Le mie 5 Cantine Bio del LiveWine e qualche segnalazione “extra”!

Dopo una settimana di anteprime, eventi enoici e degustazioni in giro per l’Italia ho trovato, finalmente, un attimo per sedermi e fare un salto indietro di qualche giorno tramite appunti e scatti relativi alla prima edizione del LiveWine di Milano, un evento che, credo proprio, seguirò anche nelle prossime edizioni, data la positività espressa in questa premiere!


Dopo un LiveWine fatto di nuove conoscenze, incontri attesi ed inattesi, conferme ed onestamente pochissime delusioni, come sono solito fare pubblicherò una serie di fotografie relative alle Cantine, ai Vini, ma soprattutto, alle persone che di più mi hanno colpito durante il primo salone dei Vini Artigianali a Milano, riportando in didascalia le mie personali impressioni. Parliamo principalmente di 5 Cantine più qualche “special guest”, che si è distinto, non solo per i propri Vini, ma anche per la sua personalità!

Partiamo con due Aziende di due Amici, che condividono una comune visione del Vino e, presumo, una filosofia di Vita votata alla semplicità ed al connubio fra un’artigianalità fondata sul grande rispetto in Vigna ed in Cantina per la materia prima ed un approccio spensierato, a volte controcorrente e sempre positivo al loro lavoro. Da una parte Chiara Innocenti, di Tunia (AR), che ha stupito tutti, me compreso, con il suo (e dei suoi 2 soci) Chiarofiore (Trebbiano e Vermentino), un bianco frutto di 4 diverse vendemmie, con una percentuale di circa il 3% di uve in parte botrizzate. Il suo colore è quello di un orange wine, dato sia dalla macerazione sulle bucce che dalla presenza di uva leggermente passita. Delle caratteristiche organolettiche specifiche ne parlerò prossimamente, quindi stay tuned! Oltre al Chiarofiore Tunia produce un Vino frutto della tradizione toscana, ovvero il Chiassobuio (Sangiovese 90% ed un 10% di uve tradizionalmente da taglio toscane, come il Colorino ed il Canaiolo) ed il Cantomoro, un più internazionale Cabernet Sauvignon in purezza, che comunque risulta essere stra-caratterizzatissimo dalla terra dal quale proviene, che gli dona una personalità inconfondibilmente toscana.  Mentre, per quanto concerne l’altro membro di questo grandioso Duo è Carlo Tabarrini, della Cantina Margò (PG), un uomo schivo, palesemente uno di quelli che ama più starsene in vigna che ad un evento, ma che sa raccontare il suo Vino, semplicemente e naturalmente, proprio come si svolge la loro vinificazione. Carlo produce un Grechetto, il Bianco Fiero, che è appena versato ti fa capire quanto quest’uva sia diversa da ciò che siamo abituati a bere, se espressa nella sua piena naturalezza. Da Carlo ho assaggiato anche un Sangiovese, pazzesco per naso e sapore Fiero, come il suo nome, di essere Vero! Anche dei suoi Vini parlerò in un articolo che vedrà protagonisti questi due artigiani del Vino ed un terzo esponente della medesima filosofia, che, purtroppo per me (per fortuna per lui che era impegnato altrove) non era presente al LiveWine. Capito Stefano Legnani?!? (Non disperate, li troverete tutti insieme a Villa Favorita!)

