Il Vino irpino interpretato dalle Cantine Crypta Castagnara

E’ da un po’ che non parlavo di Vini campani e sono felice di tornare a farlo presentandovi una realtà irpina, che mi ha particolarmente colpito per l’equilibrio fra numero di etichette in linea (3 rossi e 4 bianchi tutti autoctoni), attenzione nel lavoro in vigna (lotta integrata e trattamenti ridotti al minimo) e quantitativo prodotto (70000/80000).
L’Azienda in questione si chiama Crypta Castagnara ed è sita a Grottolella, (650
s.l.m.), piccolo comune della provincia di Avellino, territorio
particolarmente vocato per la produzione di Fiano e Aglianico. Sulla cima di una verdeggiante alta collina, sorge la cantina della famiglia
Spiniello, che conduce direttamente 15 ha di vigneti ubicati nei
comuni di Grottolella e Altavilla Irpina, terroir ottimali per
ottenere uve pregiate, potenzialmente tramutabili in Vini altrettanto validi.
Attualmente l’azienda è seguita in
prima persona da Sergio Spiniello, titolare della cantina, nonché deus ex machina dell’azienda, il quale veto determina ogni scelta inerente ai Vini che si porteranno l’effige delle Cantine Crypta Castagnara. Un’effige che è un vero e proprio richiamo alla storia della famiglia Spiniello, in quanto rappresenta il cardo o cardone, che era il soprannome affibbiato, agli inizi del secolo scorso,
dal Vicario della Curia di Benevento al trisavolo Spiniello Domenico:
“ti chiami Spinello, ma pungi più di un cardone”.
E’ nel  ‘90 che Sergio e Marilena concretizzano quello che la famiglia
Spiniello fa da sempre, ovvero produrre Vino, dando vita all’attuale Cantina Crypta Castagnara. Cambia l’inquadramento, ma non cambia la filosofia, che poggia sui solidi valori dell’amore per la terra, la passione per lo stare in vigna e l’attitudine a salvaguardare le proprie uve attraverso pratiche enologiche rispettose che permettano di arrivare in Cantina perseguendo il motto della famiglia che recita così “Il Vino
buono lo fa in primis la vigna!“
Creare vini caratteristici e
condividerli con tutti coloro i quali entriamo in contatto, sperando
di regalare una piccola emozione.
Ciò che mi piace di aziende come questa è che non ci si limiti a produrre Vino ed a cercare di immetterlo sul mercato, bensì ci sia voglia e trasporto nel cercare di trasmettere la cultura del Vino, veicolando anche la storia e la bellezza di un territorio, in questo caso l’Irpinia, in maniera positiva e propositiva.
Come dico spesso, il Vino è l’espressione più bella del connubio uomo-Natura e rappresenta un biglietto da visita privilegiato per quanto concerne la divulgazione di tutto ciò che fa grande l’Italia, ovvero le sue diversità territoriali e le sue realtà artigianali, quindi ben venga chi investe in questo senso.
 Veniamo a noi ed ai Vini di Crypta Castagnara che ho avuto modo di assaggiare:

Fiano Di Avellino DOCG – 2013: fresca armonia, in un Vino che sa di vacanza, infonde energia e stimola i sensi con un naso molto piacevole, giocato su note di frutta secca (mandorla e nocciola) e spunti tropicali di lychees e ananas, con uno sfondo appena accennato di erbe spontanee. In bocca l’acidità e la mineralità si pongono su uno dei due piatti della bilancia, che vede nell’altro una struttura capace di bilanciare alla perfezione il peso della freschezza e della sapidità previamente citate.
Un Vino che fa pensare al mare e che se non ti sbrighi ad aprire gli occhi ti ci porta davvero!

Cretazzo 2012 – Aglianico Irpinia
DOC:
 un bell’Aglianico fatto con passione infusa e profusa a partire da un naso spigliato e per nulla introverso, che ha ancora tanto “giovane” frutto rosso, ma che fa già intuire propedeutiche note terziarie speziate e balsamiche che conferiscono al sorso, coerente e composto, inattesa finezza.
Vino terreno per chi ama stare coi piedi per terra, ma si concede qualche volo pindarico con un calice in mano. Sarà per questo che mi è piaciuto?!?

Poi c’è il Taurasi, che mi piacerebbe assaggiare in verticale per valutarlo a 360°, ma della 2008 posso dirvi che è di rara complessità, con un naso ancora in evoluzione, che preannuncia uno sviluppo in grande stile. Il sorso è sincero e l’uso del legno è davvero ponderato a dovere. Un Vino capace di esprimere al meglio il varietale, il terroir e la personalità di chi lo produce. Vino vitale!

Come sempre, le mie sono solo umile sensazioni, opinabili e discutibili, ma oneste e prive di meri condizionamenti di qualsivoglia carattere economico-commerciale, ma sta a Voi assaggiare questi Vini e farli vostri, godere delle sensazioni da essi concesse a chi li sa ascoltare e so per certo che tutti Voi avete un cuore colmo di Vino, capace di comprendere ogni sua espressione. L’emozione è qualcosa di inconfutabilmente soggettivo, ma è anche stupendamente condivisibile, quindi non smettere mai di ascoltare il Vino per raccontarlo a chi vorrà ascoltarlo attraverso di Voi per poi far sì che quella stessa persona senta il bisogno di farsi una bella chiacchierata con le espressioni di quei produttori da Voi consigliati. Io faccio solo questo… condividere con Voi le mie impressioni e spero di essere solo un anello di questa potenzialmente infinita enoica catena.

all’azienda per le sensazioni generali suscitate dai Vini prodotti con estrema passione e rispetto.

Ci tengo, in fine, a ringraziare, il responsabile commerciale dell’azienda, Gennaro Brevetti per avermi messo in contatto con questa interessante realtà.


F.S.R.
WineIsSharing

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