Nuova scheda di valutazione del Vino per produttori e winelovers

Oggi parlando con una produttrice mi sono ritrovato a disquisire sull’importanza per il produttore stesso di essere valutato da esperti degustatori, giornalisti, wine bloggers e soprattutto esponenti di guide.
Ciò che è emerso da questa piacevolissima chiacchierata è stata una conferma, ovvero la necessità di molti produttori di avere un riscontro in merito al proprio lavoro, che da soli sarebbe in grado di giudicare solo parzialmente, ma anche la sempre più calante fiducia nei meri numeri da parte di chi, passatemi il francesismo, si “fa il culo” per fare Vino, senza il quale io non avrei nulla di cui scrivere (oltre che da bere!) e molti non avrebbero di cui lavorare. Un lavoro giusto e rispettabile, che però rappresenta un’anacronistica visione di un settore che, forse, non ha più bisogno di far parlare di sé solo in termini di classifiche e premi (che restino, non fanno male a nessuno!) bensì ha una voglia impellente di raccontarsi e di esprimere ciò che c’è dietro e non solo dentro ad ogni bottiglia.
Persino a me, per non saper né leggere né scrivere, è capitato di accettare di partecipare a dei panel di degustazione, ma confesso l’enorme imbarazzo nel dover rendermi conto in maniera razionale, che la razionalità col Vino, c’entra solo là dove si parli di tecniche produttive (in vigna e cantina) e nel rilevare le peculiarità oggettive utili a categorizzare un Vino, si tratti di denominazioni o specifiche di mercato o ancora certificazioni.
L’assurdo del giudicare il Vino in maniera pseudo-oggettiva tramite schede di valutazione, ad esempio, risiede nel semplice fatto che due Vini con due punteggi finali identici possano differire anche in maniera disarmante nel fattore di “valutazione” più importante… l’emozione, ma se proprio sta storia dell’emozione non vi va giù (io non capisco perché solo nel Vino l’emozione diventi quasi un alibi, mentre nell’Arte – ed il Vino può e sa essere Arte – sia sempre più superiore alla valutazione meramente tecnica)… provate a valutare un Vino tecnicamente dando un punteggio da 1 a 5 al colore, al naso ed al gusto ed anche da neofiti, e senza bisogno di utilizzare una scheda di valutazione ufficiale molto più complessa, vedrete che, in alcuni casi, vi troverete di fronte a Vini con un punteggio finale simile se non uguale, ma se doveste poi dare un voto a quanto effettivamente via sia piaciuto quel Vino, i punteggi potranno differire e non di poco. Un Vino può essere corretto, non difettato, giusto e coerente ed è fondamentale che qualcuno sia in grado di comprenderlo, ma questo non dovrebbe essere qualcosa di aprioristico circa l’immissione sul mercato del Vino stesso? Quindi di cosa stiamo parlando? Ai produttori non serve forse sapere altro? O questi punteggi sono importanti solo in quanto specchietto per le allodole? Io questo non lo so con certezza e di certo ho sperimentato a mie spese quanto tra due “97 punti” possa esserci un abisso per me, quando per altri quest’abisso sembra non esserci. Non sarà forse che i punteggi non siano mai stati il modo più opportuno, ma forse quello più “conveniente”, per valutare un Vino? E non parlatemi di mercati perché ecco cosa serve sapere ad un produttore e cosa dovrebbe volere da un Vino un consumatore… ci ho lavorato giorno e notte, per mesi interi, ed alla fine ce l’ho fatta! Sono riuscito a creare la scheda di valutazione del Vino perfetta! Ovviamente sto scherzando e la scheda è stata fatta in 10 minuti con estrema ironia, ma più la riguardo, più mi rendo conto che, in fondo, ciò che conta o che dovrebbe contare per chi fa Vino è sapere da chi il Vino lo beve proprio le risposte a queste domande, che se pur estremamente semplici racchiudo (rifletteteci) tutti i parametri di valutazione di un prodotto destinato ad essere venduto per appagare gusto, vista e cuore.


F.S.R.
#WineIsSharing

P.S.: lungi da me criticare le schede tecniche di sommelier ed assaggiatori, che hanno un fine didattico e possono essere molto utili per definire il proprio livello di preparazione di fronte ad un assaggio.

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