Poggio Concezione, una piacevole scoperta, segnalata dalla cortese Marina Ciancaglini.
Un’Azienda di Pitigliano, che come da tradizione sa distinguersi per i sui bianchi, belli, intensi, di grande bevibilità, nonostante la loro indubbia complessità, nei profumi ed in bocca! Due Vini agli antipodi, eppure simili uno, il Brillèro, espressione dell’antica tradizione di Pitigliano (meraviglioso borgo Toscano che, qualora non l’abbiate già fatto, dovreste correre a visitare), l’altro, il Serment, frutto di un cru che da vita ad un vino di rara eleganza e personalità, grazie alla sua posizione più scoperta dalle colline. Sia il Brillèro che il Serment dimostrano, inoltre, indubbie doti di longevità.
Il Fanciot è il classico rosso maremmano, con un nitido bouquet ed un sorso deciso, secco e ben equilibrato.
In fine, la chicca, anzi  3 chicche, ovvero le grappe che la Signora Susanna fa distillare con le vinacce, rigorosamente biologiche, del Brillèro. Due bianche, di cui una ha ottenuto la certificazione biologica (in realtà lo sono tutte e 3) ed una terza affinata in carati di acacia da 225l… tutte e tre aperte appositamente per me (ringrazio ancora la gentilissima Signora Susanna per la cortesia) e tutte e 3 di livello assoluto, ma la barricata, ragazzi…wow! Dico solo questo!

Senza ombra di dubbio uno dei personaggi più interessanti ed istrionici del LiveWine, ovvero Aurelio del Buono, coproprietario, insieme al fratello Emilio di Casa Caterina, una delle più piccole e particolari Cantine di Franciacorta.
Parliamo di una produzione di bollicine uniche nel loro genere con tempi di permanenza sui lieviti ai limiti dell’inverosimile (dai 60 mesi verso numeri astronomici, anche sopra i 10 anni) ed una produzione limitata a poche migliaia di bottiglie per ogni etichetta…ops…scusate…le etichette nella maggior parte delle Cuvée di Casa Caterina sono sostituite da scritte e decori fatti a mano, bottiglia per bottiglia, pochi istanti prima del confezionamento per eventuali consegne o spedizioni. A parte il fatto che abbiamo stappato di tutto, fino ad arrivare a darci un appuntamento alle 18,00 di sabato per l’apertura di una riserva di Sauvage 1989 (400 bottiglie prodote, 25 anni sui lieviti, 100% chardonnay, nessun dosaggio), questi due fratelli di Monticelli Brusati fanno bollicine di un’unicità, forse, mondiale ed il tutto con un approccio biodinamico.
Stupefacente anche la base spumante, che verrà imbottigliata come Vino bianco fermo (Chardonnay 100%) e sconvolgente il Noncé, forse l’unico, o sicuramente uno dei pochissimi, Gewurtztraminer della Franciacorta. Una Cantina che produce ciò che va ai suoi produttori, quando e come vogliono, nella consapevolezza che le bottiglie prodotte non basteranno mai a soddisfare la richiesta, che tra l’altro parte da lontano, dati i tempi di “uscita” di queste espressioni fuori dal coro di una Franciacorta tanto Bio quanto Dinamica!

 A pochi passi da casa mia in Toscana, a Chianciano Terne, nella rigogliosa Valdichiana, sorge Terra d’Arcoiris, un’Azienda davvero degna di nota!
Vini che spaziano dai classici, ma non troppo, Chianti dei colli senesi, prodotti da vigne di età diverse, ai Rossi IGT Toscana che contemplano l’utilizzo di vitigni internazionali come il Syrah ed il Merlot uniti al Sangiovese per creare due Vini davvero particolari.
Le etichette colorate, sono una scelta stilistica e distintiva, in quanto è intenzione dell’azienda entrare nella mente dei winelovers con qualcosa di ancor più diretto e riconoscibile di un nome, ovvero un colore. Vini biologici con prezzi onestissimi nonostante la produzione limitatissima.
Secondo me una delle più belle scoperte in assoluto!

Costadilà, un nome ormai sulla bocca di molti, come i loro Vini! Bianchi Frizzanti Colli Trevigiani Sur Lie di una bevibilità illegale! Profumati, freschi, piacevoli al palato e privi di ogni sintomo collaterale dovuto alla possibile eccessiva assunzione di questi Vini torbidi, vivaci, colorati e pieni di vita! Io non vi nego che li berrei ad ogni ora del giorno…probabilmente potrebbero sostituire la mia spremuta d’arancia mattutina, senza di colpo ferire! Provare per credere!

