La Cantina Pro.Vi.Ma. di Matelica – Storia, lavoro e coesione

Nonostante abbia preso parte al progetto DestinazioneVino e che, quindi, avrà ampio spazio nel Diario di Viaggio che pubblicheremo nei prossimi mesi, la Cantina Pro.Vi.Ma. merita, a mio parere, un approfondimento sin da ora. Lo faccio partendo dall’intervista fatta a Riccardo Pellegrini, giovane responsabile della comunicazione di questa particolarissima realtà delle Marche. Lascio la parola a lui in quanto, è forse la prima volta che non scrivo di una storia raccontatami direttamente dal produttore e penso sia importante far precedere alle mie considerazioni un’introduzione esaustiva di cui vive ogni giorno questa realtà.

  • Chi
    siete e qual è la vostra storia?

La cantina PRO.VI.MA. (Produttori Vitivinicoli
Matelica) è la più antica dell’Alta Vallesina ed è seconda, per
produzione, del Verdicchio di Matelica DOC e del Verdicchio di
Matelica Riserva DOCG. L’attuale cooperativa annovera 181 soci
cooperatori
e rappresentano una superficie vitata totale intorno ai
100 ettari con una produzione media di 9000 ettolitri di vino.
Accanto alla commercializzazione del vino sfuso, da circa nove anni,
è iniziata anche la produzione di una piccola gamma di bottiglie.
Oggi produciamo circa 250000 bottiglie tra Verdicchio DOC e
Verdicchio di Matelica Riserva DOCG, Marche IGT Rosso e Colli
Maceratesi DOC. Il nostro marchio aziendale oggi è AENOPOLIS.
Abbiamo due punti vendita aziendali oltre alla sede di Matelica,
siamo presenti a Fabriano e a Sforzacosta di Macerata.

Recentemente, è nato un nuovo progetto commerciale
nell’azienda “LAMELIA s.r.l.” congiuntamente ad alcuni
imprenditori matelicesi.
Il cuore dell’azienda è rappresentato dai nostri
soci che ringraziamo costantemente per la passione e la dedizione
profuse nel loro lavoro, permettendoci di guardare con ottimismo al
futuro di questa azienda. Lo staff operativo è composto da:
Presidente: Franco Mosciatti
Amministrazione e commerciale: Denis Cingolani
Enologo: Ardvest Group
Agronomo: Pietro Zeppilli
Cantinieri: Rocco Brasile, Andrea Sampaolo
Addetti punti vendita: Maria Paola Lori, Giuliana
Storani, Riccardo Pellegrini

  • Da
    quanto siete attivi?

Da più di 70 anni. Il vecchio enopolio venne
fondato nel 1932, durante il periodo fascista, allo scopo di
assolvere al cosiddetto obbligo dell’ammasso forzato delle uve, da
parte dei contadini matelicesi. L’attuale cooperativa venne invece
fondata nel 1978 da 10 viticoltori che elessero come primo
presidente, cosa insolita per l’epoca, la signora Censi Mancia
Giovanna, nota viticultrice matelicese. Nei racconti degli anziani la
nostra realtà veniva chiamata il “Cantinone”. Con il passare
degli anni la realtà aziendale è molto cambiata, infatti da grande
enopolio la struttura è andata attestandosi come medio/piccola
cantina, dove la qualità oggi è sempre più ricercata rispetto alla
quantità come invece veniva fatto in passato. Nel 2014 nasce,
infine, l’azienda “LAMELIA srl” che rappresenta un nostro nuovo
progetto commerciale per soddisfare le esigenze di un consumatore
sempre più esigente.

  • Quali
    sono le peculiarità della vostra azienda e dei vostri Vini?

L’aspetto
che ci contraddistingue è l’attenzione posta nella valorizzazione
del verdicchio, utilizzando le moderne tecnologie nel rispetto della
tradizione, per veicolarne la complessità sensoriale attraverso
diversi stili di vinificazione. Seguiamo attentamente tutto il
processo produttivo, dalla vigna alla bottiglia, in modo tale da
garantire la migliore espressione del
Verdicchio di Matelica. La
particolarità della nostra azienda è che raccogliamo le uve
provenienti da tutta la provincia di Macerata, sia da grandi e
moderni vigneti fino ai piccoli appezzamenti di appena 1000 metri
quadrati. I nostri soci ormai affezionati e fieri del loro lavoro
coltivano le proprie uve secondo pratiche tradizionali, dove il tempo
e la storia si mescolano insieme ai vecchi saperi dei mastri
viticoltori. Attente selezioni vendemmiali, moderne pratiche
enologiche ma soprattutto il tempo sono gli strumenti principali per
garantire la migliore espressione sensoriale del “verdicchio di
montagna”. Ogni nostro vino è un’ espressione del territorio che
mantiene i caratteri tipici del Verdicchio: importante struttura,
grande freschezza e spiccata mineralità.

  • Qual
    è il vostro target di riferimento?

Ci rivolgiamo ad
un consumatore sempre più attento e ricercato interessato ai vini di
territorio. Soprattutto giovani e neofiti, cercando di coinvolgerli
anche mediante l’organizzazione e la partecipazione ad eventi, ma
anche ai bevitori occasionali o ad esperti degustatori che ancora non
hanno apprezzato i nostri vini. Con il marchio “Lamelia” ci
stiamo rivolgendo anche all’estero dove i nostri vini sono molto
apprezzati, ad esempio, in Germania e Giappone.

  • Qual è il vostro rapporto con il territorio e la “Natura”?

