con i classici abbinamenti del Pinot Grigio. E’ così elegantemente fuori dagli schemi…provate ad immaginare un adolescente di un College inglese, vestito della sua uniforme perfetta, ma con delle cuffie agli orecchi…non potete sapere di che musica si tratti finché non l’avrete ascoltata…e quella musica è Rock… un rock melodico direi, ma con la sua vena alternativa…proprio come il gusto di questo Vino!
Es – Gianfranco Fino (Primitivo di Manduria): dell’Es ho detto e si è detto praticamente “tutto”, per quanto infinite siano le strade del Vino e per quanto ogni annata di questo Vino regali nuovi spunti degustativi e filosofici.
Sta di fatto che io l’ES lo adoro da solo, seduto sul divano, mentre penso cose, leggo cose, vedo cose… scherzi a parte… l’ES è un Vino così intenso e polposo, così vivo e caldo che bevuto in pieno relax meditativo non può che esaltarsi al meglio! E’ uno di quei Vino che vanno provati prima di passare a peggior Vita (mi hanno detto che c’è poco Vino dall’altra parte!). Per saperne di più date un’occhiata al mio articolo sui Vini di Gianfranco e Simona: www.wineblogroll.com/quando-la-filosofia-diventa-vino.

Che ne pensate? Avete anche Voi dei Vini che non sono prettamente considerati da “meditazione”, ma avete avuto modo di apprezzarli a pieno lontani da tavola? Se sì, non vedo l’ora di conoscerli!
Se per le vostre Feste volete stupire, provate a seguire i miei consigli e sono certo che converrete con le mie sensazioni riguardo questi 5 grandi Vini!


 (cuori assegnati ai 5 Vini!)





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