Due note di merito a due personaggi del LiveWine che inserisco in questo articolo come “fuori quota” uno è il simpaticissimo Gigi Miracol, “giocoliere e saltimbanco” per pura goliardia, grande affabulatore (nell’accezione più positiva del termine) ed ottimo produttore di Torchiato, che con la sua allegria e la sua spontaneità ha saputo dare un tocco di sano folklore al LiveWine, oltre a mostra grande competenza nella vinificazione di Vini Veri come lui.

Il Secondo, non di certo in ordine di merito, è un mito, il Maestro, Stanislao (Stanko) Radikon, che rappresenta senza ombra di dubbio l’eccellenza dei Vini Naturali, con la sua preparazione e la grande disponibilità, poter assaggiare i suoi grandi Vini, versati proprio da lui da quelle curiose, ma ponderate, bottiglie da 1 litro, diventa un’esperienza di quelle da segnare nella propria agenda con tanto di smile gigante!!!

Vi rimando al mio articolo scritto di getto al ritorno dal LiveWine per sapere il mio punto di vista generale e le mie impressioni sull’evento e sui Vini artigianali (biologici, biodinamici e naturali): http://www.wineblogroll.com/2015/02/il-wineblogroll-pensiero-su-vini-bio.html
Cantine extra da ricordare: Barraco (TP) con Grillo e Catarratto e Lantieri (ME) con la sua sublime Malvasia delle Lipari Passito, Il Pendio (Franciacorta) con Brusato Extra brut e un elegantissimo Blanc de Noir Pàs Dosé, Fattoria Calcabrina (PG) con un Sagrantino in bottiglia trasparente fuori dagli schemi nel packaging e nel gusto, Agricola Menti Giovanni (VI – Gambellara) che come Costadilà sà interpretare il Vino Frizzante e lo Spumante nella più moderna e piacevole, eppure così tradizionale e sobria, maniera, Rocco di Carpeneto (AL) con i suoi interessantissimi Ovada Docg Bio e le Tenute Dettori (SS) con la caratteristica macerazione in cemento che da vita a Cannonau di grande bevibilità, nonostante la gradazione pazzesca oltre ad un Pascale, vitigno a molti (compreso me) semi-sconosciuto che a detta loro piace o non piace, ma che per me non può che piacere (ottimi anche il Vermentino ed il Moscadeddu).
Ci sarebbero ancora molte Cantine da citare, ma voglio concludere con una Cantina che ormai porto nel cuore da tempo, sarà perché è della mia Regione natìa, sarà perché fa dei grandissimi Vini, ma Maria Pia Castelli, anche stavolta è stata una delle realtà più apprezzate dal sottoscritto e da tutti coloro che ho portato con me ad assaggiare il longevo e poderoso Stella Flora (Pecorino, Passerina, Trebbiano e Malvasia), un Erasmo Castelli (Montepulciano 100%) di grande personalità e gusto, l’equilibratissimo Orano (Sangiovese 100%) ed infine il rosato Sant’Isidoro (Salasso di Montepulciano e Sangiovese) che per l’occasione è diventato anche un ottimo gelato, grazie alla maestria del maestro gelatiere William della gelateria naturale Cool di Concorezzo…che io ho provato personalmente e vi assicuro che era davvero piacevolissimo!
Insomma, una Cantina che non si smentisce mai, anzi…conferma di sapersi migliorare di anno in anno con grande umiltà e dedizione al lavoro.
Come sempre sono stato iper-prolisso e sono partito da 5 Cantine per segnalarvene almeno 15, ma ormai dovreste saperlo… io sono fatto così, ho il viscerale bisogno di condividere con Voi le mie impressioni e le mie emozioni!
Mi raccomando, amanti dei Vini artigianali e naturali e neofiti curiosi…
ci vediamo tutti a Villa Favorita!
F.S.R.
…Wine is sharing!

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