Abbiamo la fortuna di produrre un Vino bianco
eccezionale in un territorio unico per caratteristiche ambientali e
pedoclimatiche. Siamo orgogliosi di essere l’azienda più antica
produttrice dell’oro verde di Matelica. I nostri vigneti sono
condotti in agricoltura tradizionale ma, grazie al costante confronto
tra l’agronomo e i nostri soci, riusciamo a ridurre al minimo il
numero di interventi in vigna
per avere uva sana e di qualità. Tutti
i nostri vigneti sono inerbiti poiché consideriamo il mantenimento
di un’elevata biodiversità
un elemento
importante per la salvaguardia del nostro amato territorio.

In
cantina il nostro lavoro consiste nel mantenere inalterato il
patrimonio compositivo ed aromatico delle uva per regalare dei vini
capaci di comunicare la nostra passione per il verdicchio.

  • Qual
    è la mission della vostra azienda?
Il nostro obiettivo è lavorare con passione per
produrre i migliori vini a base di Verdicchio
seguendo
una
tradizione
che si lega all’innovazione, auspicando di far conoscere ad un
pubblico sempre più ampio la potenza e l’eleganza di un vino capace
di regalare emozioni uniche.



Ecco fatto… questa è l’intervista
pari pari, fatta al preciso e cortese Riccardo, che mi ha davvero
colpito, insieme al pressoché coetaneo Denis Cingolani, per passione
e consapevolezza, durante l’incontro avuto qualche settimana fa per
la tappa di DestinazioneVino presso la Cantina che rappresentano.

Vi
chiederete come mai, io che scrivo per lo più di piccole realtà sia
andato a cercarmi una così “grande” cooperativa ed è ciò
che mi sono chiesto anch’io, ma solo per qualche istante, ovvero fin
quando non ho avuto modo di comprendere a pieno cosa rappresenti la
PRO.VI.MA. ed ancor più cos’ha rappresentato questa realtà per
quasi 100 anni.

Vorrei, intanto, evidenziare due numeri: 181 soci
per 100 ettari.

Ora fate voi due conti, dando per assunto che i
picchi (e sono rari) in quanto ad ettari di proprietà di un solo
socio vanno dai 3 ai 5 ettari, con molti cooperatori che dispongono
di poco più di un fazzoletto di terra.

Altro numero importante è
quello relativo all’età media che si attesta attorno ai 70 anni, con
picchi vicini ai 100 e nuove leve come Denis Cingolani (socio) di
neanche 30 anni.

Tutto questo, unitamente alle due guerre vissute
dalla PRO.VI.MA. e da parte dei suoi cooperatori, con tanto di
conferimenti forzosi durante il periodo fascista, nonché alla crisi
subita qualche decennio fa, rendono questa Cooperativa una storia
degna di essere raccontata ed elogiata.

Spesso, io stesso, mi
lascio affascinare dal piccolo produttore ed è giusto che sia così,
perché amo poter parlare direttamente con il vignaiolo, con chi
segue ogni singolo passaggio dalla vigna alla bottiglia, ma in questo
caso abbiamo tanti vignaioli con storie uniche da raccontare, pregne
di fatica, sudore, ma nonostante tutto di grande passione e di
imprese memorabili. Vedo questa realtà come un esempio di coesione e
di rivalsa, che invece di cedere o di optare per la strada più
agevole, come quella della produzione massificata e di scarsa
qualità, punta sempre di più alla qualità ed al raggiungimento di
una viticoltura il più sostenibile possibile. La sola idea di poter
mettere d’accordo 181 persone, di generazioni, mentalità e
personalità diverse, mi sconvolge, eppure il bello di realtà come
questa è che si lavora davvero tutti per unico obiettivo, che
ovviamente tiene conto anche del lato economico, ma che prevedere
anche una lunga serie di soddisfazioni personali e di legami
interpersonali che rendono tutto questo possibile. Pensate solo che
se in un’annata l’uva di un socio non sia, magari, all’altezza della
Riserva, ci sarà un altro socio a garantire la qualità del Vino con
la sua uva, ma al tempo stesso il primo non verrà denigrato, ma sarà
parte integrante della produzione.

Interessante poi pensare
alla possibilità di giocare con le esposizioni diverse, con età
differenti dei vigneti, in una particolare alchimia fatta di
equilibri e continue sfide.

Sono molto affascinato da ciò che ho
trovato in questa piccola grande Cantina Cooperativa marchigiana e
non vi nego che se tutto ciò che ho visto, sentito e vissuto a
Matelica non fosse bastato a fugare ogni mio dubbio e pregiudizio, mi
sia bastato assaggiare i loro Vini per rendermi conto che l’obiettivo
qualità e pulizia è perseguito nel migliore dei modi.

Io
personalmente ho apprezzato il Terra di Monte Verdicchio di Matelica
DOCG
Riserva 2011, che racchiude in sé tutte le peculiarità del
Verdicchio di “montagna”, ovvero la sua componente
aromatica viva, floreale (fiori gialli) e fruttata (cedro, ananas,
pesca) ed un sorso di buona struttura, che punta tutto sulle
armoniche dinamiche fra acidità e mineralità, che controbilanciano
alla perfezione calore e morbidezza.

Mi sono permesso di dare un
consiglio su una nuova campagna marketing emozionale della Cantina e
se i giovani della PRO.VI.MA. riusciranno a portare a termine il
progetto in questione sarà qualcosa di davvero intenso. Per ora, a
mio parere, la miglior “pubblicità”, come sempre, è il
Vino stesso, quindi se vi capitasse di assaggiare il Verdicchio di
Matelica di Aenopolis ricordate che in quel calice c’è la storia,
c’è la vita, c’è la fatina, c’è la passione di 181 viticoltori.
😉



F.S.R.
#WineIsSharing

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