Un terroir che esalta vitigni internazionali in Umbria con i Vini di Roberto Lepri

Oggi vi porto con me in Umbria, più precisamente alle porte di Perugia, nella piccolissima Cantina Roberto Lepri, gestita da fratelli Roberto e Marco.
Una realtà che inizia il suo percorso di vinificazione nel 2003, che mi ha colpito per il proprio approccio molto determinato, ma allo stesso tempo privo di “ansie da prestazione”. Dico questo in quanto è palese la volontà dei fratelli Lepri di produrre un Vino che rappresenti il loro terroir, ma anche e soprattutto il proprio gusto, andando un po’ contro le “vigenti regole” del marketing, che vedono molti produttori fare scelte più orientate alla soddisfazione di quello piuttosto che l’altro mercato. Ovvio… questo approccio è possibile per via dei piccoli numeri che l’azienda propone, ma anche grazie alla scelta di allevare vitigni internazionali come il pinot grigio, il gamay, il merlot e ed il cabernet sauvignon.

Questo permette una ricerca diversa da quella che ci si aspetterebbe da una piccola realtà, magari più legata al territorio, alla tradizione ed ai vitigni autoctoni, che spinga la vinificazione in purezza verso un elevazione del singolo varietale, secondo le potenzialità del terroir a 360°, vignaiolo compreso. 
Io stesso mi sono meravigliato del fatto che un’intera partita di Vino sia stata letteralmente scartata nel 2011, in quanto, mi riferiscono i produttori “non ci soddisfava!”.


Due fratelli che vivono davvero la vigna come un prolungamento di loro stessi e che cercano di preservarlo nella
maniera migliore e più naturale, arrivando a vedere questa “convivenza”con le viti stesse come un rapporto umano, nel quale si hanno scambi di opinioni, sensazioni ed emozioni e tramite l’empatia si riesca a comprendere le esigenze del vigneto. 

Qualità e rispetto dell’ambiente sono, quindi, le parole d’ordine in casa Lepri, tanto da aver deciso di consolidare queste attenzioni attraverso la conversione biologica in via di definizione. 


Io in particolare ho apprezzato un estivo Pinot Grigio IGT – Gocce di Stelle 2014 dai profumi intensi ed inebrianti, di frutta e fiori bianchi con leggeri e freschi toni agrumati. In bocca è piacevolmente beverino, con un armonico gioco di freschezza e mineralità. Non vi troverete di certo di fronte alle marcate acidità dei Vini del Nord Italia, ma questa versione del Pinot Grigio made in Umbria ha una bella personalità!

Particolarmente espressivo il Gamay IGT – Gamy 2013, che grazie ad una vinificazione in acciaio (ovviamente in purezza, date le caratteristiche del vitigno) tira fuori la sua prontezza varietale, con un’iniziale nota vinosa e di rosa, in stile beaujolais, ed un finale speziato che nulla a che vedere con l’affinamento, che come già detto non prevede il legno, bensì la naturale nota di pepe nero e bacche ginepro del Gamay. Piacevole e dinamico in bocca, dalla spiccata freschezza e la beva easy e poco impegnativa, che lo rende perfetto per le grigliate estive!
L’apice, in termini emozionali, l’ha toccato sicuramente il Cabernet Sauvignon 2008 di Roberto Lepri, perfettamente in forma, con un’evoluzione da manuale, con aromi primari di piccoli frutti neri e visciola, fino ad arrivare ai terziari evolutivi, che vedono lentamente svanire la dolce vaniglia, in favore di un’intrigante tostatura di caffé e tabacco… lievissime le note verdi, che non mi dispiacciono affatto. In bocca è intenso, dall’ancora buona vena acida, ma comunque all’apice della sua curva, per il mio personale gusto. Asciutto e pulito, con una punta di salinità capace di armonizzare il sorso.


Ho apprezzato molto l’approccio di questa Cantina ed ancor più il risultato che ne scaturisce, senza chissà quali pretese in ambiti commerciali, ma tante in termini di qualità. 
Se vi capita di passare da Perugia, fateci un salto, non credo ve ne pentirete e se ve ne doveste pentire, prendetevela pure con me! :-p


F.S.R.
#WineIsSharing

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